XLI.

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Caricarono la macchina di buon'ora e si diressero verso casa dei genitori di Dam.

- Ragazzi! Eccovi, finalmente!

- Buongiorno, Rosa, come stai?- chiese Vic.

- Bene grazie, voi anche, credo.

- Sì noi tutto bene, grazie mille per la disponibilità!

- Tesoro, è il minimo che possiamo fare per la nostra nipotina! A proposito, vedo spuntare una manina...

- Ah, certo.- Damiano tornò alla macchina, slacciò la cintura della figlia, la prese in braccio e tornò dalla madre e dalla moglie.

- Ci mancherai, piccola...- Vic baciò la figlia sulla testolina, Damiano le rese quello stesso bacio due volte.

- Ecco, Jules, vieni dalla nonna!- la prese con delicatezza.- Mamma e papà tornano presto, magari..con un fratellino...

- Mamma!- Damiano scosse il capo, Victoria l'indice destro.

- Ah ah, scherzavo! Divertitevi ragazzi, noi staremo benissimo!

Il padre di Dam prese lo zainetto.

- Uh, deduco che Jules si trasferisca da noi, ormai!

Risero tutti e si salutarono, poi lui rimise in moto e partirono verso la destinazione sconosciuta.


Arrivarono di fronte a un edificio moderno ma estremamente di lusso, con tanto di palme e fontane che spruzzavano acqua dai riflessi colorati a formare svariati disegni geometrici. Esso si sviluppava su tre piani, ognuno ospitante camere da letto, sale per i massaggi, saune, stanze per la meditazione e punti di ristoro.

- Dam..mi hai portato in una splendida spa!

- E non una spa qualsiasi. È stata costruita proprio dietro a delle terme centenarie. Qui ciascun cliente può beneficiare di una propria piscina termale.

- Stai scherzando?!

- Assolutamente no. Vieni, ci aspettano.

Venne loro assegnata una camera con vista su un'intero paesaggio collinare, in lontana, vi si scorgeva la cupola di San Pietro che al tramonto risplendeva di una tonalità meno vicina all'arancione e più vicina al rosa antico.

- Guarda, Dam!

Lui arrivò da dietro e cinse i fianchi della moglie.

- La vedo, è la nostra città!- le diede un bacio sul collo, poi la girò verso di sé, la sollevò e la buttò sul letto. Non riusciva staccarsi da lei. Le tolse il top e scostò le sue labbra sul suo seno, con un fuoco in corpo sempre più ardente cominciò a sbottonarle i pantaloncini.

- Fermo...

- Perché? Non ti va?

- No, Dam.- avvicinò le sue labbra al suo orecchio.- Solo..non qui.

- E dove, allora?- chiese il ragazzo in preda alla frustrazione più totale.

Vic si sdraiò e mise le mani dietro la nuca.

- Nella nostra piscina. Non appena calerà il sole...

Damiano accontentò la moglie e attese con lei la notte. Lei gli chiese di scendere prima lui che lei sarebbe arrivata da lì a poco. Non appena il marito fu sceso, Vic si recò nel bagno della camera per mettersi il costume. Aveva portato sia un costume intero che un bikini, pensò immediatamente che la prima opzione non sarebbe stata la più pratica, perciò si fece coraggio e si infilò il due pezzi a triangolo nero. Era da mesi che non si fermava ad osservare il suo corpo in uno specchio, nonostante si fosse rimessa in fretta in forma, quello era pur sempre un corpo diverso, soprattutto per il "difetto" evidente sulla sua pancia.

Oh, insomma, è pur sempre tuo marito, non un estraneo!

Si mise un accappatoio e scese in fretta le scale e lo raggiunse in piscina.

