Capitolo 27- pieni di pensieri

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POV LORENZO
Il sorvegliante ci sta tenendo tutto dentro la sala relax e ha chiuso le porte per non farci andare in camera.
<signori, potete andare a cena> entra la sorvegliante, ma noi appena vediamo le porte aprirsi andiamo verso la camerata femminile.
<rega non c'è niente.> dice Federica.
<come non c'è niente?> dico io andando verso il letto di Carola.
<la valigia l'hanno tolta e le scarpe stanno qua> risponde lei iniziando a piangere.
<prima Gaia, poi loro> continua sedendosi sul letto di Carola.
<non se ne è andata, non ci ha neanche salutato> dico io poggiandomi al muro.
<se ne fregano se ci saluta o no> dice Alessandro andando verso la camerata maschile. Io rimango un altro po' nella camera femminile, sentendo anche le ipotesi delle altre ragazze, ma la mia mente non riesce a restare concentrata. Così mi alzo e me ne vado a testa bassa verso la camerata maschile. Arrivato lì Cristiano mi abbraccia e io, forse per la prima volta nella mia vita, sento la tristezza invadere dentro di me. Questa emozione la sento crescere in me come nessun'altra, e questo per Carola, che probabilmente ora starà a casa sua a Roma magari sentendo la mia mancanza.

<non mangi?> mi chiede Raffaele.
<no> rispondo io continuando a giocare con il cibo che ho nel piatto.
<dai Lollo mangia qualcosa> continua lui, ma io non ne ho proprio voglia ora.
<Alessà anche te, mangia che sennò ti sciupi> dice Simone ad Ale che sta messo praticamente come me.
<non ho fame> così mentre stiamo uscendo tutti dalla sala della cena la sorvegliante ferma me e Alessandro.
<cosa vi succede ragazzi?>
Noi due rimaniamo zitti, nessuno di noi guarda negli occhi la sorvegliante e nessuno intende farlo.
<non avete toccato cibo e siete più silenziosi del solito.>
<indovini lei perché.> dice con sfacciataggine Alessandro, mentre io rimango zitto.
<vi capisco, ma non dovete abbattervi così.> continua lei, continuando ad essere ignorata da noi.
<va bene dai, se volete mangiare qualcosa entrate in sala altrimenti raggiungete gli altri> e noi ci dirigiamo verso le camerate.

<secondo te è veramente andata via?> mi chiede Alessandro dal suo letto. Siamo entrambi sdraiati, abbiamo già il pigiama mentre tutti gli altri staranno facendo casino come sempre.
<certo che se ne è andata. Kim l'ha fatta impazzire>
<ma non può averla mandata via!>
<domani vado a parlare dal preside> dico ad un tratto io dicendo ciò che voglio fare.
<vengo con te> mi dice lui e dopo esserci scambiati un sorriso di conforto ci giriamo ognuno dal lato opposto, provando un minimo a riposare.

POV CAROLA
Questa sera mi è stata portata la cena e in quel momento ho particolarmente sentito la mancanza dei miei compagni. Da un lato non vedo l'ora che passino questi due giorni, ma dall'altro ho paura di cosa potrebbe fare il preside una volta uscita da questa stanza. Mi manderà via? Mi darà un'altra punizione? E tutto questo dovrei fare la colpa a me stessa o a Kim? So che potrebbe sembrare una cosa stupida da chiedermi ora, ma ora come ora è la prima cosa che mi viene in mente.

La mattina successiva non inizia bene. Anche qui la sorvegliante trova il tempo per venirci a svegliare con la campana.
<sveglia signorina. Anche per lei bisogna studiare e impegnarsi quest'oggi.>
Io provo a mettere il cuscino in faccia sperando che una volta tolto la sorvegliante sia magicamente andata via.
<ritorno tra dieci minuti e mi aspetto di vederla PRONTA per la giornata che l'attende.>
Così una volta uscita mi alzo e mi dirigo verso il bagno per lavarmi e vestirmi, quando esco mi siedo sul letto per aspettare la sorvegliante.
<faccia colazione e prenda i libri di storia, oggi dovrà fare un bel ripasso generale> mi dice entrando in camera e posando sulla scrivania una tazza di latte con biscotti e i miei libri.
Due ore di studio non sono mai passate così lentamente, ormai ero abituata al non fare più di dieci minuti conseguitivi di lezione, ma a quanto pare oggi non ci sarà nessuno a disturbare il mio amato studio della storia e successivamente quello di matematica. Chissà i miei compagni ora come se la stanno cavando con la supplente. E chissà cosa starà facendo ora Lorenzo! Mi manca più di chiunque altro, lui e Alessandro. Gaia sicuro mi ammazzerebbe, ansi, prima riuscirebbe a capire che in realtà sono rinchiusa in questa stanza e poi mi avrebbe iniziato ad insultare per aver reagito in quel modo ed essermi fatta prendere troppo dalle parole  di Kim. Non sono neanche passate 24 ore e già vorrei tornare dagli altri. Voglio far capire al preside che merito di restare qua, così mi metto a studiare come probabilmente non ho mai fatto da quando mi trovo qui.

Dopo le ore di studio mattutino mi viene portato anche il pranzo, così il pomeriggio posso fare quello che voglio. Passo le ore buttata sul letto a pensare, o a ripetere alcuni argomenti.
Quando vorrei stare con Lorenzo in questo momento!

Un nuovo amore nel 1977  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora