Capitolo 43- ritorno al collegio, lezione di teatro e nascita di Carlo!

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POV CAROLA
Stiamo tutti dormendo beatamente nelle nostre tende, quando sentiamo un fischietto e qualcuno aprire tutte le tende.
<forza! Tutti in piedi!> il prof di educazione fisica ci sta svegliando tutti e dopo esserci cambiati ci ritroviamo a fare alcuni esercizi.
<prof io ho fame!>
<io ho sonno!> e tra le varie lamentele riusciamo finalmente a finire l'allenamento mattutino, per poi andare verso il pulmino che ci riporterà al collegio. Durante il viaggio sono seduta accanto a Lorenzo e ne approfitto per appoggiare la testa sulla sua spalla e risposarmi un po'.

<Caro, svegliati.> sento qualcuno chiamarmi, ma non ho proprio voglia di aprire gli occhi.
<Caroo> la persona continua e ora inizia anche a lasciarmi piccoli baci sulla testa.
<dai Caro, sennò ora arriva il prof a svegliarti.> e inizia ad accarezzarmi i capelli. Così sono costretta ad aprire gli occhi e vedo Lorenzo accanto a me.
<buongiorno> dico io stiracchiandomi un po'.
<buongiorno principessa> mi risponde lui ridendo e lasciandomi un bacio a stampo. Così scendiamo dal pullman e rientriamo al collegio, ma ci fanno mettere tutti in fila per "perquisirci".
<tutti qua davanti forza!> e anche se beccano qualcuno, noi altri riusciamo a nascondere le caramelle, che alla fine mangiamo e diamo ai nostri compagni rimasti al collegio.
<che avete fatto?>
<niente di che Ale, tranquillo che la tua mancanza si è sentita.> dico io al biondo accanto a me.
<si si immagino, ma intanto che te e Lollo eravate impegnati a baciarvi io sono diventato un insegnante.> mi risponde lui con un'espressione fiera sul volto.
<stai a scherza vero?> dico io ridendo.
<no...>
<non sei convincete Ale> dice anche Lorenzo che si trova accanto a lui.
<sono diventato insegnante di kick boxing per un giorno> continua fiero di ciò che ha appena detto, ma noi scoppiamo a ridere in faccia.
<Ale ma dai ahaha>
<se ti facevano far fare insegnante a te stavano messi male> lo prendiamo in giro noi due e lui si allontana da noi facendo il finto offeso.
< daiii Maestro non fare l'offeso.> continuo a prenderlo in giro io rincorrendolo. Una volta aver risolto con l'insegnante di kick boxing andiamo tutti in aula magna.

<buongiorno ragazzi. Oggi ci sarà la prima lezione di recitazione in cui inizieremo a lavorare sul cortometraggio.> e si alza un grido di "gioia".
<ho scelto, da mettere in scena, l'opera della signorina Federico. Complimenti signorina.>
<quindi devi fa il protagonista.> dico io ridendo a Lorenzo che non aveva voglia di fare lo spettacolo.
< a quanto pare.> dice lui sbuffando.
<sono sicura che sarai un ottimo protagonista Lore.> dico io sporgendomi verso di lui.
< speriamo> risponde avvicinando il viso al mio e lasciandomi un bacio a stampo, senza farsi vedere dal prof.
<ora ragazzi, chi di voi si vuole occuparsi della sceneggiatura?> e alcuni vanno ad occuparsi di essa in un'altra stanza. Da noi invece tre persone si candidano come registi e uno ad uno veniamo chiamati a recitare.
<che devo fa?>
<prendi la valigia Caro>
<non da li, stai seduta.>
<ma se devo prende la valigia>
<si ma da seduta>
<è come faccio? Devo casca dalla sedia? Ahah> Matteo sta provando a farmi recitare una parte, ma non riesce a spigarsi, così sembra che sto facendo una comica più di fare un provino. Alla fine riesco finalmente a fare la scena che si è rivelata più semplice del previsto.
<un'attrice nata> mi dice Alessandro appena mi siedo davanti a lui.
<vai a recita te e poi vedemo>. Così la giornata si conclude con due ore di laboratorio teatrale, per poi andare in sala relax a fare i compiti.

Dopo cena non sappiamo cosa fare, così a qualcuno viene la geniale idea di andare a rubare i telefoni dei due nuovi arrivati.
<Carola, te vieni?>
<no, non mi va.> di rischiare per un telefono non ne ho proprio voglia sinceramente. Così, anche quando gli altri tornano in camerata e fanno le varie chiamate, io mi allontano un po' da quel gruppo. Proprio per evitare problemi vari.
<non chiami nessuno?> sto sul letto mentre parlo con Elisa.
Nego con la testa e poi le chiedo di lei.
<non ne trovo la necessità ora.> mi risponde
<senti ma, tra te e Raffaele è finita definitivamente?> butto giù io tanto per intraprendere un discorso.
<diciamo che mi attira, ma niente di che> mi risponde lei. Io ed Elisa abbini la stessa età ma siamo completamente diverse, però nonostante questo mi trovo bene con lei. La nostra chiacchierata viene interrotta da Vincenzo che corre per la stanza urlando <è nato Carlo! È nato Carlo!>
<chi?> chiedo io.
<mio nipote! È nato, è nato Carlo!> e ci tira in un abbraccio a me e la Mia compagna.
<che bello, come sta ora?> chiede la mora accanto a me.
<è sta bene. È un bel bambino e pure grasso. Pesa 5 kg e ha tanti capelli> ci risponde Vincenzo felice come mai.
<un applauso a Carlo> dicono gli altri entrando in camera e scatenando il caos. Però per questa volta è giustificato dai, ora basta non farne parola con
nessuno.
Ma come non detto, perché il giorno dopo, durante la lezione di inglese Alessandro tira fuori l'argomento Carlo e Matteo e Davide vanno nei casini.
<Ale non è colpa tua, hanno sbagliato loro.> provo a confortare il mio amico, che si sente in colpa per il destino dei due nuovi collegiali. Alla fine il preside ha dato da studiare ai due una canzone che dovranno poi cantare. Infatti, dopo il discorso del preside e il resoconto settimanale i due vengono chiamati dal preside.
<daje Matti> dico io al Francese abbracciandolo. Più che preoccuparmi per lui, sono preoccupata per Davide, insomma era un po' incerto sulla canzone, ma penso che riuscirà a cavarsela.

Un nuovo amore nel 1977  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora