XLVII.

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Il giorno dopo, intorno alle nove, si diedero tutti appuntamento di fronte all'entrata dell'albergo e, in attesa di ripartire nel tardo pomeriggio, scelsero di fare un giro per la città. Vi era un bel sole, quella mattina, e Vic era piena di ottimismo mentre camminava mano nella mano con Dam e Jules nel marsupio. Ethan abbe la cortesia di fermarsi a fare qualche selfie, Lavinia sembrava alquanto turbata. Conosceva perfettamente quelle strade, del resto, era arrivata a Milano a quindici anni e vi aveva trascorso l'intera adolescenza. Era stata la città che l'aveva vista crescere, sia professionalmente che individualmente. Lui notò la sua espressione scura in volto.

- Tesoro..tutto ok?

- Sì, Thommy..è solo che tornare qui fa un certo effetto, sai..se poi penso al motivo che mi ha spinto a trasferirmi...

- Lo so- le baciò una tempia- ma era la cosa più giusta da fare per te. E poi..potremmo tornarci quando vuoi, quando saremo nuovamente in pausa con la musica. Anzi..sai che ti dico? Compriamo casa qui!

- Sul serio?!
Sì, Lavi. È giusto che tu possa continuare a vivere questa realtà quando vuoi.

- Oh, amore...- gli saltò in collo e lo baciò ripetutamente- Mi rendi così felice!

- Che succede? Ha per caso detto qualcosa di intelligente?- li interruppe Ethan che aveva appena messo in bocca una sigaretta spenta.

- Ah ah, intelligente alquanto!- rise lei.

Giunsero in Piazza del Duomo, a Damiano venne un'idea e l'espose alla moglie.

- Vic..perché non suoniamo?

- Adesso? Qui?

- Già, perché no?

- Non lo so, Dam..non abbiamo nemmeno gli strumenti...

- A questo si può rimediare.- estrasse il telefono dalla tasca e chiamò la reception dell'albergo.

- Perfetto, ci mandano gli strumenti in venti minuti!
Tu sei pazzo!

- Sì, piccola, pazzo di te, pazzo della nostra famiglia, della nostra musica, di quello che stiamo vivendo. Amo questa vita!

Non appena arrivarono gli strumenti, i Måneskin allestirono in pochissimo tempo il loro concerto improvvisato.  In pochi istanti, una fitta folla esultante si radunò intorno a loro. Prima di iniziare a suonare, il cantante prese la parola.

- Buongiorno, ragazzi! Come state?

- Bene, Dami!- urlarono tutti in coro.

- Grandi! Vi mancavamo?

- Troppo!

- Anche a noi! Per questo oggi vogliamo riprovare l'emozione di risuonare esattamente dove eravamo sette anni fa, poco prima dell'inizio del nostro primo grande tour...

Milano, 28 settembre 2018

Centinaia di fans rimasero ammaliati di fronte a quattro musicisti pressoché sconosciuti che eseguivano il loro primo singolo in italiano, Morirò da re. Di loro si sapeva poco, perlopiù era noto che la band romana avesse partecipato a quel noto talent show, che fosse composta da membri giovanissimi con un frontman decisamente carismatico, che avesse pubblicato un EP quasi interamente di cover e che fossero stati lanciati con un piccolo tour promozionale che era andato sold out in meno di un'ora. Ma loro, chi erano, veramente?

Milano, 26 dicembre 2025

Scelsero di suonare un brano per ogni album della loro carriera, i ragazzi e le ragazze nelle prime davanti piangevano, altri volevano il bis, altri ancora avevano da chiedere loro troppe cose.
Dopo aver finito di suonare, alcune ragazzine si avvicinarono a Vic e Dam.

- Dov'è la vostra bambina? Dov'è Jules?- lei era tornata con gli zii in albergo e li stava aspettando.
La mamma restò impietrita. Conoscevano il nome di sua figlia. Dam la prese per mano e le sussurrò all'orecchio

- Tranquilla, ormai lo sanno, non dobbiamo più nasconderlo..è un nome bellissimo..è il suo nome.
Lei deglutì e fece un gran respiro.

- Jules..sta benissimo. Ora non è qui ma vi saluta.

- Aww, che dolce! Congratulazioni, ragazzi, ve lo meritate!- li abbracciarono, poi loro firmarono qualche autografo e salutarono il pubblico.

Jules in treno dormì in collo a Vic, la quale ascoltava la musica assorta nei suoi pensieri, Dam era preso nel chattare con un suo amico per organizzare il capodanno insieme.
Arrivarono a Roma per l'ora di cena, marito e moglie presero un take-away e rincasarono con la loro piccola quanto prima.
Lui cullò Jules, stavolta cantandole Can't help fallin' in love di Elvis Presley, lei dimostrava sempre di apprezzare il repertorio musicale scelto dal papà. La posò nel lettino e tornò dalla moglie che leggeva un libro lievemente assopita.

- Vic...- si fece spazio tra le sue braccia e appoggiò la testa al suo petto, lei posò l'oggetto sul comò e prese ad accarezzargli i capelli.

- Dimmi...

- No..nulla. Ti amo.- si addormentò tra le sue braccia, lei spense la lampada e gli diede un bacio in testa.

- Anch'io, Dam, per sempre.

𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora