Era terribilmente difficile e Royal se ne accorse già dal secondo giorno da che aveva preso la sua decisione.
Ignorare Ely con il suo narcisismo ingombrante e la sua presenza magnetica quanto una calamita in una ferramenta era una bazzecola in confronto a quello che stava cercando di fare.
Ella...
Ella era tutta un'altra storia: tutti quei segreti che le vorticavano negli occhi quando non portava le lenti blu, la dolce ironia che metteva nelle risposte da dare ai suoi fratelli, le mani rovinate perennemente al lavoro su qualcosa, quella specie di luce che sembrava illuminare la stanza quando sorrideva a qualcuno anche solo per dargli il buongiorno...
C'era dell'altro. Oh, se c'era!
Ma lui non avrebbe mai potuto scoprirlo. O meglio, lui non avrebbe mai dovuto scoprirlo perché da quando si era imposto d'ignorarla, ne aveva notate tante di cose: aveva scoperto del rame in mezzo ai capelli di Cinder durante una partita di basket con Cade e un paio di altri marmocchi, aveva visto la dolcezza illuminarle anche gli occhi quando Darrel aveva provato a rifarle la fasciatura sulla mano senza toccare le dita insaccate, aveva sorriso vedendo Cenere che con stoica sopportazione lasciava che Emily le limasse le unghie, aveva osservato Ella seduta sul divano insieme a Dorian e Alice, tutti e tre immersi in una lettura silenziosa e aveva faticato a proseguire per la sua strada quando era passato di fianco alla porta aperta di Cecily e aveva scorto Sabe con solo una camicia da uomo addosso, le gambe nude, chiarissime, le braccia tese verso la gonna che Cecily le stava porgendo.
Era corso via prima di aver di peggio da recriminarsi, prima di avere un'immagine di lei che lei non gli avrebbe mai permesso di vedere, se solo se ne fosse accorta.
Roy sospirò, spegnendo la seconda sigaretta sulle tegole del tetto, accorgendosi che non sarebbe mai riuscito a ignorarla. Non se fosse rimasto lì, comunque.
Il suo cellulare iniziò a squillare.
-Sì?- gracchiò valutando se passare alla terza sigaretta.
-Ho convinto il giudice a darci un'altra possibilità-
-Come?- Roy balzò in piedi sul tetto e solo anni di parkour alle spalle gli impedirono di finire di sotto.
-Ho trovato una testimone. Dovresti conoscerla: dice che eravate amici da bambini-
-Aileen- sussurrò Royal. Certo che la conosceva: aveva i suoi stessi lividi e le stesse cicatrici, il sapore di sangue sulla lingua e il passato oscuro quanto il suo, se non di più -Come sta?-
-Credo che la incontrerai domani pomeriggio. Lo chiederai direttamente a lei sempre se rimarrà il tempo: dobbiamo essere in tribunale tra due giorni-
≠
Cenere bussò per la terza volta alla porta della stanza degli ospiti: -Se non apri tu, la butto giù e poi ti faccio pagare i danni, Johnson! Sono quasi due settimane che ti chiudi in camera ed esci solo per i pasti-
Il nulla totale.
Ella sospirò: -Johnson, se non alzi le tue chiappe da principino dal letto, ti garantisco che ti prenderò per fame. E sai che sono seria: sono italiana, non scherzo sul cibo-
Rumori metallici.
La maniglia s'abbassò ed Ella sorrise, vedendo la faccia assonnata di Ely: -Ma che ore sono, Cenere?-
-È ora che ti rimetta su qualcosa di utile alla società. Dai, vieni in cucina ad inzuppare la faccia nel caffè-
L'altro sbadigliò: -Sono serio, che ore sono?-

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Cinder
Storie d'amoreIsabella Cenere sa di pioggia, fuoco di camino, pericolo nascosto e quel qualcosa che a prima vista può sembrare philofobia. Royal di caramello, temporale intrinseco e leone in gabbia. Ely di battute irriverenti, cioccolato al latte e confusione. Mi...