Un mese dopo
- Damia'...
Il ragazzo si girò di scatto nel letto.
- Che c'è, piccola? Non stai bene?
- No, non è questo. Solo stavo ripensando a quello che mi dicesti tempo fa in ospedale. Hai ragione, un figlio adesso è qualcosa di inaspettato, soprattutto considerando i numerosi impegni che abbiamo. Abbiamo una vita troppo movimentata, noi. Non siamo ragazzi tranquilli che vivono una vita..normale.
- Definisci "normale".
- "Normale" nel senso di "ordinaria". Non abbiamo ancora trent'anni ma è come se fossimo adulti già da un pezzo. Io personalmente non mi sento più così giovane.
- Definisci "giovane".
- Insomma, quello che sto cercando di dirti è che eravamo bambini quando siamo stati catapultati nel mondo. Eravamo disarmati per affrontare qualcosa di più grande di noi. Ci sono stati molti momenti belli, è vero, ma altrettanti difficili. E ormai ci siamo adattati ad una vita estremamente faticosa, seppur piena di soddisfazioni.
Damiano appoggiò la fronte contro quella della compagna e le mise la mano sul ventre.
- Come questa. Vic, anche questa è un'avventura. Ora crediamo di essere disarmati perché ancora non abbiamo avuto l'onore di aver fatto un'esperienza così incredibile, ma un giorno, vedrai, ci guarderemo indietro e saremo immensamente grati al destino per questa straordinaria opportunità. E poi...pian piano ci adatteremo anche a questa nuova vita...
- Che intendi? Vorresti altri bambini in futuro da me?
- Solo se lo vorrai anche tu. Però sì, mi piacerebbe molto se la nostra fosse una famiglia numerosa. Non mi fraintendere, sarò pazzo di gioia ugualmente se resteremo in tre. Comunque staremo a vedere, dai al nostro fagottino almeno il tempo di nascere!- sorrise teneramente.
- È bellissimo quello che dici, amore mio.- si buttò tra le sue braccia.- Solo..non lasciarmi mai, ok? Ho bisogno di te, adesso più che mai.
Lui le prese il volto tra le mani e la baciò con audacia.
- Non vado da nessuna parte.
Verso le nove Damiano svegliò Vic e l'aiutò a vestirsi. Le mise una camicetta di pizzo bianco panna con le maniche a palloncino.
- Voglio mettere i pantaloni in velluto. Me li prenderesti, per favore?
- Subito, piccola. Neri o blu?
- Neri.
Lui tirò fuori dal guardaroba i pantaloni e li rispose sul letto. Vic se li infilò e cominciò ad abbottonarli, arrivata all'ultimo bottone, però, non riuscì più a chiuderli.
- No, ti prego. Dimmi che non sta succedendo davvero. Questi sono i miei preferiti.
Damiano nascose un sorrisetto coprendosi con la mano. La moglie gli faceva troppa tenerezza.
- Vic, sono troppi i bottoni da chiudere, non è colpa tua. Neppure io riuscirei a metterli.
- Dici così solo perché mi ami. Puoi anche dirmelo che sono ingrassata, mica mi offendo.
- Non ingrassata. Sta cominciando a crescerti la pancia. È perfettamente normale.
- Di già? In genere non succede dopo due/tre mesi?
- Oggi sono due mesi. Sei incinta di due mesi.
- Oddio, è vero. Il tempo è volato. Ecco, ora mi hai messo ansia, stronzo.
- Ma smettila. Ti prendo quelli a zampa neri che sono elasticizzati, starai più comoda.- la diede un bacino a stampo.
- Grazie.
La ragazza si diresse verso lo specchio di camera e cominciò ad osservarsi.
- Pensi che la camicetta coprirà abbastanza la pancia? Non vorrei che ai paparazzi risultasse subito evidente. Una cosa così incredibile la voglio proteggere.
- Ma sì, tranquilla. E poi, nella peggiore delle ipotesi, possiamo negare fino alla morte. Senza qualche bugia, come avremmo potuto gestire la fama?- rise.
Per completare il look, Victoria optò per degli stivaletti rialzati con un piccolo tacco in pelle. Era l'accessorio che più richiamava gli anni settanta e li adorava.
- Ok, borsa, chiavi, telefono..dove cazzo ho messo il telefono?
- Amore, calmati. Eccolo.
- Menomale. Muoviamoci, alla dottoressa non piace aspettare.
- Il battito è regolare e lo sviluppo sembra procedere correttamente.- disse la ginecologa mentre faceva l'ecografia a Vic.- Probabilmente già dalla prossima visita potremmo conoscere il sesso.
- Dice davvero?
- Penso proprio di sì. Ok, abbiamo finito. Allora aspetto di rivederla tra diciotto giorni. Si riposi, non faccia sforzi, è importante, soprattutto per una mamma giovane come lei.
- Non si preoccupi.- rispose prontamente Damiano.- Mi prenderò cura di lei ogni singolo istante.
- Beh, allora penso di non dovermi preoccupare. Ci vediamo presto. Buona giornata.
Dopo essere usciti dall'ospedale, Damiano prese per mano Vic e la condusse presso un piccolo ristorante a pochi passi dal centro per pranzare prima delle prove.
- Che intendeva dire, secondo te, precisando la mia età in modo così netto?
- Chi?
- La ginecologa, su.
- Ah sì. Boh, penso che volesse solo rafforzare la sua raccomandazione di non sforzarti.
- Mh..se lo dici tu.
- Dai, mangiamo. Dobbiamo vedere gli altri alle tre.
- Sì, scusa. Penso che prenderò questi involtini.
Raggiunsero lo studio dieci minuti in anticipo, Ethan era già lì a sistemare la sua postazione mentre la controllava quella di Thomas.
- Ragazzi..ben arrivati. Com'è andata la visita?
- Tutt'a posto.
- Ottimo. Mi dovete aiutare, non riesco a trovare un supporto della cassa. Mi sembrava di averli riposti tutti nella valigia...
- Hai controllato di là in sala?
- Sì. Provo a sentire Thom se può passare a controllare da me.
Damiano sistemò l'asta del microfono. Victoria si sedette in poltrona e collegò il basso.
Thomas entrò trionfante nello studio verso le quattro meno dieci.
- Bella regà, ce l'ho fatta, ho buttato giù gli accordi e ti ho portato il supporto. Se ti dico dove l'ho trovato, non ci crederai.
- Non importa, grazie. Iniziamo?

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𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒
Lãng mạnDamiano e Victoria, sposati da due anni, si trovano a dover fronteggiare quella che potrebbe rivelarsi l'esperienza più emozionante della loro vita mentre, insieme ad Ethan e Thomas, lavorano ad un nuovo album dei Måneskin. "A volte non mi rendo con...