14.FESTE E SCIOCHEZZE

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JORGE POV.
Risi alla pazza espressione di Tini mentre finiva il suo frullato. Sapevo che le sarebbe piaciuto questo posto. Mi alzai per pagare e lei mi guardò confusa.
Martina:"Mi stai abbandonando forse?" Chiese mezzo preoccupata.
Io:"No, sto solo andando a pagare i frullati." Spiegai.
Martina:"Sei sicuro di essere a posto con i soldi? Voglio dire, posso-" la zitti.
Io:"Martina Potrei non avere soldi da buttare, ma posso permettermi due frullati." Sorrisi per farla rilassare, cosi mimò con la bocca 'va bene'.
Mi avvicinai al bancone e vidi Betty messaggiare con il suo telefono.
Io:"Nuovo fidanzato?" Dimenai le sopracciglia giocosamente.
Betty:"Non tutti sono fortunati come te nel trovare nuove conquiste." Indicò Martina dietro di me che stava distrattamente giocando con le estremità dei suoi capelli biondi tra le dita.
Io:"Sono serio quando dico che è solo un amica Betty. Non vedi? "Spostai il dito avanti e indietro tra di noi.
BettY:"Beh, lei sembra un po 'snob, ma nulla che Blanco non può gestire." Mi fece l'occhiolino giocosamente.
Io:"Dimmi solo quanto ti devo." Ridacchiai scuotendo la testa e tirando fuori il portafogli.
BettY:"Avrebbe offerto la casa se foste stati un paio di piccioncini, ma visto che siete solo amici'-" Accentuò roteando gli occhi. "Sono $ 6." Sorrise.
Io:"La prossima mentirò." Mormorai mentre scavai nel mio portafoglio. Avevo solo una banconota da 10 e alcune monete. Consegnai a Betty, che stava ancora sogghignando, il conto e dopo di che lei mi diede il resto.
Betty:"Spero di vedere te e la tua amica in giro al più presto." Mi diede un piccolo abbraccio di addio e io feci lo stesso prima di tornare a Martina.
Io:"Possiamo andare adesso." La informai. Si alzò dal suo posto e l'accompagnai alla porta, con la mia mano appoggiata sul fondo della sua schiena.
Una folata di aria soffiava i capelli in tutte le direzioni, non appena arrivammo in strada.
Gemette e si fece indietro. Un'altra folata di vento arrivò facendola rabbrividire.
Io:"Hai freddo?" Chiesi dato che si stava strofinando le braccia.
Martina:"Sto bene." Disse facendo un piccolo sorriso.
Io:"Forse se me lo permetti, potrei scaldarti". Suggerii.
Lei mi guardò con stupore. "Sei il solito ragazzo."
Mi tolsi la giacca e la misi sulle spalle.
Martina:"No, Jorge congelerai." Me la riconsegnò.
Io:"Non ho freddo, vedi?" Le feci toccare il mio braccio. Lei timidamente toccò i miei bicipiti. "Sì, faccio palestra." Dissi.
Aprì la bocca per dire qualcosa, poi la richiuse.
Io:"Perché mi guardi così? Lo so che stavi pensando 'Accidenti le sue braccia sono così caldo e muscolose' imitai la voce stridula di una ragazza spintonando il suo fianco con il dito.
Martina:"Io non parlo così." Gemette. "E stavo solo pensando che sei una stufa umana. Niente altro. "Chiarì cercando di nascondere un piccolo rossore.
Io:"Va bene, qualunque cosa tu dica, Principessa." Sorrisi maliziosamente.Che cosa posso dire? Adoro l'effetto che ho su questa ragazza.
Martina:"Non chiamarmi così." Sibilò, voltandosi e camminando davanti a me.
Tranquillamente mi avvicinai dietro di lei e misi la giacca sulle sue spalle ancora una volta, sussurrando al suo orecchio. "Lo so che lo ami." La sentii rabbrividire.
Martina:"Smettila di farlo." Sibilò guardarmi come se avessi commesso un crimine.
Io:"Che cosa? Farti rabbrividire? "Chiesi divertito, camminando al suo fianco.
Martina:"Ugh, lasciami in pace Jorge." disse irritata facendomi ridacchiare.
Il silenzio che seguì successivamente fu interrotto da un colpo di clacson di un auto.
"Hey Blanco, hai una nuova ragazza da scopare?" Sentii la voce irritante di Peter provenire dal finestrino dalla parte del guidatore.
