Capitolo 38- uscite e litigi

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POV CAROLA
Oggi il preside dirà chi resterà e chi no. Sono molto in ansia per tutti e tre i miei compagni, nonostante la mia amicizia con Federica sarei distrutta se uscisse Alessandro. Siamo tutti consapevoli, però, che se il preside si basa sul comportamento e non sui voti quelli che rischiano di più sono proprio Ale e Giovanni, ma nell'ambito di voti Federica sta messa peggio.
Mentre il preside dice ai tre l'esito finale, noi altri aspettiamo in giardino, sotto il gazebo, e quando vediamo uscire solo i due ragazzi ci precipitiamo giù.
<Federica se ne è andata> dice Ale.
<è andata via Federica> dice anche Giovanni. Kim è quella che reagisce peggio di tutti. Nell'ultimo tempo aveva legato molto con Federica e vederla stare così distrutta mi dispiace infondo. Però, nonostante la tristezza per l'uscita di Federica, sono felice che sia rimasto Alessandro.
<vieni qua> dico io allargando le braccia, aspettando che il biondo mi raggiunga, cosa che fa subito e ci leghiamo in un abbraccio.
<mo stai attento. Non fare cavolate e tieniti sta cravatta> gli dico io mentre siamo ancora vicini.
<contaci> risponde semplicemente lui sorridendomi.
<abbraccio di gruppooo> arriva Lorenzo da dietro aggiungendosi al nostro abbraccio e stritolandomi praticamente. 
<che scemo che sei>
<cos'è questi tuoi continui insulti nei miei confronti?> mi dice lui una volta esserci staccati.
<non sono di suo gradimento?> lo prendo in giro io.
<decisamente no> mi dice lui avvicinandosi e mettendo le mani sui miei fianchi.
<ma come, non era Mia intenzione offenderla signor Sena.>
<beh, ora dovrebbe farsi perdonare signorina Nemi.> ho la schiena praticamente attaccata al tronco di un albero, lui tiene le mani sui miei fianchi e il viso vicinissimo al mio.
<cosa desidera signor Sena?> chiedo io con voce innocente.
<lo sai cosa voglio Carola> mi dice lui avvicinando le sue labbra alle mie e dando il via ad un bacio passionale. Fortunatamente Alessandro si è subito allontanato da noi, lasciandoci un po' di privacy. Argomento che evidentemente non è chiaro ad alcune persone qui dentro.
<i piccionciniii> urla Giovanni.
<andate in camera per favore> regge il gioco Vincenzo. Poi siamo tutti distratti dalla voce di alcuni ragazzi che vanno dove è possibile vedere il cancello e salutiamo tutti Federica. Mi dispiace molto per lei, perché nonostante avessimo la stessa età era un po' come una sorella minore. Come lo era per me lo era per tutti e il dispiacere ovviamente c'è.

Quando veniamo riportate in camera scopriamo di avere la giornata libera e che quindi possiamo passare il tempo come meglio vogliamo. Io decido di sdraiarmi sul letto e dormire, poi chi s'è visto s'è visto. Dopo più di un'ora vengo però svegliata dalle urla delle mie compagne e la prima cosa che vedo sono i capelli di Valentina. Ma da quanto capisco dalle risatine e le parole delle mie compagne, il tutto è partito proprio dai suoi capelli.
<Anastasia che è successo?> mi ci avvicino provando a capire e lei mi spiega velocemente cosa ha detto Rebecca e come ha reagito lei.
<lasciala stare Anastà, è solo na bambina.>
<lo so, però ci rimango male comunque> mi dice lei e provo a consolarla, anche se si vede che ci è rimasta molto male.

Il resto della giornata non è così tanto emozionante, passiamo il tempo in camera anche dopo pranzo e dopo cena veniamo portati nella solita sala.
Sono seduta accanto a Lorenzo e Valentina, alcuni stanno guardando la tv e altri, come me, non stanno prestando minima attenzione al programma.
<daii fermo>
<mi fai male Carooo> io sto provando a fare qualcosa ai capelli di Lorenzo, non so bene neanche io cosa di preciso, ma qualcosa uscita fuori. Ma lui si lamenta così tanto che mi rende impossibile il mio lavoro da parrucchiera.
<ragazzi, da oggi in poi chiamatemi la Valentina più grossa> così rivogliamo tutti la nostra attenzione ad Anastasia che sta in piedi davanti a tutti. Da qui riparte la discussione con Rebecca, che a parer mio poteva risparmiarsi quel commento, ma la cosa degenera e ci ritroviamo a dover dividere le due ragazze.

Alcune ragazze e ragazzi sono andate nelle camerate, mentre noi pochi rimasti in sala ci ritroviamo a parlare di ciò appena accaduto.
<non c'è un attimo di pace> dice Vincenzo riferendosi ad Anastasia e Rebecca
<queste cose da noi non succedono. Perché siamo tutti tranquilli> aggiunge Edoardo.
<vabbè capita di litigare> dico io.
<capita, ma qua vi azzannate tutti i giorni> continua Lo Faso. E come dargli torto.
<si rega ma se ci sono continue battutine da parte di certe persone è ovvio che prima o poi una sbrocca> continuo difendendo Anastasia.
Durante tutto il discorso sono sdraiata sul divano, con le gambe sopra quelle di Lorenzo e la schiena poggiata sul bracciolo.
<si Carola, ma dovete smetterla voi di rispondere e loro di attaccarvi, fine.>
<è, ti sembra facile.> mi metto seduta, iniziando ad alzare leggermente la voce.
<vedi che intendo? Ti dicono una cosa e reagisci così>
<e allora reagirò male, che te devo di Edoà.>
<Caro calmati> mi dice Lorenzo a bassa voce.
Senza dire niente mi alzo ed esco dalla stanza e a raggiungermi in corridoio, dopo qualche minuto, è proprio Edoardo.
<edo>
<Carola scusa, non volevo attaccare te e il mio era un discorso generale> inizia a scusarsi lui, ma lo interrompo.
<Edoardo dovrei scusarmi io, non te. Ti giuro non so cosa mi sta succedendo. So che all'inizio non stavi parlando proprio di me è che mi sentivo presa in causa, sai per il litigio con Kim.> spiego io e lui capisce subito. Così finiamo di chiarire e torniamo dagli altri.
Quando io ed Elisa entriamo in camera alcune ragazze stavano parlando, o meglio, discutendo. Ma io non ne ho più voglia oggi, così mi cambio e mi metto a letto. Il resto del tempo passa velocemente, e in men che non si dica andiamo tutte a dormire. 

Un nuovo amore nel 1977  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora