VIII.

824 30 13
                                    

Due sere più tardi, Vic dormiva appoggiata al petto di Damiano, il quale stava leggendo un giallo tenendo il libro con una mano mentre con l'altra accarezzava i capelli della moglie.

- Dami...

- Mh?

- Potresti spegnere la luce?

- Certo.- fece l'orecchio alla pagina, appoggiò il libro sul comodino e spense la lampada. Si sdraiò continuando a tenere Vic tra le braccia.

- Hey..che stai facendo?

- Non ti piace?

- Non è questo. Adesso no, Vic.

- Se non adesso quando, Damiano? Io non ti vedo mai. Passi tutto il giorno in quello studio, poi fai tutte le tue commissioni, la sera a volte esci a vedere la partita o fai le prove serali tornando la mattina stanco morto. Io, invece, me ne sto qui come una malata a letto a veder scorrere le lancette della sveglia. Ti sembra giusto?

- No, ma la dottoressa ti ha ordinato un assoluto riposo. Se facessi sesso con te e poi le tue condizioni di salute peggiorassero, non me lo perdonerei mai.

- Lei questo non l'ha mai detto. Coraggio, sono settimane che non mi sfiori con un dito. Mi rendi più infelice così, fidati.

- Non dire cazzate! È per il tuo bene!

- Già. Dite tutti così. Come se sapeste realmente che cosa voglio.

- Non cominciare...

- Sai che ti dico? Fanculo, io posso sopravvivere anche senza averti, pazienza. Del resto, non ti ho avuto per anni. Posso sopravvivere per qualche mese.

A queste parole la ragazza si voltò di scatto verso suo lato del letto. Lui fece lo stesso anche se con più incertezza.

Verso le due del mattino Damiano udì Vic singhiozzare, così le si avvicinò cingendole la vita e le accarezzò la pancia.

- Hey..ricordi quando ci siamo sposati?

Copenhagen, 5 agosto 2023

- Sei proprio sicura di volerlo fare? Puoi sempre cambiare idea. Guarda tua sorella. Ha scelto di non sposare il suo amore di liceo e due mesi dopo ha trovato l'amore della sua vita.

- Sì, mio cognato, papà. Lo conosco bene, direi.

- Lo so. Vorrei soltanto vederti felice. Tu mi sembri, piuttosto, incerta.

- In realtà non lo sono. Ma credo di far fatica a realizzare quello che mi sta succedendo.

- Perché volete sposarvi adesso? State insieme da pochi mesi. Hai ventitré anni. Non sarai incinta, per caso?

- No, papà, tranquillo. In realtà...saremmo potuti stare insieme già da molti anni.

- Per anni invece siete rimasti amici. E se non fosse destino?

- Non posso averne la certezza. Ma quello che so per certo è che amici non siamo mai stati. Io lo amo. Lui ama me. Non ci basta questo?

- Beh..non posso contraddirti.

- Non dargli ascolto, Vic! Sposatelo! Uomini come Damiano ne esistono veramente pochi. Voi siete anime gemelle, io lo so. Vi vedo. E vedo qualcosa che non ho mai visto in nessuna coppia che io conosca. Smettila di fare la donna emancipata che basta a sé stessa e scendi dal piedistallo: è-quello-giusto.

- Ok, Nica.- prese entrambi per mano. - Andiamo.

Victoria si strinse al braccio del padre per tutta la camminata verso l'altare. Damiano l'attendeva con un mezzo sorriso, gli occhi lucidi dall'emozione e le mani incrociate davanti. Sembrava un bambino che per Natale aveva ricevuto il regalo che aveva chiesto, uno scalatore che dopo un rigido inverno era finalmente riuscito ad arrivare in cima alla montagna più alta del mondo e ora stesse scrutando l'orizzonte appagato. La ragazza sentì di essere ciò che egli desiderava di più al mondo. I suoi occhi rinacquero in quelli di lui. In quel momento, provò le stesse cose. Anche lei lo desiderava più di ogni altra cosa al mondo. In quel momento si scelsero.

- Perdonami se piango, sei troppo bella.

- Non ti devi scusare. I ragazzi piangono.

Risero in silenzio. Poi, un bacio senza tempo.

La loro luna di miele si svolse in giro per gli Stati Uniti. Dovunque alloggiassero migliaia di fan gli aspettavano fuori dagli alberghi per un selfie, un autografo o, anche più semplicemente, dare loro un abbraccio.

- Da questo lavoro non ti prendi mai realmente una pausa.- disse una sera Vic a Dam dopo aver fatto l'amore.

- Credo sia meglio così. Immagina se un giorno tutto quello che abbiamo costruito svanisse improvvisamente nel nulla. Se il mondo si dimenticasse di noi. E restassimo solo quattro comuni mortali intrappolati in un dimenticatoio. Penso che anche la nostra giovane età svanirebbe.

Vic si fece spazio tra le sue braccia.

- Forse..è già svanita.

A quelle parole Damiano la baciò sul collo.

- Non dire mai più una cosa del genere.- le sussurrò all'orecchio, poi si rimise sopra di lei.

𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora