I vestiti inzuppati di sangue giacevano in un angolo del bagno. Il rosso cremisi che stava pian piano scurendosi strideva con il bianco candido delle mattonelle.
Nicolas li guardò un'ultima volta pensando a quanto fosse assurda la sua vita . Quel sangue che aveva tanto agognato per pura sete di vendetta in breve tempo era diventato un tesoro da proteggere.
Quel misto di emozioni che sentiva lo facevano tremare. C'era rabbia,tanta rabbia e poi paura e ansia. Non le aveva mai sperimentate tutte insieme. Dopo essere stato accolto da Walter aveva giurato al suo io tredicenne di non lasciarsi più spaventare da nulla,di affrontare ogni situazione,non gli importava molto di morire,non ne aveva il timore. Certo avrebbe voluto portare a termine la sua rivalsa prima di allora, però la morte era per lui niente più di un passaggio. Ma quando a rischiare di morire era Nadia allora doveva ammettere di avere una fifa tremenda. Lasciò andare tutti quei pensieri e uscì dalla camera. Doveva correre in ospedale,ma prima voleva aggiornamenti sull'inseguimento di Federico. Scese le scale in fretta quasi scontrandosi con Amir che stava attraversando il corridoio.
<Qualche notizia?>chiese infilandosi il giacchetto.
<No signore. Giorgio e Mirco sono piantonati in aeroporto da un po',ma non hanno visto nessuno ancora.>con quel viso e il tono di voce inespressivi Amir era l'emblema dell'impassibilità.
<E gli altri?>
<Sono tutti al lavoro stanno perlustrando la città>Ogni singola persona facente parte del clan di Nicolas era in movimento,ognuno di loro aveva il compito di intercettare e catturare il fuggitivo.
"Me lo dovete portare vivo" aveva ripetuto più volte Nicolas. Non avrebbe permesso a nessun altro di eliminare quel bastardo. Lui era il solo che poteva donargli la morte,ma solo dopo tanta agonia. Lo voleva davanti ai suoi piedi,guardò in faccia mentre lo supplicava di lasciarlo andare. Gli avrebbe dato tutto ciò che meritava con l'aggiunta di interessi.
<Non solo la città. Le campagne,le periferie,persino le fogne devono essere controllate. Non deve riuscire a scappare.>Lo sguardo di Nicolas era furibondo,se avesse potuto si sarebbe messo lui stesso alla ricerca ,ma doveva fare una scelta e aveva scelto Nadia.
<Si signore.>
<Tu e Massimiliano siete a capo di tutta questa faccenda. Io torno in ospedale contattami per qualsiasi novità>Aspettò un cenno di assenso da parte dell'uomo e a grandi falcate raggiunse la sua auto. Guardò per l'ennesima volta il suo smartphone. Il display non segnalava alcuna notifica e la cosa lo tranquillizzò. Se non lo avevano ancora contattato significa che non vi erano notizie, né buone né cattive.Accese il motore e tenendo costantemente il piede premuto sull'acceleratore arrivò ben presto davanti al pronto soccorso.
Entrò nella sala che aveva lasciato solo un po' di tempo prima e la trovò stranamente vuota. Non vi era più nessuno. Le sedie consumate erano tutte libere. Si guardò intorno, andò a controllare tutte le aree adiacenti ed eccetto che per un paio di persone rumorose davanti al distributore automatico non vi era nessun altro.
Prese il telefono e chiamò Magda,ma quando la voce registrata lo informò che il telefono poteva essere spento o non raggiungibile sentì un vuoto d'aria all'altezza del petto. Come se qualcuno avesse aspirato inaspettatamente tutto l'ossigeno con una cannuccia.
Preso da uno stato di ansia si avvicinò alla grande porta ed iniziò a bussare con veemenza.
<Cosa succede?>Chiese l'infermiera aprendo di poco per poter vedere chi era che faceva tutto quel chiasso<Qui non si può entra...>e in un attimo si ritrovò spinta con forza all'indietro dall'uomo che spalancò la porta.La donna riuscì a fatica a mantenere lequilibrio ,poi vedendolo avanzare lo seguì<non può entrare qui.>Gli gridò di nuovo tentanto di fermarlo.
Nicolas si guardò intorno.
Spostò una prima tenda e vide un signore che dormiva attaccato ad uno strano macchinario,la seconda tenda rivelò una donna con un braccio rotto che si spaventò quando si accorse di lui.
Gli altri posti letto erano tutti vuoti.
Non vi erano altri pazienti.
Ma allora Nadia?!.
Arrestò la sua marcia all'improvviso e la donna che lo seguiva a breve distanza andò a sbattere contro la sua schiena.
Lui si voltò,gli occhi furiosi sembrava essere diventati più scuri,come se le sue iridi mutassero in base al suo stato d'animo<dov'è Nadia?>chiese con una voce gutturale,simile al verso di una bestia.
<Chi è Nadia?>non sapeva cosa volesse quell'uomo ma sperava che riuscisse a fermarlo prima che creasse problemi.
<Dov'è la ragazza che è stata sparata? Dove cazzo è?>Domandò avvicinandosi a lei con aria minacciosa. Non aveva tempo da perdere in inutili chiacchere.
La donna spaventata fece qualche passo indietro,facendo saettare lo sguardo in cerca di qualcuno che potesse aiutarla<Mi dispiace io ho appena iniziato il mio turno.>balbettò quasi tremando<.. Il dottore.. si il dottore può rispondere alla sua domanda.?>
<Dov'è?>
<È lì in fondo al corridoio. C'è una piccola stanza dove riposano durante la notte.>affermò in fretta indicando un punto nel corridoio scuro. Avrebbe fatto di tutto pur di allontanarsi da quell'uomo terrificante.
