10.SUPERFICIALE

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Aprii la mia cabina armadio e guardai tutto quello che c'era dentro, tutto il lavoro che avevo da fare. Da dove partire?
Entrai nella stanzetta e andai in fondo dove c'era una scaletta, l'aprii e ci salii sopra prendendo un grosso scatolone pieno di polvere. Presi anche la busta enorme di fianco e li portai giù. Le aprii lentamente cercando di non far svolazzare troppo la polvere fastidiosa, per trovare al loro interno tanti vestiti. Probabilmente vestiti che indossavo da piccola. Gonnelline, scarpine, magliette, giubbotti, tanti vestiti per una bambina erano dentro al primo scatolone. Nella busta enorme invece c'erano vestiti recenti che non andavano più di moda e non usavo. Continuai a farfugliare tra altre scatole e sacchetti raccimolando sempre più vestiti non utilizzati quando uno 'knock' alla porta mi interruppe dal lavoro che stavo facendo.
Io:"Arrivo!" Urlai uscendo dalla cabina e aprendo la porta mi ritrovai con mia madre davanti.
Mariana:"Buongiorno tesoro." mi disse sorridendo.
Io:"Giorno." risposi a tono tutta eccitata. Tornai dentro la cabina facendola entrare con me, dovevo fare la gentile per via della mia punizione."Come mai sei vestita così elegante, mami?"
Mariana:"I Domiguez fanno un banchetto oggi ed io e tuo padre siamo stati invitati." Mi informò. "Ma non preoccuparti, Diego non ci sarà, quindi non ti perderai niente." Mi fece l'occhiolino dandomi una lieve gomitata.
Arrossii.
Io:"Mamma!"
Mariana:"Che cosa stai facendo comunque?" Mi chiese ridendo, guardando tutto il macello che era sparso per la camera.
Io:"Stavo scegliendo qualche vestito che non uso più da donare alle persone più povere. Sai ho così tanta roba inutilizzata nell'armadio."
Mariana:"Tesoro è una grandiosa idea! Ti posso aiutare se vuoi, vado a prendere qualche vestito anche io" E così dicendo uscii dalla stanza.
Continuai a rovistare tra i cappotti, le scarpe, i vestiti e cominciai a mettere tutto in grosse buste nere. Trovai una felpa blu con davanti scritto
'unicorni' e mi domandai in che periodo buio e oscuro della mia vita possa mai aver indossato una roba del genere.
Mariana:"Tesoro tieni, porta questo cappotto e questi vestiti. Li ho utilizzati una sola volta, quindi sono anche molto nuovi." Mi porse uno scatolone.
"Dove hai intenzione di donare queste cose?"
Io:"Uhm, pensavo alla chiesa qua vicino.. Se voi mi date il permesso di andare li porto subito dopo aver riordinato tutto."
Mariana:"Tini.." Ci pensò un po' su e poi conluse la frase. "Va bene, puoi andare, anche se sei in punizione ti faccio andare solo perché è per una buona causa. Però non ci mettere troppo, okay?"
Io:"Va bene mamma!" L'abbracciai e mi rimisi a lavoro tutta emozionata. Avrei fatto un gesto caritatevole.

E avrei rivisto Jorge...
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Parcheggiai la mia macchina nello spazio davanti all'edificio senza alcun problema, molto meno tempo di quanto ci metteresti a Manhattam per trovare parcheggio. 'Official Social Work' ecco la mia destinazione. Aprii lo sportello della macchina e andai nel retro a prendere le buste, erano molto più del previsto siccome alla fine tutti i membri della mia famiglia avevano deciso di contribuire e donare qualcosa. Quindi entrai nello studio tutta goffa con tante buste e scatole tra le braccia. Prima di entrare nello studio mi assicurai che la macchina fosse ben chiusa.
Appena attraversai la porta, una donna mi venne incontro.
xx:"Aspetta tesoro, lascia che ti dia una mano." Offrì gentilmente.
Così tra le due riuscimmo a portare tutto dentro senza creare danni.
Xx:"Quindi.. suppongo che tu voglia fare una donazione." Mi disse sorridendo.
Io:"Si." Annuii. "Avevo pensato di portare dei vestiti per, beh.. gente che ha più bisogno di me." Le ricambiai il sorriso.
XX:"Certo, ci fa sempre comodo un aiuto. O in questo caso un grande aiuto." Ridacchiò. Era una donna molto carina, probabilmente non più di
35 anni. I suoi lunghi capelli cadevano mossi fino a metà schiena, color cioccolato. Aveva un bellissimo sorriso, che mi ricordava
vagamente qualcuno e stupendi occhi blu. Indossava vestiti semplici e dei tacchi, ma era comunque molto bassa. Non che io sia molto alta comunque, ma ci siamo capiti.
Cominciò a togliere i vestiti dalle buste e a esaminarli.
xx:"Oh mio dio, questo è un Valentino originale?" Aveva tra le sue mani un vestito lungo blu, e sul viso un espressione stupita al massimo.
Mi fece sorridere.
Io:"Immagino di si, sicuramente è di mia mamma." In quel momento mi sentii in colpa al pensiero di quanto avesse speso
mia madre per quel capo, mentre probabilmente questa donna quei soldi non ce li aveva nemmeno.
Xx:"Non sono sicura che questo resterà ancora qui a fine giornata." Disse scherzando, risistemandolo nella busta.
Io:"Perché non lo prendi? Sono sicura che le starebbe benissimo."
Xx:"Cara dammi pure del tu. Comunque no, figurati."
Io:"No, insisto. Tienilo, consideralo come un regalo." Il colore del vestito si abbinava perfettamente ai suoi occhi. Le sarebbe stato davvero
d'incanto.
Xx:"Grazie tante tesoro, sei molto gentile. Grazie per il vestito e grazie per la donazione. " Erano 5 minuti che ero con questa donna eppure mi sentivo totalmente a mio agio, aveva un modo di parlare che ti faceva sentire bene.
Le sorrisi e lei sparì dietro una tenta, così ne approfittai e uscii dal centro per andare verso la mia macchina, quando qualcuno mi tirò per un braccio.
Io:"Oddio Xabi mi hai fatto venire un infarto!" Dissi portandomi una mano sul petto per sentire il cuore che martellava dentro.
Rise come un matto.
Io:"Non è divertente."
Xabi:"Oh piccola, invece lo è." Rispose ricomponendosi. Non so perché ai ragazzi piaccia dire così tanto la parola 'piccola.'
Io:"Certo." Mormorai.
Xabi:"Cosa ci fai qui comunque?" Domandò con un'espressione confusa per un momento. "Ah, sei venuta per vedere Yoyi eh?" Mi fece
l'occhiolino.
Sbuffai e sentii il sangue salirmi alle guance.
Io:"Certo che no.."-Cercai di pensare subito a una buona bugia, ma non mi venne niente in mente così non mi restò che dire la verità. "Sono andata all'Official Social Work a fare una donazione."
Rimase colpito. "E' davvero una bella cosa Tini, glielo avevo detto a Jorge che non eri così superficiale come lui diceva." Disse
mettendomi un braccio intorno alle spalle come se fossimo i migliori amici di sempre.
Io:"Aspetta, Jorge pensa che io sia superficiale?"
Xabi:"Ehm, davvero ho detto quello? Ehm, nono non volevo dire quello.. Uhm, Jorge.."
Lo interruppi. "
Io:"Xabiani. Non sei bravo a mentire." E guardai dall'altra parte, leggermente offesa che Jorge pensasse così di me.
Xabi:"Senti Tinita, mi dispiace. Ma vedi che quando racconterai a Jorge della donazione, cambierà subito idea."
Io:"Non ho intenzione di dirglielo. Che pensi quello che vuole."
Xabi:"Non sei brava a mentire nemmeno tu." Sciolse la presa sulla mia spalla per posizionarsi davanti a me.
Da dietro lui vidi una sagoma avvicinarsi. "Yo frate, chi è la pollastrella?" Era Jorge.
Comunque prima che Xabi potesse girarsi a rispondegli Jorge mi vide. "Martina?"
Io:"Ciao.." Gli lanciai un sorriso falsissimo.
Jorge:"Che cosa ci fai qui?" Un misto di confusione e curiosità apparve sul suo viso.
Io:"Ehm.. Io" Cavoli, Tini pensa a una bugia velocemente! "Vedi sono passata di qui per caso e ho visto Xabi, vero?" Lo guardai speranzosa. "Quindi mi sono fermata per dirgli 'ciao."
Xabi:"Si bro, è proprio.. eh.. quello che è successo." Aggiunse velocemente. "Che coincidenza!"
Jorge ci guardò perplesso per un momento. Fissò il suo amico e poi fissò me. "Okay? "
Io:"Va bene, è ora che vada." Guardai il mio orologio.
