XXXI.

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Milano, 23 giugno 2025

Il mattino seguente, Thomas e Lavinia uscirono di casa verso le otto e mezza. Lui le teneva un braccio dietro a schiena accarezzandogliela e le chiedeva continuamente se stesse bene, lei, ancora molto debole, si limitava a fare cenno di sì con la testa.

I due ragazzi si trovavano per la prima volta di fronte ad un grande ostacolo nella loro relazione ma lui sapeva esattamente che cosa voleva. Non gli era mai importato della sua malattia, della sua età, perfino del suo passato difficile. Quello che contava era il presente. E nel suo presente, non poteva desiderare di essere in nessun altro luogo se non vicino a quella ragazza che gli aveva strappato il cuore. Si erano conosciuti un anno e mezzo prima proprio a Roma ad un evento organizzato da una nota rivista di moda, quando lei aveva ancora diciassette anni e lui ventidue, e da allora erano stati inseparabili. Mai una litigata, un ripensamento, un possibile allontanamento, nonostante lui fosse più grande di lei e lavorassero molto lontani. Lui aveva saputo aspettarla per tutto il tempo necessario affinché lei si sentisse libera di concedersi completamente a lui, lei gli ripeteva continuamente che era stato il suo primo tutto, anche per questo Thomas aveva sempre avvertito una certa responsabilità nei suoi confronti. Tuttavia era onorato di farlo perché con Lavinia sentiva di poter scalare l'Everest a piedi scalzi e l'avrebbe fatto. Avrebbe fatto l'impossibile e avrebbe dato l'impossibile per lei. Prima di chiedere la sua mano, si era rivolto ai suoi genitori che si erano mostrati inizialmente un po' increduli ed incerti ma, avendo il padre messo in chiaro che l'ultima parola spettasse a sua figlia, senza dirle nulla, aveva indagato su cosa ci fosse realmente tra lei ed il chitarrista di una delle band più famose al mondo.

- Io lo amo papà. Sono persa di lui.- aveva esternato la ragazza mentre ripiegava alcune maglie nella sua cameretta.

- Lo vedo. Ma ricordati che è pur sempre un musicista e, come tale, potrebbe involontariamente trascurarti o tradirti con altre donne. Con la tua carriera da modella che sta per avviarsi non avresti il tempo di seguirlo costantemente in tour.

- Lo metto in conto papà..ma ti posso garantire che Thomas non è il tipo. È molto sensibile e timido, non ha paura di esternare le sue emozioni e mi parla sempre in modo diretto e sincero. Non mi hai mai sfiorata con un dito senza il mio consenso e chiede sempre il mio parere su un pezzo che sta scrivendo o che ha appena terminato. Sento di essere parte della sua vita, ormai.

Proveniva lei da una buona famiglia della classe media veneta, unica figlia di un professore universitario e una casalinga, per questo suo padre aveva accettato col cuore spezzato che sposasse Thomas, nonostante sapesse che sua figlia sarebbe stata in buone mani, tanto economicamente quanto affettivamente, in secondo luogo, vide quell'unione come la sua unica occasione per avere eventualmente dei nipotini, un giorno.

- Thom..sussurrò lei tenendosi il cappotto chiuso con la mano sinistra mentre con l'altra stava a braccetto con il compagno.

- Dimmi, Lavi.

- Ho freddo.

Sebbene fosse fine giugno e facesse già piuttosto caldo, una volta saliti in macchina, il ragazzo chiese all'autista di accendere il riscaldamento.- Grazie..ma non voglio che tu soffra per me...- sorrise lei tra le sue braccia.- lui passò un dito tra le sue labbra.

- Ho scelto io di stare con te, il tuo dolore è anche il mio.- la baciò. Meno di un'ora dopo erano già sul treno.- Ora riposati, ti sveglierò io quando saremo arrivati a Roma.

- Ok..grazie.- si sistemò meglio tra le sue braccia e chiuse gli occhi.


Roma, 23 giugno 2025, ore nove e trentadue

- Dam...

- Mh?

- Secondo te perché Thomas si è trattenuto a Milano?- chiese Vic al marito mentre lui aveva la testa appoggiata sulla sua pancia, facilitandola nel suo intento a giocare con i suoi capelli.

𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora