-Caes! Se la prendi così in fretta, non arrivi in cima!- lo richiamò Roy metri più indietro.
L'avvocato rallentò: -Ma non è così terribile-
-Non sei in solitaria- gli ricordò il marito dando un'occhiata a Ella che tendeva la mano ad Alice per aiutarla a salire.
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-Colore?- chiese ancora Alice allo stuntman.
-Blu- Royal si voltò a contare i bambini chiedendosi come faceva Ella a vivere con quell'ansia tutti i giorni.
-Quello di Sabe è il grigio. Il mio è rosa. Senza brillantini, però. Prima mi piacevano i brillantini...-
Il ragazzo sorrise prendendola per il cappuccio per trattenerla prima che scivolasse e si facesse la discesa con il sedere: -Tocca a me? Animale-
-Il koalacorno!- strillò la bambina saltellando -A lei piacciono i serpenti, quelli che strisciano e ti uccidono-
-A me il leone. Cos'è un koalacorno?- Royal scese di un paio di metri e le porse la mano.
-È un koala con il corno! Sabe dice che esiste tanto quanto l'unicorno-
Royal sorrise: adorava quella bambina quasi quanto la sorella, ormai era ufficiale.
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-Cos'è successo?- Caes s'avvicinò ad Ella che stava tenendo il piede di Cade tra le mani.
-Dovrebbe essere solo una storta- decretò quasi certa Sabe -Ma ci rallenterà e si sta facendo sera-
-Gli altri scalpitano- l'avvocato dette un'occhiata ai ragazzi -Ci dividiamo?-
-Questa è la più pessima delle cose pessime da fare, Lewis- gli lanciò un'occhiataccia lei -Ci sono già Royal e Alice che sono rimasti indietro-
-D'accordo. Noi andiamo avanti, se inizi a vedere che siamo troppo lontani, lanci un urlo-
Cenere neanche provò a dire qualcosa: l'avvocato aveva già raggiunto il gruppo.
-Rimetti lo scarpone, Cade; lacci legati ma morbidi, non tirare. Ti provo a dare una mano e se fa male ci fermiamo. D'accordo?- sospirò.
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-No, no, no, Cade, piano, piano!- Ella riuscì ad evitare la caduta al fratello.
-Pausetta?- domandò lui con le gote rosse.
-Andata- la ragazza si tolse lo zaino per lasciarlo cadere a terra. Alzò lo sguardo sul crinale alla ricerca di Caes ma vide la tuta rossa di Michael allontanarsi tranquilla.
Non erano a portata di voce, decisamente no.
-Vado e torno, okay?- disse tenendo d'occhio la macchia rossa mentre avanzava.
-Ella, no!- sentì la voce del fratello un millesimo di secondo prima di mettere un piede sul bordo di neve della strada che non resse il suo peso.
Riuscì ad aggrapparsi mezzo metro più sotto, gli scarponi che trovavano un sasso che sbucava dalla parete di neve in una pendenza non eccessivamente critica: -Cade, mi senti?-
-Stai bene?- il ragazzo saltellò fino al bordo affacciandosi.
-Sì. Levati- Sabe si dette la spinta con le braccia -Cielo, era una vita che non lo facevo...-
Arrivò quasi in cima quando una mano guantata di nero si palesò di fronte a lei: -Serve aiuto?-
-Me la cavo anche senza, ma sono felice di vedervi- sorrise stringendo l'arto.

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Cinder
RomanceIsabella Cenere sa di pioggia, fuoco di camino, pericolo nascosto e quel qualcosa che a prima vista può sembrare philofobia. Royal di caramello, temporale intrinseco e leone in gabbia. Ely di battute irriverenti, cioccolato al latte e confusione. Mi...