POV CAROLA
Nonostante il caldo sole che entra dalle finestre della camerata, oggi più degli altri giorni vogliamo restare nel letto. Sperando che, almeno in questo modo, potremmo restare qui dentro ancora un po' più tempo.
Essendo l'ultima sera, ieri abbiamo unito tutti i letti e ci siamo addormentate una vicino all'altra. Ma con l'arrivo della sorvegliante ed il suono di quella fastidiosa campanella, dormire risulta impossibile.<buongiorno signorine! In piedi, su! Oggi dovrete brillare!> la sorvegliante riesce a farci alzare dal letto ed in poco tempo ci vestiamo.
Siamo ancora un po' stanchi dalla notte precedente e le occhiaie sono il doppio rispetto alle scorse settimane.Quando scendiamo a fare colazione ed in pochi minuti scherziamo e ridiamo come se fosse una normale mattinata, ma ci fa tornare alla normalità l'arrivo dei genitori. Infatti, una volta aver finito di fare colazione, giriamo un po' per i corridoi e sentiamo le voci dei nostri genitori. Così, ci affacciamo sul balcone che da all'entrata del collegio.
<mamma!>
<papà, sto qua!>
Ognuno chiama i propri genitori. Ci scambiamo saluti, fin quando la sorvegliante porta i genitori dentro e noi ragazzi in cortile.Quando usciamo troviamo i nostri parenti già seduti. Io riesco a scorgere nella penultima fila mia mamma, mio papà ed i miei due fratelli.
Per ora non possiamo salutarli, ma dobbiamo prepararci per cantare. Così, ci mettiamo sul piccolo palco difronte alle sedie ed iniziamo a cantare l'inno del collegio. Cantiamo come non abbiamo mai fatto a lezione. Nel mentre, ci abbracciamo. Dopo aver cantato Anastasia ed Edoardo lèggono i loro temi e il preside da il benvenuto i genitori e poi, finalmente, possiamo andare a salutare i nostri cari.
<Mattiii, mi sei mancato un casino.> come prima cosa corro ad abbracciare mio fratello.
<ci sono anche io è!> dice Jacopo, avvicinandosi a me. Così mi stacco da Mathias e vado da quell'altro rompipalle. Mi sono mancati tanto, troppo, in questo periodo.
<calcola che la casa, senza nessuno che urla è un mortorio.> mi prende in giro lui, staccandosi dall'abbraccio, ma tenendo un braccio intorno alle mie spalle.
<a noi non ci saluti signorina?> dice mia mamma, così mi ritrovo tra le sue braccia e tra quelle del papà.
<allora, sto Lorenzino ce lo presenti?> chiede dopo un po' Mathias.
<ma non ci penso proprio.> rispondo ridendo io.
<daiiii Caroluccia.> prova a convincermi anche Jacopo.
<se mi chiami così proprio no!> dico io, buttandomi tra le braccia della mamma.
<ah, ma non è quello?> ad un tratto lei indica il padre di Lore è si scambiano un saluto con la mano. Si stanno avvicinando, quando la sorvegliante richiama tutti per la consegna dei diplomi. Così, io e Lorenzo scappiamo praticamente dai nostri famigliari per raggiungere gli altri.
<non puoi capì, Jacopo e Mathias mo ti fanno il terzo grado.> gli dico io camminando vicino a lui.
<invece mio fratello dice che sei carina. Quindi hai fatto colpo anche su di lui.> mi risponde ridendo.
<non avete fatto la presentazione ufficiale?> si immischia Raffaele, che cammina davanti a noi.
<nono, ci pensiamo fuori.> rispondo io.
E nonostante la mia fosse una battuta, riconosco di aver lasciato un velo di malinconia sui due compagni e anche su di me. Pensare che domani a quest'ora staremo facendo chissà cosa fuori di qui, è triste come dato di fatto, anche molto.Arrivati in aula magna noi ragazzi ci sediamo nelle prime file ed i parenti nelle sedie dietro. Non si è mai vista la stanza più piena di così. Il preside fa un discorso generale che ci fa leggermente commuovere e finalmente inizia a distribuire i diplomi. La prima a riceverlo è Elisa, poi (ironia della sorte) lo riceve Raffaele, successivamente Anastasia, Lorenzo, a cui rivoglio uno sguardo fiero. Poi tocca a Sara, Edoardo, Matilde, Giovanni.
<e con alti e bassi... la signorina Nemi.> finalmente sento chiamare il mio nome. E felicemente vado a prendere il mio diploma. Torno a posto orgogliosa come non mai. Accanto a me, Valentina mi stringe la mano ed io faccio lo stesso con lei. Quando anche la ragazza prende il diploma, le faccio i complimenti perché si è veramente impegnata tanto. Alla fine abbiamo tutti ricevuto i nostri diplomi ed è il momento di vedere i migliori dell'anno 1977.
Tra i ragazzi a prenderlo è ovviamente Edoardo. Ma tra noi ragazze la situazione è più "critica". Infatti sia Sarà, che Elisa che Maria Sofia si sono impegnate per riceverlo. E dopo una lunga riflessione il corpo docente ha deciso di premiare i voti scolastici e la capacità di esprimersi ed esporre. Infatti Maria Sofia prende il diploma. Lei è felicissima, non smette di sorridere ed urlare. Finiti i diplomi, ci viene detto che possiamo andarci a cambiare e riprendere i telefoni. Così ci alziamo e andiamo alla ricerca dei cellulari.Una volta in camera ci vestiamo ed io posso finalmente mettere i miei adorati pantaloncini. Tra foto, tik tok e ultimi saluti, il tempo di uscire dalle stanze arriva in un batter d'occhio. Così, i sorveglianti ci portano verso il cancello, dove ad aspettarci ci sono i nostri genitori.
<signorine e signori, un attimo di attenzione.> La voce dei sorveglianti ci richiama all'ordine, anche in questo momento.
<è il momento dei saluti!> ci salutiamo tutti un'ultima volta e questa volte alcune lacrime escono dai nostri occhi.
<signorine, signori! Dietro di voi il vostro passato e davanti a voi il vostro futuro. Buona fortuna!> e dopo queste parole del sorvegliante mille voci si spargono in aria e usciamo, dopo più di un mese, dalle mura del collegio...
Raga sto capitolo è tipo tristissimo, ne sono consapevole. Però ne farò un altro che molto probabilmente sarà l'ultimo.
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Un nuovo amore nel 1977
Novela JuvenilCarola Nemi e Lorenzo Sena, due quattordicenni che decidono di entrare al collegio in cerca di una nuova avventura, ma non sanno che troveranno anche qualcosa che si può definire Amore.