30.PERFETTA IMPERFEZIONE

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MARTINA POV.
Jorge:"Oh, cazzo per l'amor del cielo, spegni quella dannata cosa."esclamò irritato contro il cuscino, facendomi solo allora capire che la sveglia stava suonando rumorosamente. Sentivo il calore del suo corpo intorno a me, piccole gocce di sudore si erano formate nella parte posteriore del mio collo a causa della sua pelle così calda.
Allungai il braccio libero e cominciai a schiaffeggiare la superficie del mio comodino fino a quando casualmente colpii il tasto 'Spegni' della sveglia. Jorge emise un gemito soddisfatto. Intanto io gemetti quando capii che mi sarei dovuta svegliare per andare a scuola, dopo neanche 4 ore di sonno.
Jorge:"Non andare a scuola oggi." mormorò ancora mezzo addormentato, stringendo il braccio che aveva intorno a me.
Io:"Devo andare." Dissi, cercando di convincere più me stessa che lui e liberai le nostre gambe e le nostre dita. Una volta fuori dal letto, quasi inciampi sui miei stessi piedi. Avevo la testa un po' confusa a causa della mancanza di sonno e mi sentivo praticamente come la mattina che mi ero svegliata con una sbornia, anche se tutto quello che avevo bevuto alla "festa" di ieri era coca.
Jorge non aveva la minima intenzione di alzarsi dal letto, quindi ne approfittai per usare il bagno. Una volta dentro, aprii il rubinetto del lavandino per bagnarmi con acqua fresca il viso riscaldato e il collo. Mi aiutò a svegliarmi un po' e quando incontrai il mio riflesso nello specchio, un sorriso si formò sul mio viso. Che ci crediate o no, ho appena trascorso la notte a coccolarmi con Jorge. La voce nella parte posteriore della mia testa era alquanto emozionata.
Mentre spazzolai i capelli, cercando di sistemare il pasticcio che si era creato durante la notte, pensai alle cose che Jorge mi aveva detto un paio di ore prima.
"Mi dispiace. Non voglio litigare mai più. "
"Se non la smetti ora, non so se sarò in grado di fermarmi."
"Bene, perché voglio essere il primo ad essere così vicino a te, piccola ...e l'ultimo."
Ricordai tutto - soprattutto l'ultima frase - il che mi fece sentire strana, non potevo nemmeno arrossire perché le mie guance erano già rosa. Finii di truccarmi e sistemarmi i capelli, mi accontentai solo del mascara, del lucidalabbra - accompagnata da una generosa quantità di correttore per coprire le borse viola sotto i miei occhi.
Quando uscii dal bagno sentii un fruscio, era Jorge che si stava mettendo la maglietta e le scarpe. Ciò significava che, purtroppo, non potevo contemplare i suoi addominali.
Io:"Puoi usare il bagno se vuoi, adesso." Dissi, indirizzando con il dito verso la porta.
Jorge"Va bene." Mormorò sfacciatamente, ma ancora un po' addormentato, dandomi un sorriso prima di entrare.
Io:"A proposito, ci sono degli spazzolini di ricambio nel cassetto sotto il lavandino." Lo informai prima di vederlo chiudere la porta e avermi detto un 'grazie'.
Raggiunsi l'armadio e cercai qualcosa da mettermi. Dal momento che non ero in vena di qualcosa di complicato, scelsi un paio di leggings neri, degli stivali e un maglione bianco e nero a strisce. Nel frattempo Jorge era tornato nella stanza, già vestito e pronto ad andare prima che qualcuno della mia famiglia lo avrebbe scoperto.

In quel preciso istante, qualcuno bussò alla porta, era mia madre. "Martina, tesoro, sei pronta? Farai tardi!"
Jorge ed io ci scambiammo un'occhiata di panico - beh, forse ero l'unica in preda al panico - a Jorge come al solito, non fregava niente.
Io:"Dammi un secondo mamma!" Gridai di rimando.
Mariana:"Okay, sbrigati!" Sentimmo i suoi passi più lontani, segnalandoci quindi che era andata via.
Presi un profondo sospiro di sollievo mentre Jorge ridacchiò, chiaramente più divertito di me.
Io:"Allora, mi porti a scuola?" Dissi, cercando di sembrare carina per convincerlo.
Jorge:"In realtà, non ho portato la macchina. E' a corto di gas." Ammise, tirando su la cerniera della sua felpa viola.
Io:"Oh, ti accompagno a casa, anche se arriverò in ritardo a scuola." Mormorai, mettendomi un paio orecchini a cerchi d'oro.
Jorge:"Sembri una snob. "ridacchiò, facendomi spalancare la bocca prima di dargli uno sguardo irritato.
Io:"Adesso, sicuramente non avrai il mio passaggio." Il mio braccio venne catturato dalla mano di Jorge, nel momento in cui stavo per andare via.
Jorge:"Stavo scherzando. Sei bellissima, come sempre." Il rossore accolse le mie guance dopo aver sentito il suo complimento. Sorrise alla mia reazione. "Potremmo andare insieme con la metropolitana. Intendo, andiamo a scuola e poi vado via. A meno che tu non voglia venire con me." Il suo sorriso si trasformò in un ghigno da presa in giro, anche se i suoi occhi speravo che accettassi.
Ci pensai per un secondo. L'ultima volta non era stato così male e poi potevo stare ancora un po' con Jorge. "Va bene."
Gli occhi di Jorge si illuminarono come un bambino il giorno di Natale. "Figo." Ci vuole così poco per farlo felice, pensai sorridendo.
Io:"Ma non ho intenzione di mollare." Aggiunsi.
Jorge mise il suo solito broncio, il quale riuscii a evitare e resistere alla tentazione. "Va bene." Lui accettò, trascinando la 'e' come faceva di solito.
Afferrai la borsa nera in cui c'erano tutti i miei libri e aprii la porta. "Temo che dovrai utilizzare la finestra." Gli mandai uno sguardo di scusa. Povero Jorge. Deve essere stufo e stanco di usare quella stupida scala antincendio.
Jorge:"Ci vediamo in strada allora." Lui annuì.
Io: "Vuoi fare colazione?" Chiesi. Non avevo molta fame ma Justin probabilmente lo era essendo uno che mangia molto.
Jorge."No, non ho fame. Ma voglio il bacio della mattina." Sussurrò l'ultima parte, avvicinandosi per premere le labbra sulle mie.
Non so, forse era perché non ero abituata ad essere baciata così presto al mattino oppure perché mi aveva colto di sorpresa, ma Jorge mi aveva letteralmente tolto il fiato. "Così va meglio." Lui sorrise, prima di sparire fuori dalla finestra , lasciandomi lì senza parole.

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