Capitolo 54- finalmente (🔞)

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POV CAROLA
Dopo il pranzo andiamo in sala relax e ad alcuni viene l'idea di mettere un vinile per ballare e sfogarci un po'. Mettono su musica, ovviamente, molto poco recente. Ma ballarci sopra è abbastanza facile, basta fare passi a caso, provando a seguire il ritmo.
Mentre balliamo sento però qualcuno prendermi i fianchi da dietro e spingermi verso il
suo corpo.

<parlami, dai.> riconosco la voce di Lorenzo vicino al mio orecchio. E sembra riconoscerla anche la mia pelle, dato che un brivido mi percorre la schiena.
Provo ad ignorarlo, prestando la mia attenzione ad altro. Ma cosa alquanto impossibile.
<per favore.> insiste lui girandomi, portando così i nostri visi a pochissima distanza tra loro.
<fammi divertire Lorenzo.> dico io staccandomi.
<ma ti farò divertire. Ti prego.> ok, forse questa Lorenzo poteva risparmiarsela e ammetto che un sorriso mi nasce spontaneo.
<dai, vieni con me.> questo gesto sembra avergli dato più grinta e così insiste.
<vai dalla modella.> provo a tenere duro io
<non voglio la modella, voglio te.> e detto questo mi bacia e io come posso non ricambiare. Ok che dovrei essere gelosa, ma i suoi baci sono... sono magici. Una volta esserci staccati dal bacio mi prende la mano e io mi lascio trascinare chissà dove.
Poi, mentre entriamo nella stanza singola maschile, un briciolo di coscienza ritorna in me e lo fermo.

