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Due mesi dopo

- Dam...- Vic si avvicinò al marito che stava digitando dei caratteri al computer e teneva le cuffie, gli posò una mano sulla spalla.

- Mh?- le chiese togliendosele.

- Ti ricordi che giorno è domani, vero?

Lui finse di cadere dalle nuvole.

- Domani? Vediamo..forse..la laurea di tua sorella?

- No, Dam. Ritenta.

- Ok, allora, vediamo..il nostro anniversario?

- Ma cos..no! Mi sorprendo di te!

- E dai, amore, lo so benissimo!- scostò la sedia dal tavolo e la fece sedere cavalcioni su di lui.- Domani la nostra bimba stupenda compie un anno!

- Esatto.

- Wow, come vola il tempo...

- Già. Dam..io non voglio che accada...

- Cosa?

- Che cresca così in fretta.- appoggiò la testa sulla sua spalla e sospirò.- In men che non si dica sarà grande e non avrà più bisogno di me...

- Hey..lei avrà sempre bisogno di te, sei sua madre, forse, per certi versi più di quanto avrà bisogno di me.

- Che dici? Una figlia ha bisogno anche del suo rapporto con il proprio padre, tu poi con lei sei incredibile..ti confesso che un po' invidio il vostro rapporto. Sì, è vero, lei tende naturalmente a cercare più me, tuttavia quando tu sei nei paraggi i suoi occhioni brillano. Non ho idea di come tu ci riesca, ma in qualche modo hai questo potere su di lei che io, pur avendola avuta dentro di me e essermi presa cura di lei i primi tempi, non ho. Dam, promettimi una cosa...- spostò la testa sulla sua fronte.

- Tutto quello che vuoi.

- Promettimi di esserci sempre per lei, proprio come stai facendo adesso. È molto importante, per me e per lei.

- Non devi neppure chiedermelo, Vic, mi viene spontaneo.- la baciò. Lei fece altrettanto e sembrava non volersi più staccare da lui.

- Piccola..che ti prende?

- Non lo so. Ma non riesco a fermarmi, mi spiace...

- Se continui così in questa posizione quale siamo sappi che non ti resisterò ancora per molto.

- Lo so..ma oggi non posso. Voglio comunque soddisfarti...- cominciò a slacciargli la cintura.

- Ma no, amore, non importa...

- Shh, sta' zitto e rilassati.

- O..k.


Più tardi Damiano, ancora in uno stato di semi incoscienza, uscì per andare a ritirare il suo regalo per Jules, poi avrebbe dovuto vedere Ethan nel pomeriggio per una cosa tecnica, infine avrebbe fatto un salto in palestra, dal momento che con i vari impegni non era riuscito ad allenarsi quasi per nulla nell'ultimo periodo.

- Salve, sono qui per ritirare un ordine a nome David. Mi avevate informato che fosse già arrivato.

- Salve, mi lasci controllare solo un istante..oh, ecco, leggo qui che il pacco è stato recapitato questa mattina ma non si trova attualmente in questo negozio.

- Che significa?

- Significa che deve andare dall'altra parte del viale, il nostro negozio ha due entrate. Loro sicuramente sapranno aiutarla.

- Ho capito, grazie...- uscì in fretta e attraversò la strada, di fronte al negozio, la coda era chilometrica.

Non posso crederci...si disse ma da signore qual era si mise in fondo alla fila come tutti e attese il suo turno. Il sole era rovente e il tempo scorreva, il ragazzo sbuffava mentre continuava a guardare l'orologio.

Quando finalmente toccò a lui, ripeté le stesse identiche parole utilizzate nel negozio di fronte.

- Certo, un attimo solo...

Attese dieci minuti, che divennero un quarto d'ora, poi mezz'ora, un'ora, un'ora e mezza..alla fine, la commessa tornò con la consegna.

- Ecco a lei, signor David.- lui pagò e stava per uscire quando lei lo bloccò.

- Mi scusi..non potrebbe registrare un saluto per mia figlia, che è una vostra grande fan? Domani è il suo compleanno.

- Mi dispiace, domani è anche il compleanno della mia e vado molto di fretta. Le faccia comunque tanti auguri da parte mia e degli altri, grazie e arrivederci!- uscì di corsa, la donna rimasta delusa esternò la sua frustrazione a un paparazzo che si trovava fuori dal negozio.

Damiano mise il pacco nel bagagliaio, mise in moto e corse da Ethan, il quale lo attendeva impaziente di fronte ad un pub.

- Scusa, amico, ho avuto un contrattempo...

- Non importa. Solo leggi questo, ci hai contattati questa persona o, meglio, ha contattato il tuo agente che ti ha chiamato ma tu non rispondevi, così me l'ha riferito. Guarda un po'...

Lui prese il documento e gli occhi gli schizzarono fuori dalle orbite.

- Non male, eh?

- Direi proprio di no. Ma aspetterei comunque di parlarne anche con gli altri, magari dopodomani, ok?

- Ci può stare.- Damiano fece per alzarsi.- Ah, Dami...

- Dimmi.

- Domani a che ora dobbiamo essere da te?

- Verso le quattro va benissimo. Vi mando comunque conferma domani mattina. Buona serata! Ah, e grazie per la birra.

- Figurati. Anche a te!


Corse in palestra e vi si chiuse per due ore e mezza e fece la doccia là per sbrigarsi, quando tornò a casa si sentiva sfinito ma rigenerato al tempo stesso.

- Eccoti!- lo accolse la moglie, come sempre, con un bacio.- Vieni, la cena è pronta, sarai affamato.

- Sì, amore, grazie mille.- baciò la testolina di Jules nel seggiolone che aspettava di essere servita e si andò a sedere. Vic gli aveva preparato una bella bistecca con le verdure.

- Mi leggi nel pensiero...- le passò il pollice sulla guancia e le sorrise.

-Eh sì.



- Quindi abbiamo esatto a tutto per la festa, vero?

- Certo. Ah, mi ha detto Chiara che domani arriverà un po' più tardi per il lavoro, Jessica e Robin idem, Thom e Lav sperano di farcela in tempo perché hanno una visita.- disse Vic mentre ripiegava un lenzuolo.

- Ho capito.

- Comunque domani verrà anche Alma a pulire verso le nove, quindi io mi alzerò per prima. Tu dormi pure un po' di più, se vuoi.

- Ora vedrò, grazie.

- Sei stanco, amore?

- Un po'.

- Tanto qui ho quasi finito. Poi spegniamo la luce subito, ok?

- Ok.

Si sistemarono entrambi sotto le coperte, Dam cercò la moglie all'istante e le lasciò lunghi baci sul collo.

- Damia'..non puoi aspettare almeno un altro giorno?

- No.

- Dai su, mi fa male la pancia ora, voglio dormire.

- Ok..posso almeno mettere la mia mano sotto la tua canottiera?

- Certo. Ma, per favore, non spostarla.

- Tranquilla. Ecco, sto così.

- Che fai?

- Nulla. Ti sto solo accarezzando. Se ti dà fastidio la smetto.

- No..va bene. Continua.

Continuò a massaggiarle un seno per qualche minuto, poi sollevò l'indumento e vi ci accostò la bocca.

- Dam...

- Scusami. Il tuo corpo mi manda fuori di testa.

𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora