POV CAROLA
Oggi è il giorno della gita, ma prima abbiamo lezione con il prof Carnevale. Le sue lezioni sono forse quelle che trovo più interessanti qui all'interno del collegio.
<pronta per la gita?> mi chiede Lorenzo.
<sempre pronta.> rispondo io.
<non vedo l'ora di andare in gita ti giuro> aggiungo io.
<anche io. Spero solo che andremo tutti> dice lui. E io annuisco alle sue parole.
Il prof ci fa una lezione sulla censura e ci chiama a coppie per decidere se censurare o meno il lavoro del compagno. Quando chiama Lorenzo e Sara lui fa fatica a stare dietro alla bionda.
<prova a togliersi dalla morsa dello stupratore.>
<bip>
<la spoglia>
<bip>
<le stringe il seno.>
<bip>
<ah Lore ma devi censurare prima!> dico io, ricevendo l'approvazione degli altri e la risata imbarazzata di Lorenzo.
Sara continua a leggere io testo, ma Lorenzo arriva quasi sempre in ritardo a censurare.
<secondo voi questo testo andrebbe censurato?>
<secondo me bisognerebbe mettere un limite di età. Ad esempio non si può leggere prima degli otto anni, non so.> dice Alessandro e secondo me ha ragione, perché comunque è un argomento forte che si, bisogna diffondere, ma da una certa età.Finita la lezione andiamo a cambiarci in camera e finalmente andiamo in cortile, pronti per la gita. Ma il preside decide di rovinare anche questa giornata e ci dice che, per le numerose litigate, noi ragazze dobbiamo fare due nomi di quelle che resteranno qui, e che quindi salteranno la gita.
<diciamo che retiamo tutte> propone qualcuno e noi accettiamo, sperando di far cambiare idea al preside, così quando il preside torna Sofia riferisce la nostra scelta. Ma lui insiste dicendo che dovranno restare due ragazze e due ragazzi.
<penso di dover restare io. C'è so andata in isolamento per un litigio, quindi chi ci sta più dentro di me.> dico io a Valentina e Maria Sofia che stanno accanto a me.
<secondo me te appunto per questo hai già pagato abbastanza, quindi non dovresti restare te> dice Valentina e Sofia acconsente.
<lo sapevo io, lo sapevo!> dice Alessandro iniziando a dare i numeri, così come altri ragazzi.
<rega calmateve!> dico io non capendo più niente, visto che le voci si sovrastano tra di loro.
<scegliamo i nomi da fare e basta> dice qualche ragazza.
<io però non ci vado di mezzo è.> dice Matilde.
<ma se urli di continuo!> dice Edoardo.
Così si inizia di nuovo a litigare e alzare la voce, che non arriviamo alla conclusione quando giunge il preside.
<allora? La vostra scelta?> ci chiede e Maria Sofia sorprende tutti facendo il suo nome, ma ovviamente il preside chiede anche gli altri tre nomi. Così prendo coraggio e alzo la mano.
<vabbè dai resto io.>
<no Caro, no> dice Lorenzo
<signor Sena silenzio.>
<altri due nomi, forza.> ma nessuno parla. Così il preside sceglie i nomi.
<ok, tempo scaduto. Restano Giglio, D'Ambrosio, Podeschi e Parziale. Arrivederci.> e parte il panico.<no rega, dovevate fa sti nomi.> dice Rebecca.
<ma fa sti nomi di che, sei la prima ad urlare. Ma per favore.> e mentre in cortile succede il caos, Alessandro si rifà vivo e sembra avere una Chris di nervi. E un po' lo capisco, insomma non meritava di restare qui, ma infondo sono felice di poter andare in gita. Un po' meno felice che persone come Matilde, Rebecca e anche Anastasia, che hanno causato molte delle litigate, non abbiano fatto i propri nomi. Però non c'è tempo per il rammarico, e dopo aver salutato i nostri compagni ci dirigiamo verso le porte del cancello.Appena arrivati lì vediamo spuntare la Petolicchio che inizia a spiegare, inutile dire che quasi nessuno presta attenzione alla sua spiegazione, troppo impegnati a goderci il paesaggio. E quando vediamo Enzo la felicità torna tra di noi.
<rega, torneo di biliardino!> dice lui e ci dividiamo a coppie.
<no ve prego, voi due staccateve!> dice vedendo me e Lorenzo in coppia insieme. Così veniamo divisi da Enzo che mette me insieme a Giovanni e lui insieme a Valentina.
<daje, godeteve un po' l'amicizia!> e detto questo da iniziò al torneo. Il premio erano dei chips chumps che alla fine prendiamo tutti di nascosto.La sera ci riuniamo tutti intorno al fuoco per leggere le lettere con il prof Maggi.
<ora vorrei leggere le lettere che avete scritto qualche giorno fa. Signorina Nemi, vuole iniziare?>
<si, allora.> prendo un respiro e tiro fuori la mia lettera. L'ho dedicata ai miei fratelli, perché nonostante siano dei rompiscatole sono comunque parte di me e gli voglio bene.
<...perciò vi ringrazio per farmi sentire una bella persona, quando io provo solo a imitare i vostri comportamenti.> finisco di leggere asciugandomi le lacrime. Lorenzo accanto a me mi stringe in un abbraccio e io mi lascio andare, lui mi asciuga le lacrime senza mai allontanarsi.
<come si chiamano i suoi fratelli signorina Nemi?>
<Jacopo e Mathias.>
<e sono un po' i suoi modelli da seguire, possiamo dire così?> e io annuisco prendendo la mano di Lorenzo, che come risposta stringe la mia e massaggi il dorso con il pollice.
<è si, da quando sono piccola. Io molte volte mi lamento con loro per determinate cose e durante alcune litigate dico anche affermazione che magari non penso davvero. E loro non mi fanno mai pesare questo, perché sanno che sono così, che quando mi arrabbio faccio e dico cose che non vorrei ne fare ne pensare. Sono la cosa più importante loro, sopra tutti.> provo a spiegare nonostante i singhiozzi e le lacrime che scendono.
<signorina io volevo chiederle anche un'altra cosa sul testo che ha scritto. Lei ha detto che ha rischiato di perdere suo fratello, cosa intende?>
<in realtà è una cosa molto personale, non ne parliamo quasi mai. Ma Mathias quando aveva circa cinque anni è andato in coma, in seguito ad un incidente e io, essendo piccola non capivo al gravità della situazione. Ma ora a ripensarci ogni tanto mi chiedo cosa sarebbe successo se non si fosse più alzato da quel letto.> e torno in un pianto che ormai non riesco più a trattenere. Accanto a me Lore capisce il mio stato d'animo e mi copre con le sue braccia.
<mi piace molto il supporto che vi date a vicenda voi due. E davvero signorina, ha una forza da vendere> e dopo aver ringraziato il professore ed essermi leggermente calmata la serata va avanti. E dopo le lettere e i canti è ora di andare a dormire in tenda.
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Un nuovo amore nel 1977
Teen FictionCarola Nemi e Lorenzo Sena, due quattordicenni che decidono di entrare al collegio in cerca di una nuova avventura, ma non sanno che troveranno anche qualcosa che si può definire Amore.