36. Tu mi fai male

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Ella strizzò gli occhi nel tentativo di riconoscere una figura che correva a destra e a manca sul set: -Asa! Scusami, immagino che avrai da fare ma...-

-Vieni- il ragazzo le fece strada con una pila di copioni in mano -Così riesci anche a vedere Royal saltare-

-Cos'è che dovrei riuscire a vedere?!- mormorò isterica Ella correndogli dietro.

E Royal saltò facendo quasi sbiancare totalmente i capelli di Sabe...

Lei, con le mani sulla bocca a bloccare il silenzioso grido d'orrore, perse un paio di battiti del suo cuore aritmico e troppo veloce.
Lo stuntman atterrò un paio di millisecondi prima che l'urlo del regista segnasse la fine delle riprese ed esplodesse l'applauso.

Il ragazzo alzò gli occhi e la vide.

La vide guardarlo, una mano sulla bocca e l'altra ad arpionarsi il petto nel tentativo di rimettere il cuore al suo posto.

La vide vestita di paura, paura per lui, e d'impotenza.

La vide vederlo, come al matrimonio.

La vide non riuscire a staccare gli occhi, quei dannati occhi coperti, dai suoi.

-Che ci fai qui?- troneggiò sopra di lei Roy.

Lei si sentì minuscola, tra la stazza del giovane e le occhiate della troupe.

-L'ho chiamata io- si fece largo Ely prendendosi a forza l'attenzione di tutti -Voi due dovete parlare: mi state tirando scemo con questa storia-

Isabella aprì la bocca, punta sul vivo, ma l'attore fu più rapido: -Quindi ora tu la porti nel tuo camper, ci date dentro tra urla e sano...-

-Ely!- ringhiò Sabe nonostante fosse l'unica a vedere dello sforzo, dietro la patina dello sciupafemmine.

-Pardon, pardon- alzò le mani lui fissandola -Ma tirate fuori le palle, ragazzi. Parlatevi-

-Ely!- ripeté Cenere con un'occhiata ammonitrice e le gote arrossate -Sparisci-

-Sissignora!- sorrise lui facendo cenno ai colleghi -Forza, ragazzi! Lasciamo ai piccioncini la privacy che meritano-

Ella chiuse gli occhi sforzandosi per non levarsi le scarpe e tirargliele dietro.

-Comando ancora io qui, Johnson- fece una voce da un punto imprecisato del gruppo.

Un uomo si staccò dalla massa e dette un'occhiata alla ragazza dalle lenti blu: -Non me lo porti via: è l'unico che non dà problemi. Big Johnson, fila dalla tua bella... Baby Johnson vediamo di girare la scena del discorso in maniera decente. Cosa ci fate ancora qui?-

Cenere si morse il labbro per non sorridere di fronte al regista: alto come un palo della luce, dagli occhiali sbilenchi e l'aria da nerd, non sembrava esattamente il tipo di persona che in realtà doveva essere...

Sospirò, ritardando il più possibile lo schianto che, sapeva, i suoi occhi avrebbero fatto contro lo sguardo argentato di Royal: fissò il curioso regista finché quello non si perse in mezzo alla folla di collaboratori, tallonato da Asa, ancora con i copioni in mano.

-Vieni- fu un ordine secco quello di Roy.

Ella si voltò in tempo per vederlo dirigersi verso i caravan.

-Entra- Royal spalancò la portiera laterale del camper, il viso ancora scuro.

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