𝐓𝐡𝐞 𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐒𝐨𝐮𝐥𝐬 || DRACO MALFOY ||🖤

𝐋𝐚 𝐟𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐩𝐞𝐯𝐞𝐫𝐝𝐞. 2

DRACO's POV

La festa sembra proseguire per il meglio, la maggior parte degli studenti corvonero si divertono con i tanti giochi da tavola dove chi perde è costretto a bere mezza bottiglia di un qualsiasi liquore mentre i ragazzi della scuola Durmstrang, come pensavo, se la spassano a tirarsela con alcune serpeverde mostrando loro le varie abilità che hanno conseguito negli anni. Krum d'altra parte, circondato da un corteo di ragazze che gli fanno la corte, mi fa più volte cenno di approvazione passando di tanto in tanto per la zona sofà, dove io orgoglioso della riuscita, continuo a invece guardarmi intorno per assicurarmi la non presenza di Phyton.

La sala non mi era mai sembrata più grande prima d'ora, la sua estrema eleganza e bellezza stasera continua a stupirmi.
Ma come in tutte le feste che si rispettino non mancano di certo la categoria "imbecilli" che ho dovuto far cacciare, per le numerose volte in cui ho scoperto aver aperto le finestre senza rendersi conto di trovarsi nei sotterranei.
Ma a parte questo dettaglio che avrei sicuramente preferito risparmiarmi, anche il nostro prefetto resta sempre più sbalordito da ciò che abbiamo organizzato, e spesso tramite i miei scagnozzi mi assicuro che tutto stia procedendo a suo piacimento.

Una volta comodo assieme ai miei amici nella zona relax del salone, cominciamo a giocare a Obbligo o Veritaserum.
In un primo momento trovo abbastanza noioso svagarmi con questi stupidi ricatti perciò come mio solito decido di sistemarmi un po' con del Cognac.

Certo sarebbe facile e un sogno poter dire a me stesso di aver bevuto solo per contribuire al mio svago ma devo confessare che nonostante il party e l'assoluta distrazione che mi circonda, la mia testa persiste nel pensare ad un solo nome.

La testa mi gira per un po' ma mi riprendo subito non appena vedo entrare Raven.
È proprio come me l'aspettavo, sapevo che sarebbe stato l'abito giusto.

«Raven unisciti a noi.» Le faccio gridare da Crabbe non essendo ancora in condizioni giuste per alzarmi dalla poltrona.
Ed eccola in un istante aggregarsi a noi e presentarsi con una certa presunzione.
Pansy e Daphne mi rigirano i loro sguardi tediati per l'ennesima ragazza che mi porto dietro ma sicuro di me decido di non lasciarmi condizionare spostando il mio verso un'altra direzione.

Per il caldo eccessivo in seguito, decido di sciogliermi la cravatta e sbottonarmi la camicia lasciando intravedere il petto che a mia sorpresa diventa all'istante il punto fermo di Raven, che a sua volta poggiandosi sulla fiancata della poltrona, l'accarezza dolcemente prolungandosi fino alla mia schiena dove salendo si ferma di colpo iniziando a suscitarmi nuove sensazioni di rilassamento attraverso un piacevolissimo e seducente massaggio che parte dalle spalle fin sopra la parte superiore del collo.
Mi lascio trasportare da quella magia delle sue mani che mi riportano pian piano a socchiudere gli occhi e ad alleviare qualsiasi preoccupazione per quell'ossessione che ancora mi tormenta.
Spero tu sia nella tua stanza...
Dico più volte a mente, pregando che Phyton non sia di sotto.

Andiamo avanti così per lungo ma ad un tratto si ferma improvvisamente.
«Perché ti sei fermata?» Le dico avvicinandola con voce calma, sussurrandole all'orecchio.

«Nuova invitata.» Mi risponde con un tono piuttosto turbato e infastidito.
«Non sapevo avessi inviato anche lei.» Aggiunge subito dopo con voce percettibilmente seccata.

Apro gli occhi e esamino i volti uno ad uno dei presenti scoprendo solo dopo quello mal voluto dalla corvonero, che constato rapidamente essere un volto mai visto prima.
Si presenta pallido e ricco di numerose lentiggini che a malapena riesco a intravedere essendo nascoste da un fondotinta più chiaro della sua tonalità di pelle. Le sue guance le vedo risultare di un rosa tenue che poco a poco si tingono di un rosso sempre più intenso per i numerosi occhi indiscreti che tutti cominciano a puntarle addosso e quelle labbra carnose colorate di un rossetto a dir poco seducente avviano anche in me un senso di destabilizzazione.