Martina:"Scusa?" esclamò incredula con le mani sui fianchi. Feci un passo davanti a lei in modo protettivo.
Io:"Fottiti, Lanzani." Mi lamentai.
Martina sbirciò la sua testa sulla mia spalla ed emise un gemito quando vide il volto di Peter.
Peter:"Assolutamente no! Sei tu bionda? Chiese con divertimento nei suoi occhi scuri.
Lei rimase in silenzio, ma sentii la sua presa sulla il mia maglietta da dietro come un segnale che era spaventata.
Io:"Vai a dare fastidio a qualcun altro Lanzani." Dissi dato che non ero in vena di avere a che fare con le sue cazzate.
Peter:"Ci vediamo presto, Blanco. Mi lanciò un'occhiataccia. "E anche te, bambolina." Fece l'occhiolino a Tini.
La macchina sparì velocemente, lasciandoci da soli di nuovo in mezzo alla strada.
Io:"Come fai a conoscerlo?"Sentii il bisogno di farmi raccontare tutto.
Martina:"Ti ricordi quando l'altro giorno ti ho detto che mi avevano quasi violentata?"Mi domandò riferendosi al messaggio dell'altro giorno. Annuii facendole segno di continuare."Beh, ero nella mia macchina e un ragazzo mi si è avvicinato e ha cominciato a picchiettare alla mia finestra."- Strinsi i pugni in anticipazione
sentendo già l'incazzatura. "Ecco.. era lui."
Io:"Quel brutto idiota!" Mormorai, chiudendo e schiudendo i pugni per calmarmi.
Martina:"E tu come lo conosci?"Mi chiese timidamente.
Io:"Siamo tipo nemici. E' una lunga storia." Scossi la mano, non avendo voglia di spiegare.
Lei non andò oltre. "Dovrei preoccuparmi?" E dal suo tono di voce, capii che già lo era.
Io:"No. Non si avvicinerà più a te se sa che cos'è meglio per lui."
Mandò giù la saliva. Lo riuscivo a capire che fosse spaventata.
Io:"Dai, vieni qui." Le feci segno con le mani di avvicinarsi e così fece.
Avvolsi le mie braccia intorno alla sua piccola figura nello stesso momento in cui lei intrecciò le sue attorno alla mia vita.
Io:"Odio il fatto che fai uscire questo lato dolce di me." Mormorai tra i suoi capelli.
Ridacchiò leggermente e dopo un po' ci staccammo dall'abbraccio. Tutto tornando alla normalità. "Forza vieni. Ti voglio mostrare una cosa." Le dissi incoraggiandola a seguirmi.
________
"Giochi a basket?" Tini domandò arricciando le sopracciglia quando arrivammo al campo in fondo alla strada dopo una camminata di qualche minuto.
Io:"Già."
Martina:"Anche Diego gioca!" Aggiunse eccitata.
Storsi gli occhi. "Figuriamoci? Anche Mr. Sfigato doveva giocare a basket."
Martina:"Veramente è pure il capitano della squadra della scuola."
Io:"Fa niente, resta sempre sfigato." Mormorai camminando verso un gruppo di persone che riconobbi essere i miei amici.
Martina:"Chiaramente non lo è."Mi rispose ridacchiando.
Xabi:"Jorge,fratello, stiamo per giocare, vieni?" disse verso di noi dando una pacca sulla spalla a me e un leggero abbraccio a Tini. "Sta diventando cosa di tutti i giorni vederti qui, eh?"
Lei fece un sorrisetto imbarazzato. E mi rivolsi verso di lei per chiederle il permesso di giocare.
Martina;"Vai!"" Mi sorrise.
Io:"Sicura?"
Annuì. "Certo. Andrò a parlare con le ragazze."- Guardò indietro verso Alba, Stephie,Valeria e le altre.
Io:"Okay." Le sorrisi di ricambio, dirigendomi verso i miei amici.
Xabi:"Blanco, tu sei con noi. Senza maglietta. " i disse levandosi la maglia nello stesso momento in cui io mi tolsi la mia, gettandola nel mucchio vicino a tutte le magliette degli altri.
MARTINA POV.
Camminai lentamente verso il gruppo di ragazze sentendomi un pochino a disagio. Alla fin fine conoscevo solo due di loro, delle quali una delle due mi odiava.
