POV CAROLA
<ciao> dico a Matteo avvicinandomi a lui.
<ei>
<scusa per prima in classe, ma la prof era abbastanza arrabbiata, non mi andava di infierire.>
<ma tranquilla, ansi non vorrei andare nei casini con i prof già dal primo giorno.> l'accento francese si sente molto e non è per niente male.
<quindi sei francese?> provo ad intraprendere una conversazione.
<Italo-francese, vengo da Parigi>
<e perché dalla Francia hai deciso di venire qui?> stiamo parlando, uno di fronte all'altro, fin quando non sento un braccio cingermi le spalle e girando la testa vedo Lorenzo.
<ciao> dice a me, per poi darmi un bacio a stampo e salutare con la mano Matteo.
<sono Lorenzo>
<si, c'era scritto nel bigliettino.> risponde lui e noto Lorenzo leggermente innervosito.
<si, beh, noi due> indica con la mano me e lui.
<siamo fidanzati.> dice con un sorrisetto da prendere a schiaffi.
<avevo intuito anche questo.> risponde l'altro sorridendo e abbassando lo sguardo.
<ah, bene.> continua il biondo con il sorriso stampato sulla faccia e spostando il suo braccio sulla mia vita.
<Matteo, che stavi dicendo di Parigi?> interrompo il discorso dei due.
<che comunque la scuola li non è come quest-> sta iniziando lui, prima di essere nuovamente interrotto da Lorenzo.
<Bella Parigi. La città dell'amore, giusto?>
<si, proprio quella Parigi> rispondo Matteo tenendo sempre un tono abbastanza pacato. Io al posto suo inizierei a perdere leggermente la pazienza, infatti provo a fare un segno al biondo, ma sembra non arrivarci.
<invece io vengo da Viareggio. Non sarà come Parigi, ma mica male>
<non giro molto per l'Italia in realtà.> nessuno dei due abbassa gli occhi e tengono lo sguardo fisso l'uno sull'altro.
<che peccato. Te Carola che pensi di Viareggio?> e l'attenzione si rivolge su di me.
<come ti esce questa domanda scusa?> io non reggo e scoppio a ridere in faccia a Lorenzo, che non demorde e continua.
<quindi preferisci Parigi?> Aridaje Lorenzo che non capisce.
<beh Parigi l'ho visitata e devo dire che è molto bella come città.>
<ho capito, lascia stare.> e si allontana.
<cosa ha il tuo ragazzo?> mi chiede Matteo.
<non lo so> rispondo sinceramente io, continuando a guardare Lorenzo che si è seduto vicino ad Ale su una panchina.
POV LORENZO
<capisci? Lei preferisce lui, è finita.>
<c'è Lorenzo fammi capire. Secondo te lei preferisce lui solo perché ha detto di preferire Parigi a Viareggio?> io annuisco alle parole di Alessandro. <Hai seri problemi fratè>
<Ale per favore non ti ci mettere anche te.>
<te ora spiegami il nesso con le città e voi due> continua lui.
<io ero metaforicamente Viareggio e quello lì sarebbe Parigi. Lei ha apertamente detto di preferire Parigi, il che vuol dire che preferisce lui. Non ci vuole un genio per arrivarci.>
<allora si tutto scemo> dice Giovanni sedendosi accanto a me dal lato opposto di Alessandro.
<era una conversazione privata> preciso io.
<e vabbè ho sentito solo io>
<anche io in realtà> si unisce anche Cristiano.
<e sei stato uno stupido, lasciatelo dire.> aggiunge il riccio.
<il mio ragionamento aveva senso.> continuo io tenendo la testa sulle mani, poggiando le braccia sulle gambe.
<e ora?> chiedo guardando i miei compagni.
<ora vai a spiegare a Carola il tuo ragionamento del cazzo.>
<nonono, l'ha capito ne sono sicuro.>
<ma cosa vuoi che abbia capito? Che ti sei offeso perché non ha mai visitato Viareggio? Lorenzo fai il serio e vai a toglierla a quel francese.> dice Cristiano.
Un po' titubante mi alzo per andare da Carola, ma vengo fermato dai sorveglianti che ci dividono in due file per andare in cortile e poter adeguare i tagli di capelli dei nuovi collegiali.<Caro, puoi venire?> approfitto dei tagli di capelli per prendere Carola in parte e parlarle di prima. In realtà Alessandro mi ha letteralmente buttato giù dalla panchina per andare da Carola, ma facciamo finta di niente.
<cosa hai capito prima di Parigi e Viareggio?> le dico e lei ovviamente mi risponde che erano solo città e ha solamente risposto alla mia domanda.
Così sono obbligato a spiegarle il mio ragionamento, e in tutta la spiegazione non riesco a guardarla negli occhi.
<ma sei cretino?> dice lei tirandomi un piccolo schiaffo dietro la testa.
<come ti è uscito questo cavolo di ragionamento?>
<non lo so ok. Sono confuso>
<non devi esserlo Lore> dice lei mettendomi le braccia dietro il collo e avvicinandomi a lei.
<VOGLIO STARE CON TE, non so più come dirtelo> e mi bacia.
<e non fare più quei ragionamenti strani per favore> si stacca dalle mie labbra per dirmi questo e ricominciare a baciarmi.
Sentiamo urla di approvazione dai nostri compagni, che vengono poi sovrastate dalla voce della sorvegliante che ci fa staccare.Il resto della giornata prosegue tranquillamente, fino a quando Maria Sofia non va a parlare con il preside senza dirmi niente.
<dove è Sofia?> chiedo alle ragazze.
<sta dal preside.>
<ma doveva aspettarmi> dico io.
<ha detto che stava facendo tardi ed è andata, non sappiamo altro> dice Elisa. Io la ringrazio e poi torno dai ragazzi che stanno giocando con una pallina di carta. Ma dopo alcuni minuti vediamo venire verso di noi Maria Sofia arrabbiata come non mai.
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Un nuovo amore nel 1977
Teen FictionCarola Nemi e Lorenzo Sena, due quattordicenni che decidono di entrare al collegio in cerca di una nuova avventura, ma non sanno che troveranno anche qualcosa che si può definire Amore.