<Lorenzo, no.>
<cosa?> sembra perplesso, non se l'aspettava.
<perché prima fai lo scemo e poi fai così?> dico io indicandoci.
<così come?> chiede lui, portando una mano sulla mia guancia.
<dai Lorenzo, hai capito benissimo cosa intendo.> dico io, lasciando però la sua mano sulla mia guancia.
<Carola. Guardami negli occhi e dimmi che vuoi allontanarti da me.> alzo lo sguardo, incrociandolo con il suo.
Io non parlo, ma lui insiste.
<'fanculo Lorenzo.> per una volta seguo il cuore, scordando ciò che mi dice la testa. Lo bacio e lui ricambia, facendolo diventare un limone.
(Da qui la storia prenderà una piega 🔞. Se non volete leggere o vi da fastidio saltate questa parte.)
Le nostre lingue si cercano a vicenda, così come i nostri corpi. Si cercano, si vogliono, si toccano.
Forse stiamo per fare una cavolata, ma ormai ci siamo, non si torna indietro.
Entriamo nella camera e Lore chiude la porta a chiave, per poi girarsi verso di me e ricominciare a baciarmi. Mi sbottona la camicia, per poi buttarla a terra e mi guarda il petto. Il suo sguardo si sofferma sul mio reggiseno, che in poco tempo raggiunge con la sua bocca, lascia baci, succhia. E intanto io mi trattengo, giocando con i suoi capelli. Dopo qualche minuto sento il gancio del reggiseno staccarsi e Lorenzo risalire verso di me. Questa volta sono io a prendere l'iniziativa e ad abbassarmi le spalline, per poi buttarlo a terra da qualche parte. Lui resta a guardare la parte prima coperta dal tessuto del reggiseno e nel mentre io mi slaccio anche la gonna, facendola scendere ai miei piedi. Voglio farlo impazzire, devo farlo impazzire. Così mi abbasso in modo sensuale, spostando la gonna e buttandola da un'altra parte. Sento il suo sguardo bruciare su di me, così continuo i miei movimenti. Vado vicino a lui e lo spingo all'indietro, facendolo cadere sul letto. Mi metto a cavalcioni sopra di lui e ondeggio poco i fianchi, mentre mi abbasso per iniziare a slacciargli la camicia. Slaccio lentamente ogni bottone e ognuno che slaccio lascio un bacio, sulla pelle che poco a poco resta completamente scoperta. Ora che anche lui è senza camicia gli tolgo anche la cinta dei pantaloni e poi è lui che, spostandomi sull'altro lato del letto, si toglie i pantaloni restando in box. Poi mi riprende sopra di lui, mette le sue mani sul mio sedere e continua a farmi muovere i fianchi, aumentando sempre di più il ritmo. Intanto mi tormenta i capezzoli. Va sul sinistro e inizia a baciare intorno, per poi succhiarlo senza preavviso. Io inizio a fargli capire il mio piacere e lui improvvisamente si ferma.
<ora ti farò godere seriamente.> mi dice lui facendomi stendere sul letto. Poi si alza e si posiziona sulle mie gambe. Me le apre e io oppongo un po' di resistenza.
<Carola, fidati di me.> e con quelle parole mi tranquillizzo. Gli lascio aprire facilmente le sue gambe e con la testa si posiziona in mezzo ad esse. Mi inizia a massaggiare la mia intimità, sempre coperta dal tessuto delle mutande. Che poi sposta di lato, per continuare a massaggiare. Senza preavviso fa entrare un dito e un gemito lascia la mia bocca. Il dito inizia a muoversi dentro di me, per poi farne entrare un altro.
<sei così bagnata Carola. Stai così per me.>
La situazione e le parole di Lorenzo, che si fanno sempre più rude, mi fanno eccitare così tanto che in poco tempo inizio a gemere come non mai. Quando finalmente sto per raggiungere l'apice del piacere Lorenzo si ferma nuovamente e questa volta non ne capisco il motivo. Ma quando sento la sua lingua a contatto con le mie labbra vaginali un senso di libertà mi invade il corpo. La sua lingua va sempre più veloce, continua a leccare, finché finalmente riesco a venire. Mente si rialza lascia una scia di baci, dalla mia parte intima fino a sopra il collo.
<non puoi capire quanto sei buona.> quando arriva al mio orecchio mi sussurra questo e si alza, per abbassarsi i box, ma io lo precedo, prendendogli le mani e allontanandogliele.
<fai fare a me.> dico io mettendomi in ginocchio e iniziando ad abbassare l'unico strato rimasto addosso. Lui sta attento ad ogni mio movimento e nel mentre apre un preservativo.
<dove l'hai trovato quello?> ok, forse ho rovinato il momento, ma voglio saperlo.
<me l'ha dato Vincenzo. Te non fare domande e non preoccuparti.> mi dice lui facendomi adagiare sul letto. Mi apre le gambe e si posiziona in mezzo ad esse.
<andrò piano all'inizio.> dice lui per poi entrare poco a poco in me. All'inizio sta fermo, sento un bruciore che quando inizia a muoversi peggiora. Alcune lacrime lasciano i miei occhi, ma non riesco a dire niente. Dopo poco però, questo senso di dolore svanisce e lascia spazio al piacere. Lui continua a spingere e nel mentre si accascia verso di me. Mette una mano sul mio seno destro e posiziona la testa girata verso la mia bocca. I miei gemiti entrano perfettamente nelle sue orecchie. Mi sta sentendo godere come non mai e io sento lui.
Dopo altre spinte arriviamo entrambi al limite e ci stendiamo sfiniti sotto le coperte. Io Poggio la mia testa sul suo petto e lui mi circonda i fianchi nudi con un braccio, portando però la sua mano sul mio sedere.
<dici che hanno sentito qualcosa?> chiedo io
<non penso. E anche se fosse non diranno niente.> risponde sicuro di se.
<e tu che ne sai?> chiedo io sfidandolo. Sfiorando i suoi muscoli con la mia mano.
<fidati di me.> mi risponde lui lasciandomi una pacca sul didietro. Così finalmente ci addormentiamo. Sono esausta, ma felice. Poi il resto si vedrà domani.
Boh raga io C'ho provato. Non so scrivere ste cose, quindi già chiedo scusa ahaha

Un nuovo amore nel 1977  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora