22. Natale

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-Ho finito i giri, lo studio è in ferie e Michael sarà qui a momenti- annunciò Caes entrando in casa con la busta del pane.

-Bene- fece Ella appoggiando la penna sul suo vecchio quaderno di appunti -I gemelli stanno ancora dormendo: ho pensato che potevo permetterglielo dal momento che gli abbiamo fatto saltare un giorno di scuola... ah, e i miei nonni volevano fare compere in giro. Torneranno a pranzo-

-Compere il ventitré di dicembre?- domandò scettico l'avvocato.

Ella alzò le spalle; -Mia nonna non è esattamente il tipo che fa le cose per tempo-

-Tua nonna è...- cercò le parole Caesar.

-Un pitone di paillettes arancioni con tanto amore da dimostrare?- propose Cenere porgendogli la tazza di tè.

-In effetti non erano quelle le esatte parole ma rendono l'idea- brindò al vento lui ammirato.

-Talento naturale- sorrise Ella passando un canovaccio sul piano da lavoro.

-Ci pensi mai?- domandò lui guardandola.

-A cosa?- alzò gli occhi lei.

-A quanto le cose sarebbero state più semplici se ci fossimo innamorati noi due- cercando di non essere fraintendibile -Voglio dire, senza Michael, come sarebbero state le cose?-

Sabe abbandonò il panno da cucina sul tavolo e si sedette. Lasciò passare un istante fissando il vuoto e poi scoppiò a ridere: -Continuamente-

Fregò la tazza a Caesar per rubargli un sorso di Earl Gray: -Sarebbe stato semplice per i ragazzi se fossimo stati noi a sposarci e, viceversa, in un'altra situazione sarebbe stato semplice vivere con Michele per me; sarebbe stato giusto innamorarsi di qualcuno che ti capisce, qualcuno che non ti mette fretta... ma al cuore non si comanda e non mi sono presa nessuna sbandata per voi due-
-Questi folli amori- sospirò Caes appoggiandosi allo schienale dello sgabello -Non li comprenderemo mai, eh? Io sto per sposarmi con un ventiduenne-

-Già- lo imitò Ella -E io dovrò infilarmi in un dannato vestito a bomboniera per far da testimone... scordatevi il cappellino, però, potrei decidere di darmi fuoco-

-Tu sei inglese- le fece notare l'avvocato dando un colpetto alla tazza.

-Solo a metà- sorrise lei facendo balzare le sopracciglia.

-Quindi sei innamorato della ragazza dietro a cui corre Ely sin dal liceo?- domandò la donna bionda -Lui lo sa? Com'è successo?-

-Sì, lui lo sa, e...- Royal si prese la testa tra le mani -Non lo so! Non so come sia potuto succedere! Quando ci siamo stretti la mano siamo stati civili e poi non so cosa sia successo, se per il processo o altro, ma abbiamo iniziato a darci contro e poi ho iniziato a pensare che fosse bellissima e diversa e... sono fottuto, vero?-

-Sì- sorrise Pamela -Direi di sì. Vediamo questa ragazza, su!-

Roy cercò le foto sul cellulare.

-Quanti anni ha? Sembra una ragazzina!- chiese la donna guardando l'immagine digitale.

-Ventuno. Lo so, sembra più piccola, a volte. Prima di saperlo, però la facevo più grande- mormorò Royal ricordando lo sguardo da mamma di Ella.

-L'altro tutore dei sei bambini di cui si occupa è Caesar che si sta per sposare con un ragazzo che ti odia e che, guarda caso, è il migliore amico della ragazza in questione... e la ragazza in questione è quella che fino ad un paio di mesi fa piaceva ad Ely. Abitate in due continenti diversi...- Pamela fece una smorfia -Te la sei scelta semplice, eh? Sicuro che non sia solo una cotta e che non ti dimenticherai di lei in un paio di mesi?-

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