-Myricae?- sussurrò Royal, leggendo la scritta dorata incisa sull'interno della rondella.
-Era la mia migliore amica- Sabe si appoggiò sul gomito, voltandosi a guardarlo -È... era parte di me-
Lui alzò gli occhi nei boschi delle sue iridi, la voce appena incrinata: -L'amavi?-
La ragazza alzò un angolo della bocca: -Sì. Ma non nel modo che credi... L'amicizia che ci legava era qualcosa che non si vede spesso in giro, qualcosa che non viene descritto così bene neanche nei libri... L'amavo, sì, ma in maniera platonica. Era... come amare l'idea stessa dell'amore, per me. Ed era a senso unico. Questo sentimento, intendo- Isabella sospirò mettendosi a sedere, la schiena appoggiata alla testiera del basculante -Le ho detto veramente tanto, Royal; oserei dire che è stata la persona più vicina al conoscermi davvero-
-Ma non ti bastava?- cercò di capire il ragazzo.
Ella scosse lievemente il capo in cenno di diniego: -All'inizio credevo che fosse il fatto di non sapere di lei quanto lei sapeva di me: mi sentivo scoperta, la sentivo in vantaggio, in qualche modo... su di me. Quel tipo di vantaggio che avrebbe potuto ferirmi... non lo avrebbe mai fatto.-
Lo stuntman vide lo sguardo della ragazza perdersi, il sorriso mesto e trasognato permanere sulle sue labbra.
-Volevo sapere tutto di lei, volevo che si fidasse, volevo troppo. Abbiamo discusso davvero solo una volta; m'ha fatto capire che ci sono cose per cui non si possono affrettare i tempi, cose per le quali vale la pena l'attesa, l'esser sicuri- il nocciola nello sguardo della ragazza si fece ancora più distante -Una parte di me si sta ancora chiedendo se, per caso, lei non avesse compreso ch'io non avrei saputo gestire più affetto di quello che mi dava-
-Non credo di capire- mormorò il ragazzo, sfiorandole la pelle doca del mattino sulle braccia.
Cinder si riscosse: -Sì, certo. Quando ci siamo conosciute non era un bel momento: alle medie venivo ridicolizzata e umiliata in continuazione, non avevo praticamente amici e passavo le giornate tra i libri e le visite ospedaliere-
-Ospedaliere?-
Ella minimizzò con un gesto della mano: -Sto bene, Il punto è... che lei mi è stata accanto nonostante io la cercassi di cacciare, ha aspettato due anni per una vera e propria confessione da parte mia... e in realtà lei parlava, me ne sono solo accorta tardi. So dirti qual era il suo colore preferito, mi ricordo che entrambe cercavamo Orione nel cielo per sentirci vicine nonostante abitassimo in due città diverse, rammento ancora i film guardati insieme e i libri che avremmo potuto rileggere per ore. Abbiamo iniziato a parlare in un parco giochi, durante il rinfresco di un matrimonio, di un cartone animato e l'ultima volta che l'ho vista-
Royal vide Cenere prendere un profondo respiro prima di tirar fuori le parole come se la gola fosse circondata dalle spine con le quali si proteggeva: -Prima di attraversare sulle strisce pedonali ha controllato che la strada fosse sgombra. Era libera, quindi ha attraversato e uno stramaledetto ubriaco l'ha presa sotto svoltando ai settanta allora. C'era sangue dappertutto... Aspetta-
Roy chiuse la bocca, lasciandole il tempo di ricomporsi e terminare: -Ho passato cinque anni a metterla sul piedistallo, cinque anni a volerla per me perché avevo il terrore che un giorno o l'altro si sarebbe davvero stufata e mi avrebbe lasciata come avevano fatto tutti i compagni di scuola passati al lato oscuro... poi ho iniziato a vedere i suoi difetti... e ho imparato a sorriderne: i libri potevano tenersi le loro amicizie perché quella con Myricae era molto meglio. Myricae superava la fantasia tenendomi con i piedi per terra e... quando ho realizzato che non avemmo mai più preso un tè insieme mi sono sentita morire un po' anch'io. Ogni tanto sogno il suo matrimonio; un uomo senza volto che prima o poi si sarebbe accorto dello splendore che era anche dopo un'estenuante giornata sulle versioni fatte con il sorriso sulle labbra... un uomo che fa per entrare in chiesa. E lì ci sono io, che un po' lo minaccio dicendogli che lo gambizzerò se la farà soffrire e un po' lo imploro di non portarmela via, di lasciarmene un pezzetto, perché non la voglio perdere del tutto un'amicizia così. Poi mi sveglio. E lei è già via-

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Cinder
RomanceIsabella Cenere sa di pioggia, fuoco di camino, pericolo nascosto e quel qualcosa che a prima vista può sembrare philofobia. Royal di caramello, temporale intrinseco e leone in gabbia. Ely di battute irriverenti, cioccolato al latte e confusione. Mi...