Quando ero vicinissima a loro, mi sentii più ansiosa che mai, ma una ragazza, che mi ricordavo chiamarsi Alba, mi corse incontro.
"Martina!"-disse abbracciandomi.
Io:"Hey Alba" Le sorrisi, staccandomi.
Alba:"Cosa ci fai qui?" Perlomeno sembrava felice di vedermi.
E non potevo dire lo stesso di Stephie, visto che mi guardava malissimo. " Quella è la giacca di Jorge?"
Infatti intervenne parlandomi con tono acido e indicando col mento il capo che stavo indossando.
Io:"Uhm, si." Avevo tutti gli occhi addosso.
Stephie:"E posso chiederti perché ce l'hai tu?" Stava masticando una gomma e ogni volta che parlava la bocca gliela si poteva chiaramente vedere. Molto fine.
Io:"Faceva freddo e me l'ha prestata." Le risposi firmemente.
Alba:"Lui di sicuro non ha freddo però."intervenne con lo sguardo fisso sui ragazzi. Adesso tutte li stavano guardando ridacchiando e commentando il ragazzo col fisico migliore secondo loro. Io avevo a mente già il mio preferito.
Le braccia di Jorge si flettevano e allungavano mentre palleggiava la palla. I suoi bicipiti e tricipiti si vedevano chiaramente e il suo stomaco era flesso facendo risaltare i suoi addominali. Mamma se era figo.
Senza accorgermene mi scappò dalle labbra un ' Oddio' facendo ridere Alba.
Alba:"È figo, vero?" Mi diede una gomitata nello stesso momento in cui Jorge fece punto facendo esclamare tutti i componenti della sua squadra.
Annuii continuando a guardarlo.
Alba:"Guarda Facu, mio dio. mi distolse dai miei pensieri. Guardando l'amico di Jorge in pura adorazione.
Io:"Oh dio! Ti piace!" Squittii eccitata facendola arrossire.
Alba:"Si nota tanto?"
Io:"Un pochino." Le feci l 'cchiolino. Facu si voltò verso di noi e le lanciò un sorrisone. "Ed evidentemente anche tu piaci a lui."
Alba:"Magari, lui non ci prova nemmeno. " Sospirò.
Io:"Probabilmente è solo timido." Annuii a me stessa mentre mi rigirai per guardare il mio dio greco.
Mi stavo cominciando a sentire fortunata che non mi avesse ancora beccata a fissarlo, ma proprio in quell' attimo si fermo e mi guardò facendomi un occhiolino.
Sentii tutto il calore salirmi al viso.
Alba:"Jorge è troppo preso da te. "
Io:"Cosa? No! E poi io sono fidanzata." Le spiegai intanto che mi spostavo la frangia dietro le orecchie cercando di ignorare la strana sensazione che si stava formando nel mio stomaco.
Alba:"Non per molto." Canticchiò e sentii arrivare uno sbuffo da chi se non lei- Stephie.
Continuammo a guardare la partita parlando di cose banali anche se sentivo i continui sguardi di Stephie
su di me. Quando la partita finì incoraggiai Alba ad andare a parlare con Facu e così fece.
"Dopo tutto quello che hai visto credo che tu abbia capito che sono meglio del tuo ragazzo." Jorge mi parlò da dietro.
Io:"Scusa ma Diego è meglio. "
Jorge:"Cosa hai detto? " Mi fece girare e si avvicinò notevolmente.
Io:"Che Diego è meglio." Ripetei.
Jorge:"Ti pentirai anche di averlo solo pensato." Disse avvicinandosi ancora di più.
Io:"Ew Jorge sei tutto sudato! " Cominciai a camminare dall'altra parte.
Jorge:"Dammi un abbraccio Tini. " Urlò mentre io cominciai a correre e a nascondermi da qualche parte, senza risultati. Dopo un minuto di corsette e varie mi ritrovai intrappolata tra di lui e un muro.
Io:"Non toccarmi Jorge!" Gli urlai contro senza che i nostri occhi rompessero il contatto tra di loro.
Jorge:"Ritira quello che hai detto." Mi ordinò.
Io:"Ritirare cosa?" Feci la finta tonta.
Jorge:"Oh penso che tu sappia cosa." Mi si avvicinò ancora di più piano piano.
Io:"No, non lo so." Continuai con il mio piccolo teatrino.
Jorge:"Ne sei proprio sicura? Mi domandò mentre le sue braccia sfilarono intorno alla mia vita stringendomi leggermente. "Proprio sicura?"
Io:"Okay, okay, ritiro tutto. Sei meglio di Diego."
Si mise a ridere e si allontanò da me tornando dagli altri. Lo segui e notai Stephie che mi continuava a guardare male.
Xabi:"Gelosa Ste? " Le chiese.
Stephie:"Al ce ne andiamo,l'arie è troppo pesante!"
E così dicendo si portò via Alba che mi guardò con aria un po dispiaciuta dopo avermi salutato. Xabi fece lo stesso.
Mi appoggiai ad un albero e Jorge prese la palla facendola roteare su un dito. Probabilmente per impressionarmi.
Jorge:"Sai giocare?" Mi domandò di scatto lanciandomi la palla che presi al volo per un pelo.
Io:"No.. Non sono una ragazza molto sportiva." Ammisi. Tanto valeva essere sincera.
Jorge:"Diego non ti ha insegnato?"
Io:" No. "
Jorge:"Beh allora lo farò io. " Mi tirò via la palla dalle mani.
Mi ignorò per un attimo e cominciò a fare un canestro dopo l'altro. Si fermò e mi fece segno di andare vicino a lui. Feci come detto e mi ripassò la palla e cominciai a palleggiare sul posto.
Jorge"Okay visto che sai come palleggiare ti insegnerò come fare punto." Mi si avvicinò ma lo fermai prima che mi toccasse. E tanto per la cronaca, tutti sanno come si palleggia. Ugh.
Io:" Mettiti la maglia prima, per favore. " Indicai col mento la sua maglia ormai rimasta da sola per terra vicino al canestro.
Jorge:"Perché? Non mi sembra che ti dispiaccia la visione."
Io:" No e comunque ti ammalerai, c' è fresco." Lo ammonii prima che dicesse altro. E comunque ovvio che non mi dispiacesse la visione.
Sorrise scuotendo la testa e afferrò la maglia rimettendosela.
Mi spiegò come posizionarmi e provai a fare canestro non riuscendoci, ovviamente.
Jorge andò a riprendere il pallone ridendo e si posizionò dietro di me, mettendomi le braccia nella giusta direzione. Il suo corpo era premuto contro il mio, facendomi rabbrividire quando parlava vicino al mio orecchio.
Jorge:"Vai tira!"
Lanciai il pallone facendo punto.
Io:" Oddio! Ce l'ho fatta! " Urlai girandomi ad abbracciarlo. Senza rendermene conto mi ero aggrappata totalmente a lui, braccia intorno al collo e con le gambe gli stringevo la vita. Al momento aveva esitato, ma poi mi aveva
preso meglio e aveva ricambiato l'abbraccio sorridendo. La mia testa tra la spalla e l'incavo del suo collo, lui che mi accarezzava i capelli, tutto mi era sembrato così perfetto per un attimo. Ma la realtà mi colpì e
mi staccai subito.
Io:"Ehm.. scusa, mi sono fatta prendere dall'emozione."
Jorge:"Figurati Principessa, puoi abbracciarmi quando vuoi." Mi fece il suo solito occhiolino e io arrossii. Solito.
Mi chiese a che ora dovessi andare a casa e solo in quel momento mi accorsi che fossero già le otto di sera.
Io:" Dovrei andare."
Jorge:" Vuoi che ti accompagni alla stazione della metro?"
Io:" Non sono ancora pronta per andare da sola.. Credo sia meglio se chiami un taxi."
Jorge:" Okay. " Mi sorrise.
Cominciammo ad avviarci alla strada principale così che potessi chiamare la macchina.
Io;" Grazie per il milkshake, per la giacca per avermi fatto fare canestro. Mi sono divertita. " Lo ringraziai sinceramente.
Jorge:" Non ringraziarmi. Ho passato un bel pomeriggio anche io."
Fermò un taxi per me e gli ridiedi la sua giacca.
Io:" Beh, ci vediamo Lunedì a calcetto quindi." Disse, le sue mani nelle tasche.
Jorge: "Va bene." Rimasi a fissarlo per un po e notai che il taxi era già li fermo per me.
Misi una mano sul petto di Jorge come supporto e mi alzai sulle punte per lasciargli un bacio sulla guancia. Lo sentii sorridere e mi staccai entrando nella macchina.
Wow, che dire.. Che giornata.

B.R.O.N.X.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora