19 . INFERMIERA SEXY

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MARTINA POV.
Io:"Hai finito?" Chiesi annoiata mentre picchiettavo le unghie appena dipinte sul piumino azzurro del mio letto.
Lodo:"Non ancora." Affermò mentre applicava un secondo strato di lip-gloss sulle mie labbra.
Rimasi nella stessa posizione per altri cinque minuti, annoiata e con gli occhi chiusi. Se avessi un posto per appoggiare la testa, dormirei.
Lodo:"Ora, ho finito." Annunciò, passandomi il pennello sul naso come ritocco finale.
Quando aprii gli occhi trovai Lodo molto agitata che aspettava una mia reazione. Mi alzai e mi diressi verso lo specchio a figura intera che si trovava esattamente davanti a me.
Io:"Wow." Sussurrai con gli occhi luccicanti dalla felicità alla vista della ragazza riflessa che mi guardava.
Lodo:"Sei stupenda, T." Apparve raggiante dietro di me sorridendomi attraverso lo specchio.
Feci scorrere le dita tra la lunghezza dei miei capelli- raddrizzandoli alla perfezione - biondi e improvvisamenteun cipiglio incise sul mio viso.
Io:"Pensi che Jorge verrà?" Mi morsi l'interno della guancia.
Lodo:"Perché non dovrebbe?" Aggrottò leggermente le sopracciglia e una traccia di un sorriso apparve sulle sue labbra rosa.
Mi strinsi nelle spalle. "Non lo so ..." Certo che lo sai, ma non vuoi dirle quello che è successo in macchina. La mia coscienza fece la sua solita intelligente osservazione. La ignorai.
Lodo:"Vi siete visti tutta la settimana, non è vero? Agli allenamenti di calcio di tuo fratello, voglio dire. " Confermò. "Andrà bene, non sarà imbarazzante».
Io:"Sì, credo." Sospirai silenziosamentecosi che non se ne accorgesse.
Non direi che non sarà imbarazzante.
*FLASHBACK*
Jorge:"Vuoi farlo di nuovo?" Chiese e per un attimo mi bloccai.
Sentii il mio sangue correre per le mie guance, ma la luce fioca della vettura lo fece passare inosservato da Jorge. Forse anche il fatto che il mio viso era nascosto nelle ginocchia aiutò. Emise una risatina dolce alla mia timidezza, ma la necessità era ancora visibile nell'aria.
Lo bacerei di nuovo? Certo che lo farei, in un baleno. Dopo aver realizzato, fui presa dal panico. Non dovrei pensarci. E' sbagliato. Martina, sei stupida.
Quando alzai gli occhi, vidi Jorge fissarmi senza batter ciglio.. Aprii la bocca per rispondere, ma non riuscii ad articolare nessun suono. Stavo ancora pensando se mentire o dire la verità. Se avessi mentito, gli avrei fatto del male, ma se avessi detto la verità, avrei dato via al tutto. Questa decisione, anche se sembrava semplice, era fondamentale.
Presi un lungo respiro, e timidamente annuì. I miei occhi erano fissi sul cruscotto, senza guardare nulla in particolare. Jorge non disse niente, così lo spiai dalla coda dell'occhio.
Jorge:"Era un sì?" Chiese timidamente.
Annuii di nuovo e nascosi il viso tra le ginocchia ancora una volta, sentendomi completamente in imbarazzo.
La risata di Jorge echeggiò nella nuova vettura, contribuendo a guardarlo con un'espressione perplessa.
Io:"Cosa c'è di così divertente?" La voce finalmente uscì, anche se roca e un po 'infastidita. Perché ride sempre di me?
Jorge:"Il fatto è che ti vergogni di ammetterlo." Smise di ridere, mantenendo un ghigno arrogante su quel faccino grazioso. "Non è un peccato. Se ti fa sentire meglio, anche io ti bacerei di nuovo. "
Il modo in cui lo disse, così facilmente, come se non fosse un grosso problema, mi fece arrossire di nuovo. Devo sembrargli una bambina. Tra l'imbarazzo, un'altra emozione strisciò nel mio stomaco. Era un sollievo perché non ero l'unica che aveva apprezzato il bacio? Era l'eccitazione perché lui, il bel ragazzo, voleva baciarmi di nuovo?
Jorge:"Ma tu hai un ragazzo e non mi piace il tradimento." Improvvisamente si mise una sigaretta tra le labbra e l'accense. "E 'troppo complicato." Disse dopo lasciando fuori una lunga boccata di fumo, formando degli anelli perfetti.
Lo contemplai sbalordita appena la parola "tradimento" si registrò nel mio cervello e il mio corpo assunse una sensazione sgradevole. Tutte l'agitazione era sparita e mi sentivo male. Era come se mi aspettassi le sue labbra contro le mie il secondo dopo che entrambi avevamo ammesso di aver gradito il bacio. Non riuscii a dire nulla, a differenza sua.
Jorge:"Stai con lui, perché puoi o perché ti piace davvero?" Mise in discussione, abbassando il finestrino in modo che il fumo uscisse dalla macchina. Cosa vorrebbe dire?
Io:"Pensavo fosse la tua ultima domanda." Disse riferendomi alla sua 'Fammi sapere qualcosa e ti prometto che non chiederò niente altro.'
Jorge:"Non devi rispondere a me. Solo pensaci, rispondi a te stessa." Disse con nonchalance, finendo di fumare.
Improvvisamente l'atmosfera diventò troppo densa per permettermi di respirare e sentii un bisogno di soffocante di andare. "Devo andare. Ci vediamo in giro, Jorge "Cercai di mascherare qualsiasi tipo di emozione nella mia voce e rapidamente uscii dalla macchina prima che potessi sentirlo borbottare una risposta. L'aria fredda accolse il mio viso riscaldato ed i miei polmoni secchi. Corsi fino all'ingresso del mio palazzo e presi l'ascensore, non preoccupandomi se qualcuno mi avesse visto, o se i miei genitori avevano scoperto che ero uscita di nascosto fuori.
Quando raggiunsi la porta, bussai rumorosamente, trattenendo le lacrime che offuscavano la mia visione. Erano lacrime di confusione e di esasperazione. Mi sentivo perso e volevo stare da sola nel mio letto e piangere fino ad addormentarmi. L'ultima domanda di Jorge cominciava ad avere un senso, il mio cervello stava iniziando a elaborare il suo significato. Stavo con Diego, perché lo volevo veramente, o perché ero catturata da quel sogno di essere la sua ragazza da quando avevo 13 anni? La mia mente era troppo pesante per pensare.
Ruggero aprì la porta. "Martina! Dove sei stata? Sei fortunata che mamma e papà sono fuori per una delle loro cene. "Mi guardò dal basso verso l'altro, vedendo che ero in pigiama. "Stai piangendo?" Mi chiese allarmato quando notò la mia faccia.
Io:"Sto bene". Affermai spingendolo dolcemente verso il lato in modo da farmi entrare in casa. Andai dritta nella stanza di Blake e aprii la finestra.
Quando mi trovai nel passaggio esterno metallico, guardai verso il basso e non trovai nessuna auto di Jorge in vista. Perché avrebbe dovuto essere ancora lì? Esattamente, non c'è un motivo. Entrai nella mia camera da letto attraverso la finestra prima che Blake potesse raggiungermi e la chiusi, coprendola con le tende. Mi diressi verso il letto togliendomi la felpa, le scarpe e gli occhiali, mi rannicchiai sotto le coperte e, come avevo previsto, piansi fino ad addormentarmi.
*FINEFLASHBACK*

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