Il medico con altri due infermieri e l'ostetrica accorsero repentinamente, Damiano teneva stretta la mano di Victoria, la quale urlava e piangeva per le contrazioni.
- Lei è il padre?- chiese l'ostetrica.
- Direi proprio di sì!
- Allora si stacchi un secondo e si metta questi.- porse a Damiano un camice verde e una cuffia.
Si avvicinò a Vic per visionare la situazione. Il bambino sembrava proprio essere pronto per uscire, era questione di minuti. Rialzò lo sguardo e lo incrociò con quello della ragazza, la quale si stava contorcendo per il dolore e sudava in quantità considerevoli.
- Mi ascolti, Victoria...
- Sì...
- Adesso ho bisogno che lei pian piano inizi a spingere..ok? Si rilassi e..spinga!
Lei diede la prima spinta serrando i denti mentre il marito le stringeva la mano.
- Ok, bravissima, continui così!
La ragazza diede qualche altra spinta sforzandosi sempre di più. Si bloccò per un istante per riprendere fiato, ricominciò a piangere infinite lacrime.
- Non ce la faccio, Damia', qui ci lascio le penne!- lui appoggiò la testa a quella della moglie e le accarezzò la guancia.
- Tu ce la devi fare. Tu sei sempre stata una guerriera, hai sempre combattuto, per la tua identità, per la musica..per me. Stavolta hai scelto me come compagno, stavolta combattiamo insieme. Combattiamo per la nostra famiglia. E noi oggi non ci arrenderemo, così come non abbiamo mai fatto.- la baciò in preda ad un'emozione che non aveva mai provato prima.- Io credo in te, credo in noi.
- Victoria, mi guardi. Ce la può fare. Lei è una donna forte e sicura di sé, glielo leggo negli occhi. Mi creda, suo figlio aspetta solo di conoscerla almeno quanto lo vuole lei. Ora..prenda un bel respiro e..spinga!
Vic, pur essendo distrutta, si voltò verso Dam e sorrise.
- Per nostro figlio.
- Per nostro figlio.
Tirò indietro il capo, inspirò e spinse con tutta la forza che aveva in corpo.
- Riesco a vedere la testa! Continui!
Lei diede altre spinte sempre più intense mente le lacrime le sgorgavano lungo le sue guance rosse. Ne diede un'ultima senza interrompere lo sforzo.
Roma, ventitré giugno, ore tredici e trentasei
Improvvisamente, avvertì una strana sensazione di vuoto e si buttò distesa sul letto. Ci fu un momento di silenzio poi un suono sempre crescente invase la stanza. Le ci volle un minuto per realizzare che si trattasse di un pianto di neonato.
- Ce l'ho fatta?- chiese allo stremo delle forze.
- Sì, Victoria, ce l'ha fatta!- l'ostetrica teneva sospeso un corpicino esile che piangeva ininterrottamente; si allontanò per tagliare il cordone ombelicale e avvolgerlo in una coperta. Tornò subito dopo verso Vic e Dam, i quali dovevano ancora rendersi conto di ciò che stava succedendo.
- Congratulazioni, ragazzi. È una splendida bambina!
A quelle parole, i neo genitori scoppiarono in un pianto che poteva far concorrenza alla loro figlia appena nata. L'ostetrica affidò la neonata al padre, il quale tremava per l'emozione nel tenerla in braccio e dovette sedersi su una poltrona di fronte al letto.
- Heyy...- disse con voce spezzata.- E così tu sei Jules, eh?- guardò la moglie sdraiata che piangeva e rideva al tempo stesso; lei si sollevò a sedere lentamente e appoggiò la testa al cuscino.
- Fammela tenere, Dam...- tese le braccia verso di loro.- Lui si alzò e diede la bambina alla moglie.- Ciao, Jules...- la piccola si attaccò di riflesso all'indice della madre, la quale respirò profondamente per trattenere le lacrime che stavano riaffiorando nei suoi occhi.- Benvenuta, amore mio. Io sono Victoria, la tua mamma e lui è Damiano, il tuo papà. Sei nata dal nostro amore e solo amore avrai da noi per il resto della tua vita.- baciò la testolina quasi del tutto pelata di Jules.
Il marito se ne stava appoggiato al letto, dentro di sé pensò di essere l'uomo più fortunato del mondo.
- Damiano?
- Sì?
- Potremmo essere più felici di così?
- No, Vic, impossibile.- baciò la moglie e accarezzò il fagottino che teneva in braccio.- Giuro, sono già perso di voi due, ragazze.
L'atmosfera familiare fu interrotta dall'ostrica e i medici.
- Scusate, dobbiamo portarla nell'incubatrice. Tranquilli, sta benissimo, ma essendo nata prematura ha bisogno di fare alcuni controlli e ricevere alcuni valori che le mancano.
- Certo, lo capisco.- Vic porse loro Jules e si distese nuovamente mentre gli altri uscirono dalla stanza. Damiano le accarezzò la fronte.
- Amore..siamo una famiglia.
- Così pare...- sorrise lei.
- Fatico ancora a realizzarlo...
- Davvero, sembra ieri che ci siamo conosciuti. Quanti anni avevamo, quindici?
- Io ne avevo quindici, quindi tu ne avevi quattordici. Praticamente eravamo noi a essere bambini quando è iniziata la nostra storia.
- Cavolo..e ora sempre noi due abbiamo avuto una bambina!
- Già. Sempre noi.- si strinsero in un tenero abbraccio.
- Scusa, sono tutta sudata, ah ah ah!
- Hai appena dato alla luce nostra figlia. E io ti stringerei così in eterno, non importa quanto sudata tu sia. Grazie, Vic, mi hai reso l'uomo più felice del mondo.
- Aspetta a ringraziarmi, caro mio. Questo è solo l'inizio della nostra avventura.
- E io non vedo l'ora di cominciarla con te, con voi.

STAI LEGGENDO
𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒
RomansaDamiano e Victoria, sposati da due anni, si trovano a dover fronteggiare quella che potrebbe rivelarsi l'esperienza più emozionante della loro vita mentre, insieme ad Ethan e Thomas, lavorano ad un nuovo album dei Måneskin. "A volte non mi rendo con...