𝐓𝐡𝐞 𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐒𝐨𝐮𝐥𝐬 || DRACO MALFOY ||🖤

𝐋𝐞 𝐛𝐮𝐠𝐢𝐞.

PHYTON' s POV

Come ci si sente ad esser leggeri?
È da un po' che me lo chiedo o forse da tutta la vita.
Come ci si sente a non dover mantenere nessun segreto e a non dover mentire ad ogni costo?
La menzogna uccide l'amore, ha detto qualcuno.
E la sincerità allora?

Come potrei mai rivelare il mio compito?
Come potrei mai dire a tutte le persone che amo che sono qui per ucciderle?
Come potrei mai chiedere loro di perdonarmi?

Semplice, non potrei.

Come si chiama l'attimo in cui stai per dire una bugia?
Non riesco a definire quell'istante in cui sai di sbagliare, ma continui a pensare che sia la cosa più giusta da fare.
Quell'istante in cui stai per emettere quel gesto o quella parola che potrebbe macchiarti per sempre, ma nonostante questo non cessi, non cessi di farlo.
Quell'istante in cui sai che perderai ciò che più ti rende felice ma sai anche che se non proseguirai nel tuo incarico, morirai comunque, non potendo vivere quella persona o cosa.
Quell'istante in cui devi scegliere se metterti al primo posto o cederlo a qualcun altro.
Quell'istante in cui sai che non hai altra possibilità...

E allora cosa mi resta da fare?
Mentire? No, no sta volta.
Peggio, dimenticare.
Ma non per davvero.

Vorrei tanto poter usare su di me l'incantesimo "Oblivion", ma se lo facessi per davvero fallirei nei miei doveri.
Perciò, dovrò far finta di non ricordare nessuno di loro anche a costo di farmi abbandonare.

***

Cedric non si arrende tentando più volte di richiamare la sua Phy.
Ed è diventando estenuante dissimulare ancora.
Ogni giorno si presenta con vari oggetti personali, al fine di poter cogliere in me, anche un solo piccolo sintomo di recupero, che non sa che essere tutto inutile.
Harry, d'altra parte, continua a farmi visita solo nelle ore diurne, assentandosi completamente poi, sia di pomeriggio che di sera per i numerosissimi allenamenti che persiste ad eseguire dal momento in cui il preside ha dato ordine di riprendere il Torneo e il ballo.
Amelia e Blaise, sono sempre carini e presenti in momenti di bisogno ma non è facile dire loro di non ricordare nulla che potesse condurmi ad un qualcosa di familiare.
Silente, non mi fa visita dal giorno in cui ho conosciuto il padre di Draco.
Non credo che abbia creduto alla mia recita ma è stato al quanto strano vederlo fermarsi alle apparenze.
Lucius Malfoy, in fondo, lo immaginavo così com'è: uomo insipido e cruento.
Trattare suo figlio il quel mondo non farà altro che peggiorare il suo cuore, quando da anziano, non lo vedrà curarlo con amore...ma dopotutto è ciò che ha voluto: crescerlo con freddezza e ripugnanza per tutti quelli inferiori alla nostra nobiltà.
Un po' come mio padre.
Draco...beh, lui non è venuto neanche una volta a farmi visita.
Non so cosa l'abbia spinto a questo ma mi manca.
Più di quanto potessi immaginare.
Ma forse...è meglio così.
Non sarei mai riuscita a resistergli, non sarei mai riuscita a indugiare dinanzi ad esso.
Avrei fallito e per questo non mi sarei mai perdonata.
È lui la persona che vorrei cercare di proteggere da tutto questo. È lui quello che voglio al sicuro più di tutti.
Vederci farà solo del male ad entrambi.
  
                                         ***

Al mio risveglio non ho potuto non accorgermi del forte bruciore al mio braccio sinistro.
La macchia è ricomparsa e con essa il mio richiamo.

Lui è pronto.
Io sono pronta.
Non ci basterà che aspettare la terza prova.

DRACO's POV

Silente ha deciso di riconfermare i due eventi dal momento in cui i Dissennatori hanno ripreso il loro compito e ho pensato più volte all'idea di farmi risucchiare tutti i miei ricordi più felici da loro.
Ma se ci rifletto, cosa diventerei senza di essi?
Il mio ricordo felice? Phyton.
Potrei sbarazzarmene ma non sarei più io.
O meglio non sarei più quello che sono diventato da quando lei ha preso le redini del mio cuore.
Tornerei quel famigerato acido e stronzo di merda che mio padre ha perfettamente cresciuto a sua eguale somiglianza.
Tornerei a respingere ogni singola dimostrazione di affetto chiudendomi in un altro muro di ghiaccio. L'ennesima cella.
E non sarebbe poi così tanto male...
Perché vivere e pensare di non poter essere più amati, per colpa di una dannata amnesia, non fa che farmi incazzare, incazzare di brutto.