Damiano scelse di restare in ospedale per le successive due notti che passò insonne per vegliare su Vic e Jules. Mentre era sveglio, teneva alla piccola la manina, poi si spostava verso il letto della moglie, si stendeva accanto a lei e le avvolgeva un braccio intorno.
Alla terza notte, Vic si voltò nel letto, gli passò una mano sulla guancia e avvicinò le sue labbra al suo orecchio.
- Amore..noi stiamo bene. Tu invece sembri distrutto. Perché non vai un po' a casa a riposare? Ci vediamo domani mattina.
- Nemmeno per sogno. Io devo proteggervi.
- Lo apprezzo molto, cucciolino, ma non c'è posto più sicuro dell'ospedale. Non ci rapiranno e qualunque cosa ci serva mi basta premere questo bottone e l'infermiera accorre all'istante. Va', hai bisogno di dormire. Noi staremo benissimo.
- Va bene, come vuoi.- la baciò, poi andò da sua figlia.
- Ciao ciao Jules, papà torna presto...- le diede un bacio sulla testolina.
Uscì dalla stanza, Vic allungò la mano verso l'incubatrice della bimba e le porse il suo dito indice, le, anche stavolta, l'afferrò e lo strinse. Mamma e figlia ricaddero in un sonno profondo.
Vic si svegliò verso le otto e dieci, si pettinò e riprese a leggere il libro che aveva iniziato in aereo. Non passò molto tempo che ebbe una strana sensazione. Le sembrò di non avere più vent'anni, ma qualcuno di più. Ora era una mamma, sì, esatto, proprio quella figura femminile che nella vita di un figlio sarà sempre il primo punto di riferimento per tutta la sua vita. In un attimo cominciò a sentire una grossa responsabilità addosso. Ma, in qualche modo, le piaceva.
Verso le nove, il marito entrò nella stanza.
Un mese e mezzo dopo
Vic e Dam si tenevano la mano di fronte al vetro della nursery.
- Guarda, Dami, guarda dove l'hanno messa!
- Lo vedo, piccola, è al centro della stanza. È come se tutti i suoi "colleghi" neonati la stessero idolatrando.
- È appena nata ed è già una diva.
- Che ti aspettavi? Del resto, è figlia nostra!
- Ah ah, è proprio vero. Sai che ti somiglia?
- Dici?
- Eccome.
- Secondo me dovremmo aspettare ancora qualche mese per averne la conferma. Ha aperto gli occhi una volta sola e tutti i neonati tendono ad avere gli occhi scuri alla nascita. I suoi veri occhi avremo modo di ammirarli quando crescerà di qualche mese.
- Eh, sì. Non vedo l'ora di scoprirlo!
- Anch'io, non sto più nella pelle.
L'infermiera li si avvicinò.
- Signori David, siete pronti per portare a casa vostra figlia Jules?
Marito e moglie si sorrisero.
- Assolutamente sì.- risposero in coro.
La famiglia David uscì dall'ospedale verso le dieci e un quarto, Damiano portava in una mano la valigia, nell'altra teneva insieme alla moglie il manico del cestino di vimini con dentro la loro piccola. Salirono in macchina e tornarono in fretta a casa.
Posarono la valigia per terra e la cesta per terra, Vic prese la piccola in braccio e cominciò a cullarla.
- Dam, ma Jules dove dormirà? Non abbiamo avuto modo di prepararle la cameretta.
- Vieni con me.
Salirono al piano di sopra, superarono la loro camera e percorsero il corridoio fino all'incurvatura. Si fermarono. Damiano aprì la porta. Victoria non poteva credere ai suoi occhi. Non solo la loro bambina aveva un posto per dormire, quella era la stanza di una principessa. Sulla sinistra, il marito aveva posto un lettino a baldacchino bianco addossato ad una parete di color rosa cipria dove erano state dipinte le iniziali JD (Jules David) rigorosamente in corsivo di una tonalità di bianco che riprendeva il letto. In fondo al letto vi era l'angolo delle cure di bellezza, con tanto di specchio ovale delimitato da una cornice dorata intrecciata. A essere bianca era anche la culla posta di fronte alla finestra dove la luce del giorno filtrava da due tendine lilla congiunte da un grosso fiocco. Sulla destra, si estendeva lo spazio giochi sullo sfondo di una parete verde acqua. Vi era stato posto un cassettone a cinque compartimenti, interamente decorato con disegni geometrici e brillantini. Infine, perpendicolare al luogo di svago, si trovava un armadio interamente intagliato nel pino bianco e dipinto anch'esso in lilla la cui struttura si articolava in un complesso che poteva facilmente ricordare un trono reale.
- Dam...
- Ti piace?
- È..mozzafiato. Ma non sarà un po' eccessiva per una neonata?
- Una stanza del genere è solo degna di nostra figlia.
- Ti amo da impazzire.- lo baciò continuando a cullare Jules.- E hai fatto tutto da solo?
- No, lo ammetto. Quel genio del male di tua sorella, nonché mia cognata, mi ha dato una mano!
- Ah ah, avrei giurato ci fosse il suo zampino! Dopo la chiamo.
- Scendiamo? Facciamo finire a nostra figlia il tour della casa!
- Mi sembra giusto. Muoviamoci!

STAI LEGGENDO
𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒
RomanceDamiano e Victoria, sposati da due anni, si trovano a dover fronteggiare quella che potrebbe rivelarsi l'esperienza più emozionante della loro vita mentre, insieme ad Ethan e Thomas, lavorano ad un nuovo album dei Måneskin. "A volte non mi rendo con...