Nella penombra, si tolse l'accappatoio che cadde sull'erba silenziosamente. Entrò nell'acqua termale, il marito le si avvicinò e le cinse di nuovo la vita attirandola verso il suo bacino e prese a baciarla a fondo. Cominciò a far scorrere le dita della mano sinistra dietro la sua nuca, mentre fece scendere lentamente le dita dell'altra mano lungo la schiena di lei, le slacciò il pezzo sopra del bikini, poi spostò la mano su uno dei due capezzoli, quello senza piercing perché sapeva che l'altro le dava fastidio. Continuò a far scendere la mano fino ad arrivare al basso ventre e si accorse dell'imperfezione che la moglie tentava di celare. Lei provò a dargli spiegazioni.

- Dam..questa è...

- Una smagliatura?

- Già...

- E allora? Fa parte di te e tutto ciò che ti descrive è bellissimo. E, comunque, l'avevo già notata qualche tempo fa mentre ti cambiavi...

- Davvero? Non ti crea problemi avermi così diversa?

- Vic, noi siamo sempre stati diversi, è per questo che siamo anime gemelle. E ora, se non ti dispiace, avrei bisogno di vederti rilassata, se tu non sei a tuo agio allora non lo posso essere nemmeno io.

- Ok...

Lui portò la mano diretta dove voleva arrivare lei, appoggiata con la schiena al bordo della piscina termale, prese il volto di lui tra le mani e continuò a baciarlo per soffocare i gemiti, non appena sentì il suo corpo irrigidirsi, cacciò la sua mano destra dentro al costume del marito, il quale si contorse più volte.

- Vic..perché non ci mettiamo più comodi?

Uscirono dall'acqua, si distesero sull'erba morbida e spinsero via il loro pezzo inferiore del costume. Damiano era pazzo di lei, si allungò e estrasse qualcosa dalla tasca dei pantaloncini da bagno. Si rimise sopra la moglie ma prima di agire doveva essere sicuro che lei volesse lo stesso.

- Te la senti?

- Damia'..scopami e basta, ti prego!- esclamò esasperata.

Lui sorrise e le sussurrò all'orecchio- Beh, se me lo chiedi così...- alzò entrambe le braccia della moglie e le giunse insieme all'altezza dei polsi. Poi..la fece sua.

Victoria, sfinita al suo fianco, si sistemò tra le sue braccia ed entrambi tentarono di aiutarsi l'un altro a rallentare il loro battito cardiaco.

- Dam..sei stato fantastico...- gli diede un doppio bacio sulla spalla.

- No, piccola, tu lo sei stata...- respirava a fatica.- Mi..dici perché mi respingevi sempre nell'ultimo periodo, come se tu non volessi provare più, beh, tutto questo?

- Non era questione di non volerti, Dami. Piuttosto, non mi sentivo a mio agio col mio corpo...

- Aspe'...- la guardò dritta negli occhi, la sola luce lunare illuminava i loro corpi nudi.- Non sarà per la storia della smagliatura, vero?

- ...

- Vic...

- Non sapevo come dirtelo. Temevo che non ti avrei attratto più...

- Cazzo, piccola, sono qui, con te, alle quattro del mattino, sdraiato sull'erba, completamente nudo e senza fiato ma so per certo che rifarei l'amore con te almeno un miliardo di volte prima dell'alba, anche subito, se questo significasse averti ancora più vicina. E tu hai il coraggio di dirmi che non mi attrai?

- ...

- Vic...- la baciò.- Io non potrei mai smettere di desiderarti perché ti amo, cazzo, ti a-mo, quante volte te lo dovrò ripetere?

- Forse nella mia testa non saranno mai abbastanza..è così bello sentirtelo dire...

La ribaciò.

- Anch'io ti amo, Dam, grazie per tutto questo.

- Grazie a te, amore mio, che mi hai regalato il dono più prezioso di tutti.

- Quale dono?

Tornarono in fretta al piano di sopra senza staccarsi un solo istante, prima di fare l'amore una seconda volta, Damiano accostò la bocca sulla smagliatura della moglie e la baciò, poi rispose alla sua domanda.

- Una famiglia.

𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora