XVI.

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- Damiano- disse Vic non appena ebbe aperto gli occhi.

- Mh..che c'è?

- Come faremo adesso per il tour?

- Non ci pensare. Aspettiamo di vedere come stai nelle prossime settimane.

- E che mi dici delle interviste? Dell'album?

- Le interviste le possiamo fare anche a distanza. Per l'album, beh, ci sposteremo nello studio qua in casa. Anzi, oggi gli altri dovrebbero raggiungerci verso le nove e mezza. Oggi non importa che suoni se non ce la fai, dobbiamo concludere la traccia sedici e la tua parte è già stata registrata.

- Meglio. Credo di dovermi ancora riprendere da stanotte.

- Infatti, ti preparo la colazione. Che cosa vorresti?

- Non ho molto appetito.

- Devi mangiare, Vic. D'ora in poi non ci è concessa nessuna cazzata.

- Ok, va bene. Allora vorrei uno smoothie alla fragola.

- E basta?

- Non lo so, Damiano. Fai tu.

- D'accordo..torno subito.

Dopo aver mangiato, Victoria andò in una piccola stanza al piano di sotto, fortunatamente aveva trasferito parte dei vestiti nell'armadio di noce. Estrasse un camicione rosso ciliegia e mise delle parigine marroncine di pelle scamosciata senza tacco. Poi si fece il solito chignon con i ciuffi liberi lateralmente e la frangetta che le era cresciuta tanto da coprirle gli occhioni per metà. Evitò di truccarsi, tanto quel giorno non sarebbe uscita. Uscendo dalla stanza vide il marito scendere le scale sistemandosi la camicia.


Roma, nove anni prima

Damiano scese le scale con l'eleganza di una diva.

- Allora, come sto?- il ragazzo aveva provato per la prima volta un eye-liner.

- Stai da Dio, Damia', te l'avevo detto.

- Grazie, lo so, lo so.

Vic arrossì e abbassò la testa. Lui era fidanzato, non l'avrebbe mai guardata in quel modo. Pensò che forse era il caso di accettare di uscire con Michele, un suo compagno di classe che ci provava con lei da mesi.

- Vuoi metterti anche il rossetto?


Roma, 2025

Si diedero un tenero bacio, poi suonarono alla porta e Vic andò a aprire.

- Vic! Per fortuna stai bene.- la abbracciarono Ethan e Thomas. - Abbiamo saputo...Come ti senti ora?

- Piuttosto affaticata ma mi sono tranquillizzata. Il medico ha detto che sono anzi, siamo fuori pericolo. Damiano è ancora sotto shock, magari se volete farci due chiacchiere..è di là a collegare gli amplificatori.

- Dami...

- Mh? Hey, ragazzi...

- Amico.- Ethan gli diede una pacca sulla schiena.- Come stai?

- Non vi mentirò, stanotte ho perso vent'anni di vita. Non sapevo più dove battere la testa. I sensi di colpa per averla esposta al pericolo stavano già iniziando a divorarmi...

- Non dire stronzate.- gli disse Thomas.- quello che tu hai fatto per lei in questi mesi è molto più di un semplice gesto d'amore. Lei temeva che l'avresti guardata con occhi diversi, non più come la tua compagna ma solo ed esclusivamente come la futura madre di tuo figlio. Ma per te non è stato così. Tu lei hai fatto capire che per te lei era sempre la ragazzina di cui ti eri innamorato a sedici anni.

- In realtà..a quindici.

- Esatto. Tu l'hai fatta sentire viva, le hai fatto prendere più serenamente ciò che le stava accadendo. Qualsiasi uomo è buono a mettere incinta la propria donna per poi chiuderla in casa con le sue amiche così da essere libero di uscire quando gli pare e continuare la sua routine lavandosene completamente le mani per nove mesi. Ma tu, tu per lei sei stato presente, le hai fatto capire che non era sola in quest'esperienza. Sei un vero uomo.

- È vero, ben detto, Thomas. Ora ravvivati un po' che dobbiamo fare del fottutissimo rock!

Damiano ritrasse le mancate lacrime e si avvicinò al microfono. Vic si sedette in poltrona, appoggiò i gomiti sulle gambe, incrociò le dita e vi appoggiò il mento, poi strizzò l'occhio al marito.

- And one, and two, and one two three, go!

𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora