Abbiamo dovuto asportarle la milza. Fortunatamente non è un organo vitale e non risentirà di granché in futuro... qualche farmaco a parte.
Le porte della sala d'aspetto si aprirono e Royal s'alzò di scatto dalla seggiola, insieme alla squadra di piccoli Shaw; l'infermiera appena uscita fece cenno a una signora vicino a loro: -È il suo turno-
-Si sa niente di...- provò a chiedere Cecily venendo ricompensata per il tentativo con una porta sbattuta.
Camren spalancò le porte due secondi dopo: -È sotto farmaci. Nessuna crisi isterica, nessun urlo, niente di niente, chiaro? In via del tutto eccezionale, vi faccio entrare-
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-Quella ragazza è stata davvero fortunata: un paio di centimetri in un'altra direzione e forse non avremmo fatto in tempo- asserì l'assistente al tavolo operatorio, prendendo il proprio zaino dall'armadietto.
Camren alzò lo sguardo sull'aiutante, ricordando improvvisamente le domande di mesi prima per un compito dei bambini: "No. Non è stata fortunata. È stata precisa"
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Emily, memore delle parole del chirurgo, soffocò i singhiozzi nel vedere la sorella in un letto con le rotelle, senza il suo murale di spine a proteggerla.
Caesar le passò un braccio intorno al corpo, gli occhi lucidi e la mano che stringeva quella di Darrel.
-Dio- si lasciò sfuggire Royal lasciandosi cadere sulla poltrona di fianco al lettuccio.
Alice si aggrappò a una gamba di Michele: -Si sveglierà, vero?-
Verdi, di pietra, non rispose.
Roy si sforzò di sorridere e allungò una mano verso di lei: -Certo che sì: è Cinder, no?-
La bambina annuì, le guance rigate di lacrime: -Quando?-
-Quando i farmaci finiranno di fare effetto- si riscosse Michele togliendosi la giacca per appoggiarla sul tavolino -E penso che dovremmo aspettare un po' quindi tanto vale metterci comodi-
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Royal sospirò, cambiando posizione contro il muro.
Il suo sguardo finì di nuovo, apprensivo, sulla ragazza stesa sul materasso duro dell'ospedale.
La immaginò dormiente circondata dalle sue spine, protetta da un incantesimo; nelle favole sarebbe bastato un bacio...
Ma lei non era una principessa uscita dalle favole: era Ella con la sua pazienza dolcissima, era Sabe con la sua speranza ardente, era Cenere con la calma acquisita, era Cinder con le sue misteriose stranezze lungimiranti.
Era Els, la sua Els.
"Se ti svegli, drago, giuro che ti toglierò il respiro con un bacio ogni volta che me lo chiederai" pensò prendendo in braccio Alice e valutando di dar voce ai suoi pensieri non appena Cinder si fosse svegliata.
Perché il suo amore era vero, ne era sicuro, anche se ogni tanto rischiava le carie da quanto lo stava rendendo smielato.
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Sabe strinse la mano di Cade, nonostante sulla propria ci fosse l'agocanula.
Il ragazzino alzò lo sguardo sul suo viso, un po' piangendo e un po' ridendo: -Sei sveglia! È sveglia!-
Ella sorrise, intontita.
Passò lo sguardo su tutti i presenti per poi tornare su Darrel, entrato pochi minuti prima con un tutore al braccio: -Stai bene?-

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Cinder
RomanceIsabella Cenere sa di pioggia, fuoco di camino, pericolo nascosto e quel qualcosa che a prima vista può sembrare philofobia. Royal di caramello, temporale intrinseco e leone in gabbia. Ely di battute irriverenti, cioccolato al latte e confusione. Mi...