27.CREDETEMI

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MARTINA POV.
Chiusi la porta dietro di me e mi diressi verso il letto di Candelaria, dove stava rannicchiata come un gomitolo di lana. Quando sentì il peso del mio corpo affondare sul bordo del letto, si scoprì il viso. I suoi verdi occhi nocciola erano gonfi e rossi e le guance erano rigate di lacrime e arrossate.
Rimasi in silenzio fino a quando decise di voler parlare, così non da non metterla sotto pressione.
Candelaria: "I ragazzi sono dei cretini " Mormorò, il labbro inferiore le tremava ancora.
Ovviamente tutto ciò aveva a che fare con i ragazzi. Il 99,9 % dei problemi delle ragazze riguardano il sesso opposto. Le diedi uno sguardo comprensivo.
Io:"Hai voglia di parlarne?" Dal momento che non ho mai avuto una sorella minore optai nel trattare Cande come avrei tratto una delle mie amiche.
Una fitta di dolore attraversò i suoi occhi e cercò di non piangere mentre si sedeva in posizione verticale, appoggiata contro il muro.
Candelaria:"Pensavo mi amasse , aveva detto che mi amava." I suoi occhi fissarono persi il muro. "Aveva detto che ero diversa." Lei tirò su col naso e poco dopo spostò lo sguardo su di me.
Mi leccai le labbra. "Qualunque cosa avesse fatto, lui non ti merita se non riesce ad apprezzarti."
Lei sbuffò, sposandosi i capelli dal viso. "E' facile da dire. Non sei tu quella che è stata tradita perché non vuole ancora fare sesso." Lei esclamò con amarezza quando una nuova ondata di lacrime superò i suoi occhi stanchi.
Bene, ora posso dire che il carattere forte è qualcosa che hanno in comune nella famiglia di Jorge. Presi una scatola di fazzoletti che era riposta sul comodino e ne strappai alcuni per asciugarle il viso lentamente. Le avrei dato un abbraccio, ma non sembrava una di quelle ragazza da abbracci.
Io:"Sono stata tradita anche io, sai?", Risposi dolcemente, facendo cambiare l'espressione di Cande dall'amarezza alla incredulità. "Il ragazzo per cui avevo una cotta per circa quattro anni si è baciato la mia migliore amica il giorno del mio compleanno. Proprio davanti ai miei occhi. "Ridacchiai al ricordo, pensandoci bene, ora mi sembrava stupido piangere per Nate.
La bocca di Cande formò una grande 'O'. "Ma che cazzo? Beh, la tua amica è una troia e quel ragazzo è uno stronzo." Disse. "Se fossi stata in te lo avrei ucciso." Lei sogghignò.
Mi misi a ridere ad alta voce a causa della scelta delle sue parole - non che fossero belle - e lei mi seguì con la sua risata. "Non posso credere che tu l'abbia detto." Scossi la testa, cercando di smettere di ridere perché il mio stomaco iniziava a fare male. "Ma il punto è," Diventai seria, ancora una volta, infilandole alcune ciocche di capelli dietro le orecchie. "Devi baciare un sacco di ranocchi prima di trovare il tuo principe."
Sospirò prima di guardarmi di nuovo.
Cande:"Pensi che mio fratello diventerà il tuo principe?" Lei sbottò.
La domanda mi colse alla sprovvista facendomi arrossire.
Candelaria:"Voglio dire, non l'ho mai visto cosi preso prima d'ora." Continuò sorridendo.
Mi spostai sul letto, mentre le mie dita giocavano con un lembo della mia camicia a quadri.
Io:"Credo che lo potrebbe diventare. Non lo so ancora." Spostai tutti i miei capelli da un lato, sorridendo leggermente a Cande,"Ma spero davvero che lo sarà." Ammisi timidamente.
La tristezza di Cande era ancora evidente nei suoi occhi.
Io:"Guarda, io so che tutto sembra orribile ora, ma ti prometto che andrà molto meglio se proverai a divertirti un po' con Dani. E' il suo compleanno, dopo tutto." La incoraggiai ad alzarsi in piedi.
Cande:"Non dire niente a Jorge. Dio sa cosa farà a Colton se lo scopre." Mi supplicò."Se dovesse chiedertelo, trova una scusa." Si alzò e si soffiò il naso con un fazzoletto di carta. "Oh, e grazie,Tini."
Non potei fare a meno di mordermi il labbro. Avrei dovuto mentire a Jorge e guadagnare la fiducia di sua sorella a poco a poco o dirgli tutto e perdere ogni speranza? Decisi la prima opzione, per paura di quello che Jorge avrebbe fatto al ragazzo se lo avesse saputo e avrebbe sicuramente influito sulla sua già lunga lista di crimini.
Io:"Va bene . E non è un problema." Sussurrai, dando a Cande un piccolo sorriso.
Appena chiusi la porta della sua camera da letto, Jorge venne al mio fianco con un'espressione ansiosa.
Io:"Ciao." Mormorai, sorridendogli. Si inizia con le bugie.
Jorge:"Ti ha detto che cosa è successo?" Disse precipitoso. Mi morsi l'interno della guancia.
Io:"Ha solo avuto una discussione con la sua migliore amica, niente di grave. Non devi preoccuparti, Jorge." Lo rassicurai, ma evitai il suo sguardo, incapace di mentirgli.
Con la coda dell'occhio, vidi che mi guardava con un misto di sospetto e di confusione così gli diedi un abbraccio rassicurante.
Io:"Va bene..?" Suonava più come una domanda che un'affermazione, e continuai con la farsa dandogli un sorriso. Lui sorrise subito di rimando, chinandosi per lasciare un dolce bacio sulle mie labbra.
La porta dietro di noi si aprì , facendo saltare Jorge via da me per lo spavento.
Candelaria stava lì goffamente, soffocando una risatina. "Sto solo andando a lavarmi la faccia." Lei puntò il dito verso il bagno.
Jorge era leggermente rosso quando lo guardai di nuovo, il che mi fede ridacchiare. Io:"Come stanno i bambini?" Chiesi mentre camminammo in salotto.
Jorge:"Bene, credo. Mi hanno fatto giocare a Playmobil Pompieri." Mi diede uno sguardo annoiato sapendo che mi avrebbe fatto ridere. Tommy aveva scelto quel gioco come regalo di compleanno per Daniel.
Jorge:"La vendetta è dolce." Mi sussurrò all'orecchio prima di parlare ad alta voce. "Ciao ragazzi, Tini vuole giocare con voi!"
I ragazzi si alzarono strillando e correndo intorno a me e presero una delle mie mani costringendomi a sedermi con loro. Prima che il mio culo toccò il pavimento inviai a Jorge uno sguardo di morte, ma subito dopo, mi trovai completamente immersa nel loro piccolo gioco.
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