Capitolo 44-l'arrivo dei genitori

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POV CAROLA
Una nuova settimana inizia al collegio e questa mattina c'è un'aria più tranquilla del solito. La sorvegliante è venuta a svegliarci con più calma, senza sbattere la campanella. E mentre noi altre finivamo di prepararci in camera entrano correndo Anastasia, Valentina e Kim.
<ragaaaa>
<ci sono i genitori!>
<stanno qua fuori!>
Così, tutti attirati dalle urla delle nostre tre compagne corriamo per affacciarci sul balconcino che da all'entrata. E vediamo veramente i nostri genitori. Ognuno inizia a salutare I propri genitori e io non mi rendo neanche conto di trovarmi vicino ad Ale, con Lorenzo praticamente dall'altra parte rispetto a me.
<è lui?> mia madre mi urla da sotto indicando il ragazzo accanto a me, ma io, rossa come un pomodoro, nego con la testa pregandola di stare in silenzio. Ma lei ovviamente non mi ascolta.
<chi è Lorenzo?> grida e vedo un signore avvicinarsi a lei, che poi scopro essere il padre del mio ragazzo.
<nooo che figura.> dico rientrando dentro e mettendomi a ridere per smorzare un po' la tensione che sto provando.
<tua mamma è un mito!> mi si avvicina Lorenzo.
<sta parlando con mio padre.>
<lo so.> dico io arrossendomi sempre di più e riferendomi le mie scuse al ragazzo davanti a me.
<davvero, a volte esagera con me.>
<ei, ei. Non devi scusarti, assolutamente. Certo, è stato un po' imbarazzante.> dice ridendo.
<ma stai tranquilla. Almeno penso di piacerle, cioè spero.> continua mantenendo il sorriso, per poi unire le nostre labbra.
<grazie.> dico io staccandomi un po'.
<di niente piccola.> e in questo momento potrei letteralmente sciogliermi tra le sue braccia, così lo tiro a me per assaporare un altro po' quelle labbra che mi hanno fatto impazzire.

Una volta esserci calmati, i sorveglianti ci portano in cortile, dove troviamo tutti i genitori già seduti e aspettiamo l'arrivo del preside, come il primo giorno.
Il preside spiega che i genitori sono qui per un seminario che si svolgerà oggi, così dopo averlo ascoltato possiamo finalmente alzarci e salutarci.
Io praticamente corro da mia mamma e una volta che l'abbraccio vorrei non staccarmi più da lei.
<amore, mi sei mancata un sacco. A casa non ce la faccio più ad essere l'unica femmina. I tuoi fratelli e tuo padre mi stanno facendo uscire pazza!> mi dice lei trattenendo un po' di lacrime di gioia. E io rido leggermente, asciugandomi quelle sue lacrime che non sono riuscita a trattenere.
<mi sei mancata.> dico io senza staccarmi da lei.
<ti trovi bene qui? Sicura?>
<si mà. Però sono andata in isolamento.> le dico una volta essermi staccata da lei.
<come in isolamento? Che hai fatto?>
<non mi sono controllata.>
<Caro, quante volte te lo devo dire di avere un po' di autocontrollo?!> mi dice lei e io annuisco alle sue parole, ma dopo un po' smette di farmi il cazziatone e cambia argomento.
<senti, ma Lorenzo non me lo presenti?>
<mamma!>
<ma dai, cosa ho detto di male.>
<per favore puoi non farmi fare figuracce, almeno oggi.>
<ma che figuracce, voglio solo conoscere il tuo ragazzo. E devo dirgli alcune cose da parte dei tuoi fratelli e tuo padre.>
<ah allora proprio non ti ci avvicinerai.> dico io.

E i suoi tentativi di presentarla a Lorenzo vengono interrotti dai sorveglianti che portano i genitori in da qualche parte, mentre noi andiamo in aula magna per fare lezione con il dottore. Ma quando entriamo non lo vediamo, così ci riferiscono che arriverà tra qualche minuto, perciò ci mettiamo tutti a farci i fatti nostri.
<mia mamma vuole conoscerti.> dico a Lorenzo
<mio padre ha detto che ti trova una bella ragazza e che ha parlato con tua mamma.>
<mio dio, cosa le ha detto?> dico nascondendo il mio viso con le mani.
<ahah tranquilla, dice che si sono messi d'accordo per incontrarsi e non so cos'altro si sono detti.> mi risponde lui togliendomi le mani da davanti e ridendo vedendo il mio viso rosso, ma anche lui non è che sia messo meglio.
<raga noi andiamo dai genitori.> dicono Alessandro, Cristiano e Vincenzo.
Quando tornano ci dicono che i genitori stavano in classe a fare lezione con il prof Maggi e ci siamo tutti messi a ridere pensando al prof che fa lezione con i nostri parenti.
Ad interrompere le risate è l'arrivo del dottore che ci fa mettere seduti sulle sedie, per iniziare a parlare. Inutile dire che quasi nessuno lo ascolta e che per distrarsi bastano solo dei fogli di carta che vengono lanciati in continuazione. Anche quando ci chiede di scrivere un testo non viene preso seriamente, perciò impieghiamo più del tempo previsto per finire la lezione.

Una volta terminata usciamo in cortile per mangiare e ognuno si dirige verso i propri genitori, ma quando vedo mia madre parlare con il padre di Lorenzo lo cerco con lo sguardo e lo trovo già a guardarmi. Mi guarda e neanche lui sa cosa fare, e sembrano averci notato anche gli altri due, perché si avvicinano a noi e iniziano a parlare.
<ciao ragazzi, che avete fatto?> chiede il padre di Lorenzo.
<una lezione sulla famiglia con il dottore.> risponde Lorenzo.
<voi?> chiedo io guardando mia mamma.
<lezione con Maggi.> risponde lei.
<ti chiami Carola, vero?> se ne esce il padre di Lorenzo stringendomi la mano.
<sisi sono io, piacere.>
<sei molto bella e sembri una ragazza tranquilla e a modo, complimenti.> mi dice lui e io per poco non gli rido in faccia.
<oddio, tranquilla non direi proprio.> ma grazie mamma è. Sia lei che Lorenzo ridacchiano e io per poco non mi scavo la fossa in questo esatto momento.
<ah, hai un bel caratterino quindi.>
<ehm, si diciamo così.>
<a me basta che mio figlio sia felice.> risponde lui tirando verso di se Lorenzo. Così continuiamo a parlare e devo dire che non è così drammatico come immaginavo.

POV RAFFAELE
Quasi tutti noi ragazzi siamo riuniti intorno a mio padre per fare qualche gossip. Ma dalla mia vita sentimentale spostiamo l'attenzione su Lorenzo e Carola.
<ma ditemi un po', qualche coppia già fatta?> dice mio padre e noi indichiamo quei due piccoli innamorati.
<ah, ma stanno facendo la presentazione con i genitori?!> dice papà e noi ci mettiamo a ridere vedendo Lorenzo che guarda solo Carola e lei rossa più che mai.
Capitolo più lungo per farmi perdonare l'assenza di questi giorni. Sono impegnata con la scuola e non riesco ad aggiornare tutti i giorni, lo stesso con la storia su Ale.

Un nuovo amore nel 1977  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora