"Ti ho cercata ancora una volta,
inutile negarlo.
E in mezzo alla gente
ho avuto l'ansia di incontrarti,
come la prima volta che ti ho vista.
E l'ultima volta che ti ho persa. "
Phyton Regius Serpeverde la figlia legittima di Salazar Serpeverde...
Cara Raven, sono venuto a conoscenza del triste episodio verificatosi alla fine della terza prova. Qui sono più che allarmato di quel che a breve potrebbe accadere a Hogwarts e a te, che sei figlia del peccato e che sangue hai macchiato. Inutile sarebbe parlarti di quel che si cela nell'oscurità, temibile sarebbe per te farti partecipe di quel che sto pianificandoma speranzoso sarebbe dirti che forse abbiamo un'altra opportunità per mettere fine a quell'anima.
PHYTON's POV *Trentuno Agosto*
Le mie palpebre rifiutano di sollevarsi, ho paura di quello che la mia mente sta per mostrarmi ma ormai abituata a questi nuovi sogni lucidi lascio l'altra parte di me libera di esprimersi.
*Inizio sogno*
«Tom...sei tu?» Enuncio ritrovandomi in un luogo, come spesso accade, non familiare.
«E chi mai potrebbe essere mia adorata?» Risponde venendomi incontro.
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«Perché ora hai di nuovo questo aspetto?» Chiedo.
«Quale aspetto? Io sono sempre stato così.»
«Tom...tu non sei più così.» Gli dico tra un sospiro angosciante e l'altro.
«È qui che ti sbagli mia adorata. Io sono sempre così solo che non puoi vederlo da fuori, ma da dentro. Vedi, è la nostra anima a permetterci questa connessione, questo sogno lucido che ci fa vedere l'altro per come è realmente. E onestamente è un onore sapere che ancora mi vedi così, perché sai...potrei anche cambiare ai tuoi occhi...»
«Non riesco a seguirti...» Rispondo esagitata mentre comincia a girarmi intorno.
«Beh Regius, io posso sentire qualsiasi cosa tu provi. Lo sapevi? Gioia, felicità, serenità, tristezza, amarezza, perfino dolore. E ultimamente altro non sento... che poca fiducia nei miei confronti.»
A queste parole un nodo in gola mi sovviene quasi arrivando a strozzarmi, ma ecco Tom avvicinarsi bruscamente posando una mano sul petto.
«Ora mostrami la tua lealtà.» Dice improvvisamente in seguito premendo sempre più, scatenando poi un'energia che riesco a sentire dentro di me provenire da egli stesso. «Provami che posso ancora fidarmi.»
Una strana sensazione di vuoto attraversa il mio cuore conducendomi a vari ricordi passati della mia e della sua infanzia. Sembrano quasi sparire e al tempo stesso tornare indietro fino a quando ricordo si pianta nella mia testa facendomi vivere il momento in cui ho accettato l'eternità donando una parte della mia anima all'unico e solo uomo che sarebbe stato in grado di renderla immortale. Tutto questo passa per la mia mente riportandomi a quell'attimo in cui fui portata a bere da un calice d'oro il suo sangue...