Nicolas a grandi falcate arrivò davanti alla porta e l'aprì con rabbia facendola sbattere contro la parete .
Il rumore che produsse fece sobbalzare il dottore destandolo dal suo sonno.
<che succ...>Non terminò la frase perché Nicolas lo afferrò per il colletto costringendolo ad alzarsi e portando il viso di lui proprio di fronte al suo.
<Dov'è Nadia?>
L'uomo con indosso il camice aggrottò le sopracciglia confuso.
<La ragazza che è stata colpita da una pallottola>Si spiegò lui al limite della pazienza<Dov'è?>scandì bene ogni lettera a denti stretti.
<Non è più qui.>Rispose lui come se fosse la cosa più normale del mondo.
<Che cosa cazzo dovrebbe significare?>
<Se mi lascia andare posso dirle tutto.>affermò con estrema calma. Aveva avuto a che fare molto spesso con persone in preda alla rabbia perché non accettavano la malattia o la morte di un loro conoscente. E come spesso accadeva i capri espiatorio di tale ira erano proprio loro dottori.
Nicolas allentò la presa con riluttanza ma non si mosse di un centimetro continuando a tenere gli occhi fissi su di lui.
<La donna che era qui l'ha portata via.>Iniziò l'uomo sistemandosi il colletto.
<Quale donna?>
<La donna che ha detto di essere sua parente. La signora Magda se non erro.>
Sgranò gli occhi sentendo quelle parole<E dove sono andate?>
<Questo non lo so.>
Nicolas espirò dal naso come sul punto di scoppiare.
Il dottore allora mise le mani avanti e decise di raccontargli tuttoo almeno quasi<La ragazza non era in buone condizioni,anzi. Ho insistito affinché non la muovessero da qui, perché se avesse avuto una minima possibilità di sopravvivenza con il viaggio sarebbe scomparsa. Aveva perso molto sangue e la pallottola per poco non ha colpito il Polmone. Ma quella donna non ha voluto sentir ragioni. Ha chiamato un'ambulanza e l'ha portata via. Sembrava stessero scappando.>il dottore decise di fermarsi. La donna infatti con le lacrime agli occhi gli aveva fatto promettere di non rivelare altro. Non conosceva la loro storia,ma a giudicare dai suoi occhi terrorizzati la loro doveva essere una storia terribile. Se avevano persino deciso di spostare la ragazza in quelle condizioni allora dovevano essere in fuga da qualcuno e quel qualcuno era proprio colui che aveva premuto il grilletto.Nicolas sbatté le palpebre un paio di volte incapace di recepire realmente le parole che gli erano state appena dette. Sentiva la testa girare e l'esofago riempirsi di bile.
<Vorrebbe dire che Nadia..?>La sua bocca proprio non ce la faceva a finire la domanda.
L'uomo davanti a lui annuì con espressione grave. Faceva quel mestiere ormai da trent'anni ma ogni volta dare brutte notizie era davvero difficile.
Nicolas si ritrovò alla ricerca di aria,come se i suoi polmoni di colpo avessero smesso di funzionare e facendo qualche passo indietro si appoggiò alla piccola scrivania chiudendo con forza gli occhi. Sperando che tutto quello fosse solo un brutto sogno.Sua madre era fuggita da lui,sua madre lo aveva abbandonato e ancor peggio sua madre non gli aveva permesso di vedere Nadia almeno un'ultima volta. L'aveva persa per sempre.
Era stato lui.
Le sue mani erano sporche del suo sangue.
Era lui l'unico colpevole di tutta la faccenda.
Era lui la sua disgrazia.
<Ecco>Disse il dottore porgendogli un foglio<Quella donna mi ha detto di darle questo,ma non avrei mai pensato di rischiare la vita per questo.>Aggiunse sarcastico prima di uscire dalla stanza e lasciare Nicolas da solo.
Guardò quel foglio di carta piegato a metà con mani tremanti. Sentiva che era meglio non leggerne il contenuto perché gli avrebbe fatto persino più male. Ma non riuscì a non farlo. Ne alzò la metà trovandosi di fronte parole scritte a penna frettolosamente.
"Perdonami.
Ora che ho potuto finalmente incontrarti ti devo lasciare andare. Mi dispiace per tutto questo. Ma voglio che Nadia passi i suoi ultimi istanti in un posto luminoso,lontano dal male e dalla violenza. Vorrei che possa godere della tranquillità almeno adesso.
Non cercarci. Sarò io a venire da te quando tutto sarà finito. Quello che è successo è per me troppo da sopportare. Dammi del tempo.
So che ti sto chiedendo molto,e so di essere una madre egoista,ma ti prego ti supplico vivi bene. Fallo per lei. Fa in modo che il suo sacrificio non sia stato vano. Ha dato la sua vita per salvare la tua. Quindi trattala come un oggetto prezioso,come il più raro dei tesori. Devi promettermelo.Vivi una bella vita. Ci vediamo presto tua mamma."
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Non Ti Odio
RomanceFuggire dal passato non è mai semplice. Quel buio che ti porti dentro è sempre lì,presente,come un'ombra,un'oscura entità che sarà con te eternamente. <<<Personaggi, eventi e luoghi sono interamente frutto della fantasia dell'autore. >&g...