XIII.

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Si risvegliarono verso le sette, si vestirono in fretta e ridacchiando risalirono la collinetta come sempre mano nella mano, si recarono alla moto e ripartirono.

Appena furono giunti al cancello della villa, videro un'auto in più parcheggiata nel vialetto. Un signore alto e robusto vi scese e spalancò le braccia.

- Vic!

La ragazza sfoderò un sorriso luminoso.-

- Papà!- gli corse incontrò e si abbracciarono.- Che ci fai qui?

- Tuo marito mi ha chiamato. Ha detto che avevate qualcosa di importante di dirmi.. - fece un cenno con la testa a Damiano in segno di saluto.

- Ha fatto bene. Entriamo.

La ragazza fece accomodare il padre in soggiorno, poi tornò in cucina da Damiano, il quale stata preparando la colazione per tutti.

- Quanto mi è mancato...

- Lo so. Per questo l'ho chiamato. Volevo che vi rivedeste e gli parlassimo di persona della nostra principale novità.

- Non lo so, Dam..ho paura.

- E di cosa?

- Di come potrebbe reagire.

- Non dire scemenze. Come vuoi che reagisca ad una bella notizia?

- Damiano, lo è per noi ma non so se lui la prenderà positivamente. Quando gli dissi che ci saremmo sposati, pensò che stessimo affrettando troppo i tempi e che presto me ne sarei pentita.

- Ed entrambi abbiamo appurato che si sbagliava.

- Vero...Proverò a parlargli io. Tu resta di qua se vuoi evitare la castrazione!

- Addirittura!- rise lui.

- Esatto. Gira i pancakes prima che si brucino, io vado incontro al mio destino.- gli disse indicando la piastra, e lo baciò.

- Papà...

- La mia bambina. Non sai quanto mi sei mancata e quanto sei mancata a tua sorella.

- Anche voi mi siete mancati. Purtroppo questa vita sempre in viaggio ha anche i suoi svantaggi.

- Come vanno le cose?

- Bene, papà. Stiamo molto bene.

- Di cosa volevate parlarmi?

- In realtà..vorrei dirtelo io in separata sede, usciamo in giardino.

- Ok...

Si sedettero al tavolino, qui Vic prese la mano del padre e gliela strinse forte.

- Papà, vorrei dirtelo io perché so quanto tu ci tenga al nostro dialogo. Ti ho sempre raccontato tutto, anche cose non troppo piacevoli.

- Victoria, non stai bene? Puoi dirmelo, se è così.

- No, papà. Sto benissimo.

- Ci sono problemi con Damiano?

- Per niente. Anzi, in quest'ultimo periodo siamo stati più innamorati che mai.

- Menomale..allora..che succede?

- Sono incinta, papà. Stai per diventare nonno.

Il padre restò sgomento, lasciò istintivamente la mano della figlia, poggiò entrambi i gomiti sul tavolo e infilò la testa tra i palmi delle mani.

- Ne..sei sicura?

- Sì, papà. Sono di quasi tre mesi.

- Beh..non posso nasconderti che mi cogli abbastanza di sorpresa. Damiano come l'ha presa?

𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora