Capitolo 32- ritorni al collegio

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POV CAROLA
Siamo tutte sveglie aspettando l'arrivo della sorvegliante, ma questa volta dalla porta non entra lei, ma entrano Vincenzo, Edoardo, Giovanni e Cristiano che ci dicono di chi possono fare i nomi tra quelle che c'erano ieri.
<rega il preside se ma prende con me se non dico nessuno> ci spiega Rubino.
Così decidiamo di dover andare tutte, tanto siamo in sei non possono neanche mandarci in isolamento tutti quanti.
Apriamo la porta e siamo pronti a parlare con il sorvegliante, ma dentro la stanza, per nostra sorpresa, troviamo il preside.
<prego, prego entrate> lì per lì nessuno di noi sapeva bene cosa fare, ma ad entrare dovevamo entrare per forza. Così ci mettiamo davanti la cattedra e aspettiamo che il preside cominci a parlare.
<ecco ciò che vi ha incastrato. Ora però esigo una spiegazione da voi> ci dice il preside tenendo il tono della voce fermo.
<si allora. Noi ci stavamo allenando ecco> inizia a raccontare Vincenzo, inventando praticamente tutti sul momento.
<abbiamo fatto le flessioni, i piegamenti, quelli con le braccia così> continua Matilde facendo anche i gesti degli esercizi.
<ah quindi avevate fame dopo esserci allenati, giusto signorina Nemi?> e te pareva, tra sei persone deve chiede a me che ok saper fingere ma mica sono così brava.
<è si. Poi comunque volevamo tenerci in forma. Sa, c'è sempre la prova costume da superare> dico io.
E il preside sembra anche crederci, o almeno spero, fatto sta che ci lascia andare e come punizione dovremmo solo tagliare dei pomodorini e la cipolla.

<bella raga!> grida Vincenzo entrando nella "mensa".
<dove andate?> chiede Alessandro. Mentre noi prendiamo i coltelli e ciò che serve per dirigerci a scontare la nostra punizione.
<a tagliare i pomodori> dico io avvicinandomi a Lorenzo per lasciargli un bacio a stampo.
<e le cipolle> specifica Giovanni.
<sbrigati che voglio stare con te> mi dice Lorenzo tenendomi la mano.
<signor Sena lasci andare la signorina Nemi> ci raggiunge la sorvegliante e sono costretta ad allontanarmi per andare sotto quel tendone dove ci aspettano gli ortaggi da tagliare.

Dopo aver scontato la nostra punizione andiamo dagli altri, che stranamente non si trovano in classe ma bensì in cortile. Ognuno seduto su un banco e io, trovandone uno libero vicino a Lorenzo, ne approfitto e mi metto vicino a lui.
<come è andata?>
<Bene Lore, dovevo solo tagliare dei pomodori> lo tranquillizzo io.
<perché siamo qua?> chiedo a lui, che tira su le spalle per farmi capire che non sa neanche lui il motivo. Poco dopo arriva il preside e mettendosi davanti a noi ci spiega che il professor Carnevale ha chiesto di poter chiamare due ex collegiali per la lezione di oggi.
<speriamo sia la De Bortoli, speriamo sia la De Bortoli> sento qualcuno dire dietro di me e quando mi giro e vedo Ale intento a pregare mi metto a ridere. Insomma, mi ha raccontato che da quando ha fatto il collegio la De Bortoli si è deciso a venire anche lui un anno e possiamo dire che è, come dire, la sua celebrity crush (?) Si, mettiamola così.
Ad entrare però non è la De Bortoli ma le gemelle Fazzini, Cora e Marilù. Sembrano da subito super gentili, oltre che carine e molto più mature di quando sono entrate al collegio. Dopo aver fatto sedere le gemelle e aver parlato un po' del loro rapporto tra sorelle e sopratutto tra gemelle il prof ci da un compito. Dice di dividerci in gruppi per fare delle foto a Cora e Marilù, per scattare un momento che noi riteniamo significativo.
Io e Lorenzo subito ci guardiamo. Arte è forse l'unica materia che piace molto ad entrambi. Probabilmente per il nostro spirito creativo, ma qualunque sia il motivo amiamo condividere le idee con l'altro e questo sembra il compito giusto per farlo. Ma anche il professore deve aver notato la nostra intesa.  <signorina Nemi, signor Sena. Mi dispiace dirvelo ma per questo compito dovrete dividervi. Ho già formato dei gruppi equilibrati puntati sulla fantasia, la creatività e diversi fattori che ognuno di voi ha. Chi più, chi meno.> il nostro sguardo da emozionato diventa un po' più triste, ma bisogna fare così, per forza.
<che carini, ma state insieme?> ci dice quella che penso sia Cora.
<ma si che stanno insieme Mari, non li vedi> ok mi sbagliavo, questa è Cora. È si, anche da così vicino non riesco a distinguerle, ma capitemi dai. Sono nel pieno dell'imbarazzo in questo momento, non posso concentrarmi e pensare anche a distinguere una dall'altra.

Le foto si sono rivelate abbastanza complicate da fare. Sia per le poche location a disposizione, sia per le modelle pretendenti.  Però devo dire che onestamente il nostro gruppo è stato quello che ha scattato la foto migliore, anche se i vincitori non siamo noi. A vincere è il gruppo in cui si trova Ale, a cui non aspetto a chiedere un pezzo di quel dolce che sembra tanto invitante.
<aleeee> lo chiamo io provando a sembrare il più dolce possibile.
<non te lo do Carola, ti attacchi> mi dice lui capendo subito le mie intenzioni e continuando a mangiare il suo premio, ignorandomi.
<ma dai, un pezzettino per favore>
<va bene un piccolo pezzo però> mi dice lui.
<si sì, basta che lo assaggio> dico io aspettando di assaggiare quel dolce tanto invitante. E lui quello che dice fa, perché me ne ha veramente dato un pezzettino minuscolo, una briciola in pratica. Ma nella vita ci si accontenta, infatti mangio senza fare polemica. Sempre meglio di restare a stomaco completamente vuoto.

Questo è una specie di capitolo di passaggio. La parte della De Bortoli e Alessandro l'ho inventata per fare un po' più di narrazione. Kiss kiss

Un nuovo amore nel 1977  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora