III.

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Appena furono rincasati, Vic cercò una scusa per uscire nuovamente di casa.

- Amore, sono finiti i croccantini di Chili. Esco a comprarglieli.

- Posso andare io, se vuoi.

- Grazie ma il veterinario mi ha detto di cambiarglieli raccomandandomene un nuovo tipo, più sano e biologico.

- Come vuoi. Io sarò in casa solo un paio d'ore, alle nove devo essere allo stadio per la partita.

- Sì, me lo ricordavo.

Baciò Damiano intensamente prima di uscire.

Era un piano perfetto. Sarebbe andata al distributore della farmacia per aquistare il test e i croccantini al negozio per animali per non destare sospetti, tornando a casa forse avrebbe preso una pizza da asporto per la cena (tanto lui avrebbe cenato fuori), prima di cenare avrebbe fatto il test, qualunque fosse stato il risultato lo avrebbe fatto sparire lei stessa subito dopo cena uscendo a buttare l'immondizia, sarebbe poi andata a letto di modo che, al suo ritorno, Damiano non avesse il minimo sospetto di ciò che era successo.

Fece le sue commissioni, tornata a casa salì al bagno del piano di sopra, le mani le tremavano mentre sfilava il test dalla confezione e mentre lo immetteva nel bicchiere. Cercava di distogliere lo sguardo in quei tre minuti interminabili. In quel momento si chiese come avrebbe reagito lei in entrambi i casi o come avrebbero reagito entrambi all'eventuale positività del test. Lei amava Damiano ma mai quanto amava sé stessa. Sapeva di poter contare su sé stessa, era una giovane donna forte e badass come la definivano molti suoi amici. I tre minuti passarono, così la ragazza estrasse il bastoncino per leggere il risultato. Era chiaro. Era palese davanti ai suoi occhi. Proprio in quel momento, sentì il clacson di una macchina avvicinarsi e si affacciò alla finestra: era l'auto di Damiano.

𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora