LXIII.

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Dopo che ebbe finito di farsi la barba, il ragazzo si rinfilò la maglietta e tornò in camera da Vic che si era svegliata da poco e stava probabilmente scrollando la home page di qualche social network che utilizzavano spesso loro. Dam si distese accanto a lei.

- Hey..amore...- con il braccio sinistro circondò la testa del marito.

- Che stai guardando?

- Mah, niente di che in realtà. Controllavo piuttosto il calendario...

Di quale calendario stava parlando?

- Posso..sapere perché?

- Damia', quante domande mi fai, ah ah! Comunque, se proprio ti interessa, stavo scegliendo la data per fissare una visita...

Di quale visita stava parlando?

- Che visita?

- Piccolo..te l'ho già detto..si tratta di una visita oculistica, ultimamente ho riscontrato delle difficoltà nel leggere gli spartiti da vicino...

- Ah. È vero, me l'avevi detto, giusto.- sospirò, poi voltò il capo a cercare la mano sinistra di lei appoggiata sulla sua spalla e la baciò.

- Dam..- posò il telefono sul comodino.- ..va..tutto bene?

- Sì, sì. Senti, Vic..io..stavo pensando...- doveva creare un diversivo per far sì che lei non sospettasse minimamente della sua scoperta di poco prima.

- Mh..?

- Potremmo..ecco..uscire a fare una passeggiata..solo se ti va, chiaro, solo abbiamo quattro ore prima di tornare in studio dagli altri..perché non ne approfittiamo?

- Beh..perché no? Dammi il tempo di vestirmi però, questo felpone extralarge minimamente sexy non mi si addice, ah ah!

- Certo..anzi, no, aspetta, non muoverti, ti prendo io i vestiti.

- Damia', non ce n'è bisogno, fidati, ho imparato a vestirmi da sola molti anni fa, per questo oggi so come vestire nostra figlia!

Lui non poté fare a meno di sorridere nell'udire il riferimento a Jules.

- Sei sicura?

- Amore..che ti prende? Certo che sono sicura! Dai su, spostati che devo vestirmi.- si diede la spinta con le braccia e si alzò dal letto, si tolse il felpone in cui era avvolta e lo buttò sul letto colpendo, involontariamente, Dam che si era incantato a guardarla. - Oddio, piccolo, scusami, ah ah!- lui si tolse l'indumento dalla faccia e scrollò le spalle, tornò quindi ad osservare la moglie in intimo che tirava fuori dall'armadio un paio di jeans a zampa e un morbido maglione marroncino con il collo alto. S'infilò prima il pezzo sopra, quando prese i pantaloni, lui studiò ogni suo singolo movimento. Li sbottonò, avendo essi tre bottoni, mise prima la gamba destra, poi la sinistra, tirò quindi l'elastico verso l'alto finché non coincise con il suo punto vita. Lui non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, lei se ne accorse.

- Sei proprio ossessionato dal mio corpo tu, eh?

Lui non sapeva cosa risponderle. Da un lato, avrebbe voluto semplicemente risponderle di sì, dall'altro voleva confessarle il suo presentimento riguardo ad una sua seconda gravidanza che lo portava a fantasticare sul suo stupendo corpo. Scosse la testa affermativamente, lei gli si avvicinò per baciarlo, lui la prese e la buttò sul letto, salì sopra di lei e precedette quel bacio, lei sorrise e gli passò le mani tra i capelli.

- Dam..come sei dolce..che hai combinato, ah ah?

- Nulla, piccola. È che ti amo, ti amo davvero tanto, ogni giorno di più, mi sento davvero felice con te, lo sai questo, vero?

𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora