XXXII

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Nadia aprì gli occhi stiracchiandosi un pò. Era da tanto  che non dormiva così profondamente.
Allungò il braccio di lato trovando il materasso vuoto, ma non si sentì delusa. Era troppo felice.
In quel momento non c'era alcuno spazio per sentimenti negativi dentro di sé e quando ripensó alla richiesta di Nicolas di restare al suo fianco un largo sorriso si aprì sul suo viso.
Mai nella sua vita aveva provato sensazioni tanto calde e appaganti. Non aveva alcun bisogno di riflettere sulla sua risposta, perché ogni cellula del suo corpo voleva rimanere in quella casa.
Rimanere con lui.
Si alzó ed aprì la porta, ma la richiuse un attimo dopo sentendo dei passi nel corridoio. Aveva dimenticato di trovarsi nella camera di Nicolas, e se avesse incontrato qualcuno come avrebbe spiegato il fatto che si trovasse lì?!
Così fece un respiro profondo e si affacció al piccolo spiraglio che aveva lasciato aperto. Quando fu assolutamente certa che non ci fosse nessuno uscì cautamente dalla camera.
Pensava di essere riuscita nel suo intento, ma degli improvvisi colpi di tosse provenienti dalle sue spalle la fecero paralizzare sul colpo.
<E quindi come mai esci dalla camera di Nicolas di prima mattina?>Chiese Carlotta grattandosi il mento e girandole intorno con sguardo inquisitorio <Oppure hai una scusa per questo? >
<Non so di che cosa tu stia parlando >Rispose Nadia cercando di oltrepassarla, ma la ragazza le sbarró  la strada col suo corpo.
<In effetti i vestiti che indossi sono proprio della tua misura>Disse sarcastica indicando la maglia blu extra large. Con le mani sui fianchi aspettava trepidante di conoscere tutta la storia, ma capì che Nadia non si sarebbe lasciata scappare nulla così facilmente .
<Quindi? Hai intenzione di fare la difficile? >Si avvicinó con un sorriso sornione, non si sarebbe arresa senza lottare<Non ho molto da fare come ben sai. Posso aspettare anche l'intera giornata per ascoltare ciò che hai da dire. >
<Ok ok va bene! Sta succedendo qualcosa. >Confessó tentando nuovamente di sorpassarla, invano.
<Qualcosa del tipo? >Insistette ormai colma di curiosità.
<Non lo so. Non lo so neanche io. >
<Sei innamorata di lui ? >
<Non lo so >Ammise.
<E lui ti ama? >
Nadia alzó le spalle. Era conscia del fatto che Nicolas nutrisse dei sentimenti per lei, ma non sapeva se potevano essere definiti amore.
Per meglio dire non voleva definirli in nessun modo, più per proteggere se stessa da una delusione che per insicurezza.
<Che risposta è? È evidente che ti ama. Non lo vedi come si comporta?
Sembra un essere umano solo con te. Normalmente agisce come un automa privo di sentimenti. Voglio dire, il più delle volte mi terrorizza anche vederlo da lontano , ma quando ci sei tu in giro tutto cambia. Amica mia hai fatto colpo. >Disse mettendole un braccio intorno alle spalle<E che colpo!>Aggiunse cercando stabilità . La differenza di altezza tra le due era tale da costringerla a stare sulle punte.
Nadia osservò il precario equilibrio di Carlotta e sorrise.
<Ehi guarda che sei tu il problema! >La accusò puntandole un dito contro. <Sei troppo alta, quindi non rompere. >E offesa si diresse verso le scale.
<Io non ho detto niente >Si difese lei raggiungendola a passo svelto.
<Hai riso. >La accusò imbronciata.
<Io? Non l'ho fatto. >Disse lei allargando le braccia.
<Tu. >ringhió Carlotta fermandosi di colpo per poi voltarsi verso di lei con uno sguardo assottiglialato. <Tu.... Tu.... >sbuffó sonoramente <Hai riso di me e lo hai fatto anche molto apertamente. >
<Ok l'ho fatto. È solo che.. >Non sapeva cosa dire per non peggiorare la situazione, ma la sua goffaggine le rendeva le cose difficili <È solo che stavi cadendo... Ecco.... Ed io... >
Carlotta incroció le braccia al petto mentre Nadia inghiottì un fiotto di saliva.
<Pffff. È impossibile essere arrabbiata con te. >Commentó ridendo per poi abbracciarla <Sono felice che tu abbia trovato qualcuno che ti voglia bene.E se a questo aggiungiamo che è ricco e un bel fustacchione direi proprio che hai fatto centro. Te lo meriti. Te lo meriti più di quanto tu possa pensare. >confessò con dolcezza.
Quelle semplici parole colpirono Nadia. Forse era stata troppo dura con se stessa in quegli anni. Forse anche lei era degna di essere felice, buttandosi alle spalle tutto quello che c'era stato in passato. Il suo futuro poteva essere differente da quello che aveva sempre pensato.
Anche a lei era permesso osare sognare?!
<Bisogna festeggiare! >proruppe Carlotta entusiasta<Ah già! >la sua espressione mutó immediatamente <Siamo rinchiuse qui. Ci accontenteremo allora. >Aggiunse prendendo sotto braccio Nadia e  scendendo contenta le scale.
<Buongiorno ragazze>Le salutò Dominica appena varcarono la soglia della cucina.
<Buongiorno a te. Oggi è una bellissima giornata. >Gioì la ragazza prendendo posto.
La donna guardò con aria interrogativa Nadia che in tutta risposta alzó le spalle.
<Torno subito>Carlotta si alzó in tutta fretta <Ho dimenticato lo smartphone in camera. >Sparì velocemente dalla stanza.
<Oggi è persino più felice del solito. Deve essere successo qualcosa di bello >commentó Dominica posando la tazza fumante sul tavolo.

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