L'anziana signora Davies lasciò il bollitore sul tavolino e si voltò a guardare la porta d'ingresso del suo appartamento al pian terreno: -Si accomodi pure, signorina Cenere-
Ella la raggiunse, nel suo caldo maglione bianco: -Posso esserle utile?-
-Certo, cara- Margaret posò sul piano un vassoietto di paste secche.
-E in cosa?- cercò d'imbeccarla incoraggiante Sabe dal momento l'altra non continuava.
La donna si sedette distendendo il braccio ossuto per invitarla a fare altrettanto: -Parlandomi della sua vita-
Isabella sbatté le palpebre: -Come, prego?-
La Davies sorrise, versandole il tè nella tazzina a roselline: -Signorina Cenere, io sono vecchia, stanca e ho un carattere terribile. Non so coltivare adorabili piantine, non ho nipotini a cui sferruzzare maglioni orribili di lana spessa e non mi piacciono gli schiamazzi durante la notte sebbene mi sia divertita a quel "party", come lo chiamate voi giovani...-
"Anche troppo" rammentò la ragazza, davanti agli occhi l'immagine della sua interlocutrice infilata dentro a un enorme vestito rosa da fata madrina che sventolava la bacchetta un po' ovunque e lanciava brillantini su tutti i partecipanti.
-... devo trovarmi un passatempo e ho deciso di mettermi a fare quel che fa lei-
Ella inarcò un sopracciglio: -Non ritengo d'appostarmi dietro le porte per origliare le conversazioni altrui sfruttando la possibilità d'alzare al massimo il volume dell'apparecchio acustico-
Margaret annuì, senz'esser minimamente toccata dal commento: -Non parlavo di quello, signorina Cenere-
Isabella alzò entrambe le linee brune sugli occhi e s'allungò verso i biscotti: -Sto aspettando-
-Lei fa stare bene le persone- mormorò la vecchia -Ha il diritto di stare bene anche lei-
Ella sorrise incredula, la mano che stringeva la pasta morsicata a mezz'aria: -E, questo diritto, lei intende attuarlo trovandomi un ragazzo a cui sto terribilmente antipatica?-
-Oh, non credo gli stia poi così antipatica, visto il modo in cui la guarda- fece maliziosa la vecchietta.
La ragazza scosse la testa: -Non credo. No. Decisamente no-
La signora assottigliò gli occhi: -C'è qualcosa che non dice, signorina Cenere-
-We're talking away
I don't know what
I'm to say I'll...-
Sabe aprì la chiamata ringraziando il cielo, un mezzo sorriso allibito in viso.
-Mi scusi. Aileen, stai bene? Ma è meraviglioso. Allora stasera festeggiamo. Voglio tutti a casa mia- Isabella alzò gli occhi verso la vecchia -Ti lascio perché sto parlando con una persona ma stasera mi devi dire tutto, d'accordo?-
Chiuse la chiamata a sguardo basso pensando a come diamine uscire da quella situazione senza offendere la donna. Sospirò ritornando con gli occhi su di lei.
Margaret si passò la punta dell'indice sulle labbra, pensierosa: -Presumo che il processo sia andato bene-
-C'è qualcosa che non sa di questa casa?- si sforzò di non sbottare Ella.
-Poco- mormorò l'anziana con il suo penetrante sguardo azzurro puntato sugli occhi di Cinder -E tutto quel poco è su di lei, signorina Cenere-
Lei abbassò lo sguardo mordendosi le labbra, in bilico tra vittoria e sconfitta: -Io le dirò una cosa. Una cosa che deve rimanere tra noi, signora Davies. Una cosa che richiede una promessa che per lei non sarà facile da mantenere-
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Cinder
RomanceIsabella Cenere sa di pioggia, fuoco di camino, pericolo nascosto e quel qualcosa che a prima vista può sembrare philofobia. Royal di caramello, temporale intrinseco e leone in gabbia. Ely di battute irriverenti, cioccolato al latte e confusione. Mi...