Entrati in classe proviamo tutti a prendere un banco decente e c'è chi ci riesce, come Gaia e chi no, come me. Io e lei puntavamo al penultimo banco, solo che arrivate li trovammo già Edoardo seduto così restava un solo posto libero e feci mettere Gaia. E io rimasi lì impalata in cerca di un altro posto, ma notai che non ero l'unica rimasta senza compagno. Infatti anche Lorenzo si era trovato il posto fregato da Federica che non aveva proprio intenzione di spostarsi. Ormai rassegnato dall'idea di non poter stare vicino a Davide si mise al primo banco, dove io mi ero appena seduta. Guardandomi rimase un attimo sorpreso, sicuramente per la rabbia dovuta al posto preso non si era nemmeno reso conto di come ci eravamo posizionati noi altri. Non facemmo neanche in tempo a salutarci che subito entrò il professor Maggi che ci disse di scrivere un tema sulle cose che ci tormentano.
Io inizio subito a scrivere, senza pensarci troppo, butto giù i miei pensieri e ricordando ciò che ho passato i miei occhi si fanno lucidi e mi scende una lacrima seguita da un'altra. Si, forse sono una persona troppo emotiva, ma non posso farci niente se un determinato ricordo mi porta a piangere. <che succede?> dice il mio compagno di banco avvicinandosi un po' a me per non farsi sentire dal professore o dai compagni. <niente tranquillo, sono solo dei ricordi.> rispondo io provando a tranquillizzarmi, ma vedo la mia mano tremare, e non sembro essermene accorta solo io. <ei, tranquilla ok? Se hai bisogno chiediamo di uscire.> propone Lorenzo mettendo la sua mano sopra la mia e massaggiando il dorso di essa.
<no sul serio, devo solo calmarmi un po'>
<okay, se vuoi ci sono comunque.> risponde con un sorriso e mi asciugo una lacrima caduta. Le nostre mani sono intrecciate e sento che mano a mano la tristezza e la paura svaniscono. Continuiamo entrambi a scrivere senza mai interrompere il nostro contatto fisico e dopo quasi un'ora il professore chiede ad alcuni di leggere il proprio tema. La prima a farlo è Maria Sofia. Il suo è un tema veramente toccante, profondo e pieno di significato, ma che molti qui dentro non riescono a capire data la loro reazione. In molti si mettono a ridere anche difronte al pianto liberatorio di Maria Sofia dopo aver letto il tema. Mi stupisco della presenza di Alessandro tra queste persone e di come possano essere così menefreghisti. Poi ovviamente ognuno può avere le proprie motivazioni, ma così è davvero troppo. Gaia si alza andando ad abbracciare e consolare Maria Sofia, ma io rivolgo il mio sguardo verso Alessandro che guardandomi smette di ridere con Casadei e mi fa un segno come se volesse dire "che c'è?" E io dopo averlo guardato male mi rigiro dandogli le spalle e girando il viso verso Lorenzo che, al contrario di lui, sembra dispiaciuto per Maria Sofia. Dopo un po' che le risate continuano il prof Maggi manda fuori Simone, Alessandro e Giovanni non riuscendo più a sopportarli. Alla fine della prima lezione entra la Petolicchio che ci fa fare una specie di verifica per vedere il nostro livello in matematica e va più o meno bene.Dopo l'ora di inglese le lezioni sono finite per oggi e andiamo tutti in sala relax. Ci stendiamo tutti sul divano, ma ad un tratto vengo chiamata da Alessandro che mi chiede di poter parlare in privato. Così ci alziamo e andiamo nella camerata maschile, sicuri di non essere interrotti.
<cosa c'è?> dico io che sto ancora sbollendo il suo comportamento a lezione.
<senti mi dispiace, ma io veramente non stavo ridendo per lei che piangeva o per il tema, ridevo... boh perché mi veniva da ride.> forse era dispiaciuto, almeno si è scusato questo è da apprezzare. Non so, poi non è fatto che tocca me direttamente quindi se Maria Sofia ha accettato le loro scuse perché non dovrei farlo io. <va bene dai. Ma hai parlato anche con Maria Sofia?>
<si sì tutto apposto tranquilla.> allora potevo stare veramente tranquilla.
<daje vie qua che mo te posso abbracciare senza Lorenzo geloso.> dice lui e mi tira da un braccio circondandomi i fianchi.
<che vuol dire Lorenzo geloso?> gli chiedo mentre stiamo ancora abbracciati.
<che non te ne sei accorta? Gli piaci si vede.> dice lui con tono ovvio.
<no, io non penso.> rispondo alzando la testa per guardarlo. Ma mentre sta per ribattere dalla porta entra qualcuno.
<scusate, non pensavo stesse qua.> e chi poteva essere se non Lorenzo. Vedendo che avrebbe potuto fraintendere data la nostra posizione ci staccammo e provai a giustificarmi senza un'apparenza motivo. Insomma, non dovevo dare spiegazioni a lui, giusto? Però lo feci. Dietro di me Ale annuiva e rideva divertito dalla scena, mentre io cercavo in tutti i modi di fare capire a Lorenzo che quello che ha visto non è probabilmente quello che pensa.
<vabbè dai io vado> dice Alessandro una volta finita la mia lunga spiegazione.
<si forse è meglio> lo appoggio io nella speranza di stare sola con Lorenzo. Non so da cosa nasca questo mio desiderio, ma in questo momento è l'unica cosa che voglio.
<vado anche io, torno dagli altri.> dice Lorenzo e in quel momento penso di essere rimasta paralizzata.
<no fra te rimani, avverto io gli altri tranquillo.> prova a convincerlo Ale, probabilmente vedendo la mia faccia delusa.
<no dai vado, però se volete potete restare voi qua.> okay, se l'è presa, ma cavolo anche dopo la mia dettagliata spiegazione. A questo punto una domanda mi sorge spontanea, sto ragazzo ci fa o ci è?
Ei, questo capitolo non mi convince molto but avevo poche idee quindi per sta volta va così ❤️
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Un nuovo amore nel 1977
Teen FictionCarola Nemi e Lorenzo Sena, due quattordicenni che decidono di entrare al collegio in cerca di una nuova avventura, ma non sanno che troveranno anche qualcosa che si può definire Amore.