La macchina attendeva fuori dalla villa già da una decina di minuti. L'autista disse loro che sarebbero dovuti passare a prendere Thomas che aveva fatto tardi la sera prima e si era preparato in fretta e furia non avendo messo la sveglia. Poi l'uomo aprì loro lo sportello per farli salire. Ethan era già a bordo.
- Buongiorno, piccioncini!- urlò.
- 'Giorno, imperatove!- rispose Vic imitando la sua erre moscia e appoggiò la testa sulla sua spalla.
- Come stai, queen? Dormito bene stanotte?
- Macché, magari.- rispose Damiano al posto suo.
- Vedi, è colpa tua, Dami. La stanchi troppo.- lo provocò.
- Ma quale colpa! Semplicemente soffre di insonnia da qualche settimana e nonostante prenda alcuni rimedi per dormire è tutto inutile.
- Sarà il cambio di clima. Io, lo sai, sull'aereo non chiudo mai occhio mentre quando arriviamo in albergo crollo per quelle nove/dieci ore ininterrotte. Ognuno è diverso.
Victoria si rivolse al marito.
- Scusami, amore, ma da quanto tempo esattamente siamo tornati da Londra?
- Allora, vediamo.- Accese la schermata di blocco del cellulare.- Oggi è il nove. L'ultima data del tour è stata il ventuno... e siamo ripartiti la mattina del ventidue. Quindi siamo di nuovo a casa da diciassette giorni, più o meno. Perché me lo chiedi?
- Ehm..no, nulla, solo per curiosità.
- Sì, lo so. Anche a me sembra surreale avere una pausa così lunga dalla nostra musica. Puoi stare tranquilla, fino al quattro di marzo dobbiamo solo rilasciare qualche intervista.
- Già..meglio così.
Si fermarono davanti a casa di Thomas, il quale videro correre, una volta abbassato il finestrino, come un fulmine infilandosi il chiodo.
- Salta su, siamo in ritardo!
- Eccome, ce so', fratelli'!
- Ma non ti potevi vestire come noi? Siamo soliti a essere tutti e quattro coordinati!
- Scusate. La tintoria non ha rispettato la consegna.
L'intervista durò circa quattordici minuti, erano domande perlopiù relative al nuovo disco in uscita e ai festival estivi già in programma. A Vic l'intervistatore rivolse la domanda finale, lei rispose frettolosamente. Appena terminata l'intervista, i maschi della band rimasero un po' più di tempo a conversare mentre Vic avvertì una strana fitta al ventre e dovette uscire dalla stanza per cercare un bagno. Ethan la vide uscire e la seguì. Quando la vide uscire dal bagno, era pallida e si era portata la mano allo stomaco.
- Vic..che cos'hai?
- Nulla..sto bene.
- Non sembrerebbe. Sediamoci.
- E va bene. Non sto al cento per cento da quando siamo tornati a Roma.
- Che cosa hai avvertito negli ultimi giorni?
- Non ricordo. Forse..giramento di testa..debolezza..stanchezza continua..ora nausea...
- Non sono un medico ma forse potrebbe dipendere dal ciclo.
- Potrebbe. Ma ora non sono in quel periodo del mese.
- Ah.
- In effetti..doveva arrivarmi il ventotto...Oh, cazzo...
- Vic...
- No, Ethan, non è possibile.
- Invece è possibile eccome, Vic.
- No, Ethan.
- Vic, hai solo un modo per scoprirlo.
- Ethan, ho paura...- abbassò la testa per nascondere gli occhi lucidi.
- Non devi, piccola. Ma devi toglierti questo dubbio il prima possibile. Devi farlo per te.
- Ok...Ma finché non lo saprò tu non devi mai e poi mai, e per nessun motivo al mondo farne parola né con Thomas, né con Nica né tantomeno con Damiano..non deve saperlo!
- Hai la mia parola.
Ethan asciugò le lacrime a Vic e le aggiustò il trucco, la abbracciò per farle forza e tornarono dagli altri. Damiano la prese tra le sue braccia.
- Dove eri finita, amore mio?
- Io..ero..
- ..uscita per rispondere ad una chiamata di suo padre.- rispose Ethan per lei.
- Mi hai fatto preoccupare...
- Scusa, Damia'. Non sparirò più senza dirtelo.
- Tranquilla. L'importante è che tu stia bene.
- Mh mh.

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𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒
RomanceDamiano e Victoria, sposati da due anni, si trovano a dover fronteggiare quella che potrebbe rivelarsi l'esperienza più emozionante della loro vita mentre, insieme ad Ethan e Thomas, lavorano ad un nuovo album dei Måneskin. "A volte non mi rendo con...