Xabi:"Dai così presto resta con noi? Ti presentiamo i nostri amici e magari puoi far venire pure Lodo." mi fece gli occhioni dolci.
Io:"Ma sono in punizione." Guardai Jorge negli occhi, che ridacchiò capendo il perché della punizione.
Ma comunque aggiunse "Dai Tini, resta ancora un po'."
Sospirai e accettai. Non che mi sentissi forzata a restare ovviamente. Chiamai Lodo e passai il telefono a Xabi così che parlasse lui con lei. Intanto mentre lui chiaccherava al telefono, io camminavo fianco a fianco con Jorge senza che nessuno dei due aprisse bocca.
Io:"Mh, come stai? Vedo che il tuo occhio è migliorato." Interruppi il silenzio.
Jorge:"Già" Rispose semplicemente. Wow, oggi non ha molta voglia di parlare.
Io:"Cos'è quella cicatrice che hai sotto l'occhio?"
Jorge:"Una cicatrice." Fece spalluccie.
Io:"Lo so quello, intendevo come te la sei fatto, idiota."
Jorge:"Se mi chiami idiota di certo non te lo dico." Ridacchiò.
Io:"Sai credevo che così fossimo pari."
Mi guardò confuso. "Cosa intendi?"
Io:"Non lo so, forse sono troppo superficiale per sapere cosa intendo." Okay lo ammetto. Mi aveva offeso e ci ero rimasta male.
Qualcosa sembrò aver cliccato nella mente di Jorge perché subito cambiò espressione. Jorge:"Ah, Xabi te l'ha detto? Ucciderò quel idiota e
la sua bocca del cazzo."
Io:"Sai qual è la cosa che mi da più fastidio? Che tu hai detto che non giudicavi i libri dalla loro copertina. Beh non è che tu mi conosca bene
per potermi giudicare o sbaglio?"
Jorge:"Tini, io ho detto quella cosa a Xabi prima della nostra chiacchierata al bar.." Mi si avvicinò.
Sentii un brivido percorrermi lungo il corpo nel vederlo avvicinarsi sempre di più a me. Io:"Quindi non lo pensi più?"
Jorge:"No, adesso no. Però dobbiamo ammetterlo, all'inzio eri una totale stronza con me!" Disse ridendo e allondandosi di nuovo. "Mi perdoni?"
Sorrisi.
Io:"Anche se mi hai appena detto, che ero stronza,ti perdono."
Xabi si avvicinò a noi. "Lodo sta arrivando, ha detto che chiamava subito un taxi!" E prendendomi dal braccio mi trascinò verso un parco mentre mi parlava di cose varie.
Arrivati al parchetto mi accorsi che Jorge non era più con me e Xabi. Comunque infondo si potevano vedere un gruppetto di ragazzi e ragazze. Non vorrei fare un paragone stupido o di una che se la tira, però mi sentivo come una barbie in mezzo alle bratz. Le ragazze erano vestite in maniera troppo succinta e stravagante.
Man man che ci avvicinavamo sentivo i loro sguardi su di me. E mi sentii per un attimo a disagio. Xabi parve accorgersene e mi abbracciò lievemente.
Xabi:"Hey ragazzi!." li salutò. "Questa è l'amica di Jorge, e anche la mia nuova amica,Martina."
Feci un leggero sorriso verso tutti, che per un attimo mi guardarono sconcertati.
Una ragazza ricambiò il sorriso e mi si avvicinò.
xX:"Ciao bella, sono Valeria, ma tu puoi chiamarmi Vale."
Io:"Piacere Vale."
Xabi mi presentò anche Nicolas,Luke e Will . Nico e Luke erano molto muscolosi, abbastanza hot direi mentre Will era magrolino forse un po' più basso di Jorge e di carnagione più chiara rispetto agli altri. Mi sembrarono abbastanza simpatici.
Qualche secondo dopo apparve Jorge con una ragazza al suo fianco. Il suo braccio era intorno alla sua vita e lei lo guardava sognante.
Aspettate un attimo. Jorge ha una ragazza?
xx:"Chi sei?" Mi domandò lei in modo antipatico, guardandomi malissimo.
Io:"Sono Martina." Le porsi la mano, ma lei la guardò disgustata e la ignorò. Anche la sua pelle era abbastanza chiara, capelli rossi - tinti-,
ma aveva lo stesso i loro lineamenti definiti.
"Stephie." Disse chiaramente annoiata. Poi guardandola bene mi venne in mente una cosa, lei era la ragazza che era corsa verso Jorge il giorno che lo avevo riaccompagnato a casa. Beh Jorge, mi spiace ma sembra totalmente una troia.
"Hai una sigaretta, piccola?" le sussurrò Jorge, ma tutti noi lo sentimmo.
Volevo vomitare. Jorge era così diverso attorno ai suoi amici, suppongo che questo sia il vero lui.
Stephie mosse i capelli rossi (ovviamente non il suo colore naturale) e frugò nella tasca dei pantaloni larghi. "Ecco." Gliela mise in mano e Jorge si chinò a baciarla.
Fui felice di non assistere a quella scena perché qualcuno mi diede un colpetto sulla spalla.
"Hey ragazza!" Lodo mi abbracciò forte.
Io:"Ciao Lodo." La salutai. Quando guardai dietro, Jorge non c'era, ma Stephie mi inviava frecciatine con lo sguardo. Lodo diede a Xabi un bacio sulla guancia cominciando a parlargli, lasciandomi così da sola imbarazzata.
Vale:"Non per fare la ficcanaso, ma come fai a conoscere Jorge?" mi voltai verso sinistra e vidi Valeria accanto a me.
Io:"I nostri fratellini fanno calcio insieme." Le spiegai.
Vale:"Oh. Che bello." Disse."Stephie non è una cattiva ragazza, è solo super protettiva quando si tratta di Jorge. E' innamorata, ma lui non prova le stesse cose." Aggiunse pochi secondi dopo. "La sta solo usando e lei è talmente scema che gli lascia fare quel che vuole."
Io:"Come fai a saperlo?" Le chiesi incuriosita.
Vale:"Jorge non è uno di quei ragazzi che credono nell'amore." Disse semplicemente.
Io:"Penso che non si possa mai credere all'amore finchè non sei sotto il suo incantesimo." Sbottai. Vale e io ci guardammo e scoppiammo a ridere.
Vale:"Sembra così banale." Disse tra le risate.
Io:"Lo so, ma è vero." Concordai.
Improvvisamente un paio di braccia mi cinsero la vita e una testa si posò sulla mia spalla.
Io:"Jorge?" chiesi confusa pensando a perché lo stesse facendo.
Jorge:"Possiamo parlare?" mi chiese.
Io:"Uhm, sì."
Mi prese la mano e mi trascinò in una zona meno affollata del parco.
Aprì un buco tra due cespugli e mi ci spinse dentro uscendo così su un piccolo parchetto contornato da alberi.
Io:"Cosa ci facciamo qui?" gli chiesi evitando i suoi occhi ancora una volta.
Jorge:"Volevo parlarti." Si strinse nelle spalle e si appoggiò ad un albero. Alcuni pezzi di sughero caddero quando ci andò contro.
Io:"Vai...." Lo incoraggiai.
Allungò le braccia per tirarmi più vicino a lui. Rimasi sorpresa da quello che stava facendo.
Io:"C-che cosa stai stai f-facendo?" balbettai dopo essermi resa conto di quanto fossimo vicini. Sembrava si stesse ripetendo la scena del parcheggio, e non volevo che l'avesse vinta un'altra volta.
Jorge:"Guardami." Sussurrò alzandomi il mento. "Volevo scusarmi ancora per averti giudicato e per averti presa in giro." Perché la sua voce stava diventando così roca e sexy?
Io:"Scusa accettate." Risposi in fretta cercando di togliermi le sue braccia di dosso ma non fece altro che stringere la presa. I nostri corpi erano separati solo dal tessuto dei nostri vestiti e la distanza era davvero troppo piccola perché io mi sentissi a mio agio.
E in più portò le labbra al mio orecchio come l'altro giorno.
Prima che potesse dire qualcosa parlai io "Jorge la tua ragazza è lì fuori e non voglio che mi prende a calci in culo."
Jorge:"Stephie non è la mia ragazza." Mormorò premendo le labbra sulla mia pelle.
Iniziò a lasciarmi dei piccoli baci sulla mascella e lo fermai prima di non essere più in grado di controllare i miei ormoni.
Lo spinsi per il petto con tutta la forza che avevo così da creare più spazio. Ridacchiò.
Jorge:"So che stavi godendo Tini." Mi sorrise maliziosamente spingendomi contro l'albero.
Io:"Jorge, sei fatto per caso?"

B.R.O.N.X.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora