XXXVII.

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Qualche giorno dopo

Thomas entrò in studio a passo spedito e collegò la chitarra all'amplificatore.

- Sentite questa.

Cominciò a suonare una base malinconica, i cui suoni sembravano richiamare in parte la musica punk, in parte il soul, in parte qualche canzone primitive dei Måneskin. Prima che uno degli altri tre potesse proferire parola alcuna, la base sfumò in una melodia angosciante, i cui accordi sembravano articolare sofferenza, nostalgia e ricordo contemporaneamente. A Vic cominciarono a salire le lacrime, Damiano l'abbracciò da dietro mantenendo un'espressione scura in volto, Ethan si passò una mano tra i capelli e abbassò lo sguardo.

L'esecuzione terminò con un ultimo sol diesis sincopato che racchiudeva tutta l'essenza di quanto era stato appena esplicitato nel brano.

- Allora..che ne pensate?

- Thom..è..straziante, sento che mi si è spezzato il cuore.- esclamò turbata Vic.

- Ha ragione, Thom. Come ti è venuta?

- Non importa. Ma, se me lo permettete, vorrei inserirla nell'album, anche solo come intermezzo.

- Sì..può fare, che dite, regà?- chiese Ethan agli altri due.

- Beh..non sarà semplice. Un brano interamente strumentale...

- Che, però, parla di uno di noi. E noi ci teniamo a far sentire le nostre emozioni al pubblico.- completò Vic prendendo il braccio del marito.

- Va bene, Thom. Ma revisionalo un po', mi raccomando, apporta tutte le modifiche del caso...

- Certo, Dami. Grazie, ragazzi, è molto importante per me.

Vic rientrò circa un'ora prima a casa quel giorno e diede il cambio a Nica che si era occupata di Jules tutta la mattina, le diede il biberon e la portò a letto. Si preparò il pranzo a base di verdure con una braciola e lesse qualche notizia sui social. Pensò di andare a fare una doccia rinfrescante nel bagno di camera sua, i quarantadue gradi estivi romani l'avevano sfinita. Si spogliò ed entrò nel box. Nell'appoggiare i piedi sulla piattaforma rialzata in legno, le cadde l'occhio in basso, e vide qualcosa che sperava vivamente di non vedere mai. La sua pancia si era sgonfiata e i suoi addominali avevano già cominciato a riemergere, tuttavia restava un evidente segno della gravidanza che sarebbe stato più difficile da rimuovere: una smagliatura. Una smagliatura chiara, evidente, profonda nella sua pelle. La ferita partiva dall'estremità inferiore della costola destra posizionata più in basso e arrivava appena sopra il pube. Ci passò il dito indice per curiosità e provò un brivido. Era un segno di passaggio che il suo corpo per qualche tempo era stato anche il corpo di qualcun altro. Rimase senza fiato.

Finì di risciacquarsi dallo shampoo, s'infilò un accappatoio in micro fibra e uscì a piedi scalzi dal bagno. 

Mentre scendeva la scala, sentì la chiave girare nella serratura, un attimo dopo entrò Damiano. I loro sguardi s'incrociarono per un istante e si sorrisero con una punta d'imbarazzo.


Roma, 9 luglio 2021

Al Circo Massimo, poco prima che si spegnessero le luci alla fine del concerto, Damiano si voltò verso Victoria e le sorrise. Lei ricambiò il sorriso ma distolse repentinamente lo sguardo per l'imbarazzo. In quel momento, avevano appena compreso di amarsi.


Roma, 2 agosto 2025

Victoria distolse lo sguardo e andò a prendere un bicchiere di succo in cucina, lui la seguì.

- Sai, stavo pensando...- la prese per i fianchi e l'attirò a sé. Perché non ci prendiamo qualche giorno, stacchiamo un po' dal lavoro...

- Che intendi? Vuoi andare a fare una vacanza da qualche parte?

𝐹𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢, 𝑙𝑜𝑣𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora