LIV.

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Nelle successive sei settimane, i ragazzi stavano organizzando il tour mondiale per l'uscita del loro sesto album in studio e cercavano di farlo coincidere sia con gli altri numerosi impegni professionali che con quelli personali: Dam e Vic avrebbero dovuto fare un viaggio di un mese in Africa, dove entrambi sostenevano una campagna infantile contro le malattie veneree, Thom e Lav erano alle prese con un imminente trasloco e attualmente risiedevano a Milano, in attesa di trovare una nuova sistemazione a Roma, dal momento che nel loro vecchio appartamento non ci sarebbe stato spazio per quattro persone. Ethan partecipava a numerosi eventi per il marchio di batterie di cui era testimonial, ed era ben contento di avere sempre Gre che lo sosteneva.

Jules cresceva a vista d'occhio, i suoi riccioli erano lunghissimi e cominciava ad alzarsi notevolmente, oltre a camminare spedita. La sua prima parola era stata "Ma", anche se ai quattro membri della band piaceva pensare che si trattasse del loro "Må", memorizzava i suoni che ascoltava e, alle volte, riusciva a ripeterli, rendendo i genitori estremamente orgogliosi.

- Dam...

- Mh?

- Ci pensi stare un mese lontani dalla nostra bambina?

- Vic..ci penso..ma penso che che laggiù troveremo molti altri bambini, incluso coetanei di Jules che non godono dei privilegi suoi, a cominciare dall'avere due genitori che, spesso, non è scontato. Se stiamo via così a lungo è per una giustissima causa.

- È vero. Sono felice di partire. E, ti confesso, anche un po' nervosa.

- Hey..- l'attirò a sé mentre erano seduti sul letto- andrà benone. Ci aspettano a braccia aperte..mi ha detto l'organizzatrice che hanno fin da subito accolto la nostra richiesta con gioia e sono tutti entusiasti di essere sostenuti nel loro progetto da una coppia così giovane.

- Davvero?

- Sì. Perciò glielo dobbiamo.- la baciò.

- Hai ragione, amore. Arriveremo laggiù con tutti i nostri buoni propositi e cercheremo di metterli in atto con lo stesso amore che mettiamo nella nostra musica.- lui la ribaciò ripetutamente.

- Sei incredibile. Hai un cuore così puro che non penso di aver mai trovato in nessun'altra ragazza che abbia mai conosciuto in vita mia. E sto parlando in generale, non soltanto delle mie ex-ragazze.

- Dam..- gli si buttò al collo e si distesero finché non calò il sole.


L'aereo decollò da Roma-Fiumicino quel mercoledì di agosto in cui neppure il caldo riuscì ad abbattere le speranze della coppia che, si trovava a vivere un'esperienza del tutto nuova e inaspettata.

Il giorno dopo, Damiano e Victoria furono trasportati al loro resort, Vic dormiva sulla spalla di Dam non avendo chiuso occhio in aereo. Lui decise di non svegliarla ma di portarla lui stesso in braccio fino alla camera. L'adagiò sul letto e si mise a disfare le valigie mentre lei sembrava non respirare neppure e manteneva una posizione rigida sul fianco destro. Lui ogni tanto buttava l'occhio sulla moglie per assicurarsi che stesse bene. Non l'aveva mai vista così rilassata, immersa nel mondo dei sogni come una bambina piccola piccola. Per un istante, a Dam sembrò di rivedere sua figlia nel volto di Vic. Un angelo. Il quale aveva dato alla luce un angioletto.

Durante la notte, fu Dam a non chiudere occhio, in parte per il caldo, in parte perché era tormentato dai pensieri riguardo alla musica, alla sua vita, alla sua relazione, alla paternità...

Vic, ad un certo punto, si girò verso di lui e, ancora addormentata profondamente, gli sussurrò

- Grazie.

Lui non si chiese minimamente se quel "grazie" fosse riferito realmente a lui, se lei stesse solo parlando nel sonno o, ancora, se fosse in realtà sveglia ma tentasse di non farsi scoprire. Ma gli venne istintivo di stringerla più forte a sé, solo ad allora riuscì a raggiungerla nel suo mondo.


𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora