Capitolo 52- stessi diritti

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POV CAROLA
Quest'oggi a cena non c'è niente di eccezionale, come le altre volte, e l'aria di divertimento ed estasi provata fino a poco fa sembra svanire. Ma mentre siamo tutti divisi nelle due camerate, un po' a caso visto che io mi trovo nella camerata maschile e altri ragazzi in quella femminile, sentiamo alcuni ragazzi che urlano di andare tutti nella camerata di noi ragazze.

Così noi pochi rimasti nell'altra ci alziamo e raggiungiamo gli altri. Lì troviamo Maria Sofia che prova a fare un discorso serio, ma come sempre non viene ascoltata. Poi, non si sa come, riesce a recuperare la nostra attenzione e ci propone la sua idea.
<raga, ma voi non siete stanchi della distinzione che c'è nella società oggi tra i due sessi? Perché voi ragazzi non potete mettervi la gonna e noi dobbiamo stare con queste scomode divise quando ci basterebbero solo dei pantaloni? Ma quelli sono troppo maschili e adatti ai lavori per voi uomini, giusto? Allora io vi propongo, miei cari compagni, di dare una svolta, di far qualcosa che rimarrà impresso nella mente di molti italiani.> la stiamo praticamente tutti ascoltando e non si sa come, ma il suo tono di voce è veramente convincente.
Continua il suo discorso dicendo di doversi scambiare le divise, come segno di protesta. Quindi i ragazzi si metteranno la gonna e noi ragazze i pantaloni. Alcuni sono un po' scettici su questo, ma molti prendono la palla al balzo e vanno a cambiarsi. I primo ad uscire dal bagno con la gonna sono Davide e Cristiano che fanno una sfilata in giro per la stanza. Poi tocca a Raffaele, tra le ragazze ad Anastasia, Matilde, Elisa... mano a mano ci cambiamo tutti tranne Giovanni che non ha trovato la sua taglia.
<sei bellissimo con la gonna.> dico io abbracciando Lore.
<anche te con i miei pantaloni, ti fanno un bel fondoschiena.> mi risponde lui dando un leggero schiaffo al mio sedere, per poi baciarmi e non farmi controbattere.
<noi due abbiamo un conto in sospeso.> mi ricorda lui e io inizio a sentire mooolto caldo per un attimo.
<ci sarà tempo.> rispondo io restando vicina alle sue labbra.
<dai, andiamo ad aiutare gli altri.> proprio quando lui sta per riavvicinare le nostre labbra io mi allontano e vado ad aiutare Anastasia a scrivere un cartellone. Lui rimane lì, probabilmente ancora realizzando ciò che è appena successo. E mi scappa un sorriso guardandolo.

Quando finiamo di scrivere i cartelloni, gli appendiamo nelle camere e nei corridoi e a Maria Sofia viene anche l'idea di scambiarci le stanza, solo per stanotte. Così, quando viene l'ora di andare a dormire ci dirigiamo tutti nelle camere opposte e io mi stendo sul letto di Lorenzo e riesco ancora a sentire il suo profumo. Inebriata da quella sensazione di benessere mi addormento, senza pensare alle conseguenze del giorno seguente...

Questa mattina ci viene a svegliare il sorvegliante che non sembra affatto sorpreso di vederci lì al posto dei ragazzi. E devo ammettere che a me fa più paura lui della signora sorvegliante. Dopo esserci vestite andiamo in corridoio e troviamo tutti i ragazzi con le gonne.
<ma che belli!> dice Matilde e viene appoggiata da tutte noi che facciamo i nostri complimenti ai ragazzi e iniziamo a parlare.
<silenzio!> tuona la sorvegliante e, una volta tornata la quiete, andiamo tutti a fare colazione. Ma ad attenderci troviamo il cibo del pranzo.
<mesà che se so confusi con l'orario.> dico io ad Anastasia che si trova affianco a me, ma sembra avermi sentito anche la sorvegliante che mi sta vicino.
<nessuna confusione signorina Nemi. Visto che voi avete avuto la brillante idea di scambiarvi le divise, voi abbiamo deciso di scambiarvi i pasti. Ciò che dovreste mangiare a pranzo lo mangerete ora, il cibo della cena a pranzo e la colazione a cena.> ci spiega e possiamo iniziare a mangiare.
<il mio sogno!> dice Cristiano mentre mangia
<dai, non è tanto male.> aggiunge Matteo.
E così, dopo aver finito il pranzo/colazione andiamo in cortile.

Appena usciamo l'espressione del preside non promette niente di buono, infatti ci rimprovera tutti e ci annulla l'assemblea programmata per oggi e infine chiede l'artefice di tutto questo. Maria Sofia non esita a farsi avanti e dopo aver rimproverato severamente anche lei, viene portata in isolamento.
Restiamo tutti un po' sbalorditi da ciò appena accaduto, ma non possiamo restare a rimuginarci che ci mandano in camerata a cambiarci.
<no, no rega. Io rimango così.> dico io sedendomi sul mio letto.
<ma infatti, restiamo così e basta.> mi da ragione Matilde, seguita da Kim. Se all'inizio le due mi stavano sul cazzo ora mi ci trovo sicuramente meglio. Non ci sono chissà quanto legata, ma fanno parte del mio percorso qua dentro e c'è sicuramente gente peggiore.
Fatto sta che alla fine alcuni si cambiano, senza ascoltarci e andiamo in classe con metà classe in divisa normale e metà come prima.

<buongiorno a tutti. Il signor preside mi ha chiesto di fare l'appello per vedere come siete messi con le divise.> così ci chiama uno ad uno per fare una specie di sfilata.
Alla fine poco più di metà classe è rimasta come prima, alcuni si sono messi le divise "corrette" e Matteo si è ritrovato ad andare in classe con i pantaloncini.
Andando avanti con la lezione riusciamo a convincere la Petolicchio a farci fare l'assemblea ideata da Maria Sofia, affidandoci la sua piena fiducia. L'assemblea va a buon fine e per una volta Maria Sofia sarebbe veramente fiera di noi.

Un nuovo amore nel 1977  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora