XXII

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Le mani di Nadia scivolarono dietro la sua nuca attirandolo a sé, non c'era più alcuna riluttanza né voglia di trattenere ancora la bramosia di averlo, di sentirlo dentro nuovamente. Di respirare ancora il suo profumo così vicino, così forte.
Di provare ancora quella travolgente sensazione di felicità, come un vortice  impetuoso di emozioni in grado di scuoterle l'anima.

Le loro labbra si incontrarono e subito dopo lo fecero anche le loro lingue che sembravano danzare.
Intrecciandosi e accarezzandosi senza sosta. Facendo confluire in quel tocco di labbra tutto l'ardore che erano stati forzati a trattenere.
Le mani di Nadia accarezzorono il  collo di Nicolas, scesero lungo la clavicola afferrarono il tessuto leggerlo della camicia turchese e lentamente , senza alcuna fretta iniziò a slacciare i bottoni.
Voleva godersi ogni attimo di quel momento,ogni secondo di quell'istante che aveva incessantemente perseguito nei suoi sogni.
Nicolas strinse ancora di più i loro corpi e Nadia sentì chiaramente il suo membro gonfio spingere sul suo basso ventre.
Quando anche l'ultimo bottone fu sganciato accompagnó la camicia lungo le sue braccia muscolose per poi lasciarla cadere sul pavimento. Nicolas infilò le dita sotto la sua maglietta accarezzando la sua morbida pelle. Le loro bocche si staccarono solo per poterle permette di liberarsi della maglia che finí a terra seguita un attimo dopo dal reggiseno nero.
Le mani di lui accarezzorono i suoi seni ed iniziarono a giocare con i suoi capezzoli. A quel tocco il corpo di Nadia si inarcò dal piacere lasciandosi sfuggire un piccolo gemito di godimento .
Nicolas alzó un angolo della bocca soddisfatto e cercó di ignorare il suo sesso sempre più gonfio e più smanioso. Lasciò baci umidi sulla sua giancia spingendosi dapprima sul suo lobo e poi sul collo.
Abbassó leggermente la testa e premette le labbra sul seno di lei, leccando e succhiando i capezzoli, e godendo dei suoni di apprezzamento che lei emetteva ad ogni suo movimento.
La sua bocca poi scese sempre più giù fin sotto l'ombellico e in un attimo anche i pantaloni e lo slip di Nadia fecero compagnia agli altri indumenti sul pavimento .
Sfioró con il naso la pelle di lei mentre tornava a salire fino a raggiungere nuovamente la sua bocca.
Si liberó anche lui degli ultimi vestiti e strinse a sé il corpo nudo di lei.
La voleva, la desiderava.

Nadia si staccó da lui e gli prese la mano portandolo vicino al letto. Lo fece sedere e si posizionó cavalcioni sul suo corpo .
Riprese a baciarlo afferrando con la mano il suo membro eretto e  portandolo verso la sua apertura già bagnata.
Nicolas strinse le braccia intorno al suo corpo e affondò nei suoi semi,mentre Nadia si muoveva su di lui sempre più velocemente.
Appoggiò le mani sul suo petto e lo spinse sul materasso per permettergli di arrivare nella parte più profonda della sua intimità
Le mani di Nicolas agguantarono i suoi fianchi e i suoi occhi si godettero il magnifico spettacolo che aveva di fronte.
Nadia poté leggere nel suo sguardo qualcosa di diverso. Non era solo cupidigia c'era qualcos'altro, qualcosa di più profondo e gli sorrise.
Nicolas strinse di più le dita sulla sua pelle e la spinse di lato, portandosi sopra di lei.
Cominciò a muoversi con spinte forti e veloci e lei allacció le gambe dietro la sua schiena per permettergli di entrare meglio.
Si guardavano e si baciavano, ansimando ad ogni movimento .

Nicolas non poteva definirlo sesso.
Perché sesso era quello che faceva tutte le notti al night. Era un incontro di corpi senza alcun fine eccetto il piacere . Con lei invece era tutto completamente diverso.
Toccarla, baciarla lo faceva stare bene. Non ne aveva mai abbastanza e anche se la cosa gli creava non pochi dubbi voleva inebriarsi di quelle sensazioni.
Quando sentì l'eccitazione divenire sempre più intensa inizió a spingere con più veemenza percepì il corpo di lei irrigidirsi e le sue dita stringere con forza la sua schiena.
Con il viso di lei in pieno godimento non ci volle molto prima che anche lui cedette all'orgasmo che arrivò potente e magnifico.
Uscì lentamente da lei e si posizionó al suo fianco. Le mise un braccio sotto la testa e la attirò a sé.
Nadia percepiva il suo petto alzarsi e abbarsi ancora sulla scia del piacere appena vissuto e sorrise.
Si sentiva felice e appagata.
Si accocoló ancora meglio vicino a lui e si godette quel momento inspirando a fondo il suo profumo che era come droga per lei.
Tanto era presa da quell'istante idilliaco che non si accorse del telefono che squillava all'interno della stanza.
<Non rispondi? >le chiese Nicolas dopo una manciata di secondi.
<A cosa? >domandò con lo sguardo confuso.
Le aveva forse chiesto qualcosa e lei se lo era perso?
<È il tuo telefono che vibra. >la informò e solo in quel momento la ragazza sentì il suono del suo cellulare.
Si alzó di scatto imbarazzata cercando di coprirsi con il lenzuolo .
Scostò i suoi pantaloni e afferrò il cellulare.
Aggrottó le sopracciglia quando lesse il nome di chi la stava cercando e accettò la chiamata.
<Carlotta? >
<Si può sapere dove sei finita?>Chiese la ragazza inviperita. <Ti ho cercata in tutta la casa. >
Nadia sgranó gli occhi Presa alla sprovvista <Si vede che non hai cercato bene. Arrivo subito. >Disse ponendo fine alla telefonata.
Si voltò verso Nicolas che con un braccio sotto alla testa la guardava malizioso .
<Carlotta mi sta cercando. >Lo informò sempre più in imbarazzo .<Usufruisco un attimo del bagno. >
Raccolse tutti i suo vestiti e si diresse nell'altra stanza.
Si sciacquó il viso ancora rosso e caldo con acqua fredda tentando di assumere un'espressione il più normale possibile, perché non voleva che ciò che stava succedendo tra loro due trapelasse.

Uscì dal bagno pronta ad affrontare la sua amica, ma delusa di dover già lasciare Nicolas e interrompere quel magico momento.
Si guardò intorno nella stanza senza riuscire a trivarlo. Solo avvicinandosi alla porta lo vide sul balcone con indosso solo i boxer e una sigaretta accesa nella mano.
<Io scendo allora. >Disse affacciandosi dalla portafinestra e voltandosipronta ad andare, ma Nicolas la afferrò facendola girare e baciandola appassionatamente.
Le loro bocche si staccarono e Nadia a malincuore andò via con il sapore di tabacco bruciato sulle labbra,scese le scale ed entrò in cucina ancora con aria sognante.
Carlotta con le mani sui fianchi e lo sguardo indagatore la osservava avvicinarsi <Dove sei stata? >Le chiese scandendo bene ogni parola
<Ero in camera a fare una doccia. >
<Impossibile! >controbatté l'amica <Sono venuta in camera e non c'eri. In più... >Si avvicinò a lei. <Non profumi di bagno schiuma. >
<Cosa sei un cane? >Nadia la sorpassó con fare indifferente<Avevi bisogno di qualcosa? >le chiese sedendosi.
<Ero solo preoccupata dato che eri sparita. >La informò accomodandosi al suo fianco. <Eppure questo profumo... >
<La smetti di annusarmi? Manca solo che ti esca la saliva dalla bocca e sarai uguale ad un cane. >la guardò con aria truce e Carlotta smise di fare domande ma sapeva che aveva solo messo una pausa alla sua curiosità.

Nicolas la guardò andare via e chiudersi la porta alle spalle.
Non avrebbe mai immaginato che si sarebbe ritrovato lì a desiderare di averla ancora tra le sue braccia. Di guardare quei suoi occhi color caramello. Di affondare le dita tra i suoi morbidi capelli.
Aveva cercato di non avvicinarsi a lei ma a che scopo, se la sua lontananza lo rendeva irrequieto?
Si appoggiò alla ringhiera ed aspiró il fumo della sigaretta per poi lasciarlo andare in un unico grande soffio.
Osservò il fumo salire verso il cielo blu nel quale erano apparse le prime stelle della sera.
Lanciò la sigaretta sul pavimento e sbloccó il display dello smartphone .
Era arrivato il momento di dare un'accelerata alla situazione perché più il tempo passava e più essa non poteva che peggiorare. Trovò il nome nella rubrica e fece partire la chiamata.

L'ispettore seduto alla sua scrivania sentì il telefono vibrare e non appena lesse il numero, che aveva evitato  volutamente di salvare, sgranó gli occhi.
<Aspetta ! > disse a voce bassa dirigendosi a passo svelto verso il piccolo balconcino situato nel corridoio.
<Che succede? >Chiese con la piccola speranza che gli desse buone notizie.
<Ho bisogno di più materiale. >Gli spiegó semplicemente Nicolas tornando all'interno della stanza.
<Che genere di materiale? >
<Tutto! Foto, famiglie, interrogatori. Ogni singola cosa che ha in mano la polizia su questo caso. >
<Sei pazzo!>Gridò L'ispettore attirando l'attenzione di un passante. Cercò di tranquillizzarsi e tornó a parlare a voce bassa <Significherebbe violare la legge! >Lo informò grave.
<Vuoi trovare quei bambini? >sbottó Nicolas che proprio non riusciva a sopportare tutte quelle titubanze.
L'ispettore si mise una mano tra i capelli e dopo averci pensato bene prese la decisione che gli sembrava più giusta.
Se qualcuno lo avesse scoperto gli sarebbe valsa la carriera ma aveva poco conto rispetto al vivere per sempre con i sensi di colpa e la consapevolezza di non aver fatto tutto il possibile per arrivare alla fine della questione.
<Va bene! >Disse con un sospiro<Lascerò il pacco al pub. Fa passare uno dei tuoi dopo le ventidue. >Spense la chiamata e appoggiò la schiena al muro.
Non si era mai ritrovato in una situazione tanto intricata e complicata,sperava soltanto che tutto sarebbe presto finito per poter mettere le mani sui colpevoli.

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