𝐂𝐥𝐚𝐮𝐬𝐭𝐫𝐨𝐟𝐨𝐛𝐢𝐚.

306 19 8
                                    

PHYTON's POV

Non è adorazione, ne odio reciproco, perché quello che sta accadendo tra me e Draco non può più avere una definizione.
È questa è una di quelle cose che avremmo dovuto capire sin dall'inizio.

Due anime così incandescenti, diverse, e così tanto capaci di far scintille, non potranno mai definirsi in qualche modo. Perché due anime così non potranno mai essere rinchiuse. Piuttosto preferiranno fare giri interminabili, e poi tornare lì, nella loro tana, dove custodiranno per sempre e gelosamente il loro posto sicuro.

Ed è così che ad oggi con mille problemi, paure e ansie, siamo ancora qui, a guardarci da lontano, nell'aula di pozioni, con un'intensità da far paura. Forse una di quelle che se provi una volta nella vita, puoi dire di aver vissuto già tre quarti di essa.

Più tardi... le ore passano, e le lezioni anche, ed è già ora di cena.
Da quando ci siamo ritrovati mangio di più. Assaporo ogni specialità, e mi lascio trasportare dai molteplici odori gradevoli che il banchetto offre. Ed è come se fossi rinata. Non c'è più grigio attorno a me, ma solo colori. Colori di mille sfumature capaci di donarmi quella giusta forza per affrontare le giornate.

Ma questa cena sarebbe stata diversa. Questa sarebbe tornata ad essere grigia, anzi incolore. Questa cena avrebbe cambiato tutto. E i professori avrebbero capito in fretta la causa di tale cambiamento.

***

Alle ventidue in punto Draco entra nella mia camera con due tazze di camomilla, controlla attentamente che non sia stato seguito e con un calcio chiude la porta, disponendo il vassoio davanti la sottoscritta .

«Tieni. Bevi. È zuccherata. Fa bene per i nervi.»

«Grazie.» Gli rivolgo un sorriso di gratitudine, ma non oso afferrare la tazza. Le mani mi tremano ancora troppo, dopo la notizia ricevuta a cena.

Draco nel frattempo libera una poltrona ingombra di libri e si mette a sedere.
«Come va? Sei pallida come un fantasma.»

«Non so... credo un po' meglio.» Stringo i pugni per dominare il tremito.

Lui inclina la testa di lato e inarca le sopracciglia. «Non sei molto convincente.»

Sospiro infastidita, e guardandomi intorno ripeto stufa le precedenti parole. «Ti ho detto, che va un po' meglio.»

Lui annuisce. Mi guarda per qualche secondo e poi abbassa la testa. Si gratta la nuca e con atteggiamenti vaghi riprende parola.
«Se sapessi la verità ci allontaneremmo sai?.»

Quelle domanda me la rivolge con aria distrutta, ma fatico a capirne il significato.
«Come scusa?»

Lui sbuffa e cominciando a innervosirsi, riprende la sua giacca intenzionato ad andarsene.
«Lascia stare. Non è stata una buona idea.»

Non faccio altre domande, mi limito ad afferrare la camomilla e ad annuire alla sua risposta non troppo soddisfacente. Ma lui sembra accorgersi delle mie pessime condizioni poiché ancora tremante, a stento riesco a reggere la tazza fumante.

«Phyton, tu non stai bene dannazione. E non lo sarai nemmeno quando arriverà il momento decisivo, lo vuoi capire? Quindi perché non lasci stare?»

«Draco... io c'è la faccio. Devo farcela.»

Dopo la mia risposta si accede una sigaretta. Cammina per un po' avanti e indietro, e più volte scrolla il capo come se parlasse da solo. E alla fine, dopo attimi di silenzio si inginocchia davanti a me con aria sfinita.
«Tu non c'è la farai, e sai il perché?»

𝐓𝐡𝐞 𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐒𝐨𝐮𝐥𝐬 || DRACO MALFOY ||🖤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora