Capitolo 29- insieme

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POV CAROLA
<signorina Nemi si alzi! Oggi torna dai suoi compagni!> per la prima volta da quando sono qui sono felice di sentire la squillante voce della sorvegliante.
<buongiorno> dico io sorridendo, come se fosse una routine
<tutta questa felicità è dovuta al rivedere il suo ragazzo?> mi chiede la sorvegliante prima di aprire la porta.
<anche> rispondo io ampliando il mio sorriso.
<si vesta signorina> mi dice lei prima di uscire dalla camera.

<ciao>
<ciao> rispondo al saluto di Kim.
Stiamo camminando tra i corridoi della scuola seguendo la sorvegliante che ci porta nell'aula, essendo ormai tardi per fare la colazione, ma per oggi poco mi importa di mangiare. Voglio solo rivedere gli altri, rivedere LUI.
<tutti seduti ragazzi, seduti> dice la sorvegliante entrando nella classe mentre noi aspettiamo fuori.
Inutile dire che non c'era modo per fargli stare in silenzio, ma quando entra il preside, senza neanche degnare di uno sguardo a me e Kim, ecco che il silenzio magicamente si fa spazio nella classe.

<seduti, tutti!> dice deciso il preside.
<avrete sicuramente notato l'assenza di due delle vostre compagne. Ecco, io ho dovuto prendere seri provvedimento disciplinare per la mancanza di rispetto e di contegno che hanno dimostrato tra di loro dai primi giorni. Il loro comportamento non è tollerato all'interno di questo collegio, che sia chiaro a tutti. Però, sono stato molto Clemente questa volta e le vostre compagne sono di nuovo con voi, dopo due giorni di isolamento. Entrate signorine forza> ci dice guardandoci questa volta, e noi senza farcelo ripetere due volte entriamo nell'aula vedendo finalmente tutti gli altri. Il mio sguardo va subito da Lorenzo che lo trovo seduto vicino ad Ale, e quest'ultimo si stava subito alzando.
<resti seduto signor Giglio.> dice il preside guardando lui, per poi girare lo sguardo verso noi.
<avete rischiato davvero molto signorine, spero che un comportamento del genere non ricapiti MAI e sottolineo Mai più. Ora sedetevi che tra un po' inizia la lezione> e quando esce dalla classe tutti di nuovo in piedi verso di noi.

Il primo a venire verso di me è Ale che subito mi abbraccia quasi soffocandomi, seguito poi da Federica, Valentina, Anastasia, Maria Sofia (che non si dimentica di "rimproverarmi" per la mia reazione) e persino Simone e Giovanni. Ma l'unico a cui avrei voluto veramente dare un abbraccio sta aspettando che gli altri si allontanino. E così, appena i miei compagni capiscono ciò che devono fare, si allontanano lasciandomi avvicinare a Lorenzo che mi mette una mano sulla guancia e una sulla vita avvicinandomi a lui e dando inizio a un dolce bacio. Così capii di essergli mancata e anche tanto, perché in quel modo, nel suo sguardo appena mi vide, nei suoi gesti nervo i durante il discorso del preside e in quel bacio, riuscii a capire la tristezza che devono essere stati per lui questi giorni.
<mi sei mancata, non sai quanto> mi dice lui tra un bacio e l'altro.
<anche tu> rispondo io facendo scendere qualche lacrima, che lui prontamente asciuga con il pollice.
<non puoi capire, quando il preside ha iniziato a parlare avevo seriamente paura che ti avesse mandato via>
<non me ne andrò così facilmente> rispondo io riprendendo il suo viso e dando inizio ad un nuovo bacio.
<sono tornatiiii wuu> sentiamo urlare i nostri compagni e applaudire, approfittando sempre di qualsiasi motivo per dare casino, ma in questo caso poco mi importa. Voglio solo stare così, attaccata a Lorenzo.
<buongiorno signori collegiali> dice il Professor Maggi entrando nell'aula e facendo calare il silenzio. Alla fine Alessandro si è spostato vicino a Edoardo, facendo tornare me accanto a Lorenzo.

<signori collegiali, eccoci finalmente al giorno della gita. Gita che però non tutti faranno> stiamo tutti in cortile, per sentire le raccomandazioni del preside sulla Gita, ma appena dice questo ci destabilizziamo tutti.
<non è che mo mi fa salta la gita?> dico a bassavoce a Valentina
<non penso, già sei stata in isolamento> e come noi, un po' tutti si sono messi a parlare per fare delle ipotesi.
<smettetela con questo vociferare. Ho saputo della faccenda con il signor Maroni e la professoressa.> e da qui inizia a sgridare Davide, dicendo che ha mancato di rispetto ecc... e finisce non solo ad escluderlo dalla gita, ma ad espellerlo dal collegio.
<roba da matti rega> dice lui mentre ci stiamo salutando.
<potevi risparmiartelo Davide> dico io staccandomi dall'abbraccio. Ma lui continua ad insistere di non aver fatto nulla e di non avere rimpianti, ma poco ci credo. Fatto sta che dopo averlo salutato ci prepariamo per andare in gita ad Ostia Antica.

Gita abbastanza interessante, c'è più che altro è stato interessante camminare mano nella mano con Lorenzo, facendo finta di essere due turisti per Roma. Anche perché delle spiegazioni ho capito ben poco. Infatti durante i giochi in squadra, in cui non stavo nella stessa squadra di Lorenzo, abbiamo perso. Ma al contrario di altre, come Rebecca, non abbiamo fatto inutili sceneggiate. Ok essere dispiaciute per non aver vinto, ma cavolo era un panino e comunque una gara didattica, mica le Olimpiadi di Tokio. Poi legandosi ad una scusa a mio parere inutile, ma ognuno è fatto a modo suo.

Tornati in collegio alcuni vincitori dividono il loro hamburger e le loro patatine con molti di noi, ma a Rebecca e a Matilde non viene offerto niente.
<grazie è Anastasia> la sento dire a bassavoce dopo che Anastiasia è venuta da me ad offrirmi il panino e non a lei.
<potevi pensarci prima di fare quella scenata> dico io
<certo che proprio non ce la fai a non litigare te> mi risponde, ma io questa volta non casco in provocazione e la ignoro. Iniziando a parlare con chi mi trovo vicino.

Per quanto riguarda i posti della settimana, questa volta arrivo ultima a parimerito con Kim per il nostro comportamento e non tanto per i voti.
<ma dai meglio avere la stanza singola> dico a Lorenzo, che essendo arrivato primo dovrebbe avere la camera singola, ma non ne vuole sapere.
<ma è brutta e triste, poi mi sento solo> risponde lui facendo la faccia da bambino che si lamenta.
<allora verrò a farti compagnia più spesso> rispondo io, mettendo le braccia dietro il suo collo.
Lui annuisce e poi mi dice.
<allora va bene> per poi unire le nostre labbra.

Questo capitolo non mi piace molto, ma meglio di niente. 

Un nuovo amore nel 1977  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora