23.ACCANTTONAGGIO CON JORGE

6.4K 180 8
                                    


MARTINA POV.
"L'acido desossiribonucleico (DNA) è un acido nucleico contenente le istruzioni genetiche utilizzate nello sviluppo e il funzionamento di tutti gli organismi viventi conosciuti."
Ripetei la frase più e più volte nella mia testa, sperando che il mio cervello ricordasse le parole. Quando non lo fece, sospirai frustrata, nascondendo il viso tra le mani che passarono anche per i miei capelli quando la mia testa cadde nel libro aperto di Biologia. Il mio telefono vibrò sulla scrivania, costringendomi ad alzare la testa e guardare lo schermo, dove trovai la conversazione mia e di Lodo aperta su iMessage.
Lodovica: Questa è una tortura -.-'
Martina: Hai ripetuto questa frase in continuazione nelle ultime due ore.
Lodovica: Ma è la verità.
Martina: Lo so. Credo che fallirò il test
Lodovica: Ha. Prossima battuta per favore.
Feci un piccolo sorriso. Non avevo mai fallito un test in tutta la mia vita. MAI. E adesso, grazie al caos che c'è nella mia testa, infrangerò la regola. Scrissi una breve risposta e cercai di focalizzarmi di nuovo sul libro.
Martina:Sono seria. Sono bloccata sulla stessa definizione da 10 minuti.
Lodovica:È sabato notte e noi siamo bloccate con lo studio. Questo. È. Triste.
Ridacchiai. Restare a casa stanotte è l'ultima delle mie preoccupazioni. Il problema qui è che ho un'importante test di Biologia lunedì e io non sono neanche la metà del programma da studiare. E ci sono alcune ragioni per questo:
1. Ho dormito massimo 3 ore per quanto sono tornata tardi ieri sera e per quanto fosse diventato improvvisamente difficile per me chiudere gli occhi.
2. I miei occhi fanno male per quanto ho pianto sia durante la notte sia per le poche volte che ho pianto di giorno.
3. E la più importante e, allo stesso tempo, causa delle altre: Jorge.
Lui era il mio più grande problema al momento. Anche pensare ai cromosomi mi porterebbe a pensare ai suoi cromosomi e come devono essere perfetti, perché lo rendono una splendida persona. Una parte di me stava sperando che mi chiamasse o che mi scrivesse che era dispiaciuto per quello che aveva detto e fatto, ma nessuna di queste due cose era successa. In ogni caso, il mio cervello non smetteva di pensare a lui. Stavo male e non avevo voglia di vederlo (o questo è quello che ho detto a me stessa) ma lui non cercava di contattarmi o chiedermi scusa, mi chiedevo se volesse dire davvero quello che aveva detto ieri.
"Quando lo capirai,Martina? Non sono un bene per te, il mio stile di vita non è fatto per te e avresti dovuto scappare via spaventata l'attimo in cui mi hai visto invece di tornare sempre da me."
Mi ha persino detto che dovrei avere paura di lui e, a dire la verità, ieri ero un po' spaventata. Sapevo che non mi avrebbe mai ferito fisicamente, erano state le sue parole a ferirmi. Erano passati un paio di mesi da quando l'avevo incontrato e quando finalmente avevo ammesso a me stessa che mi piaceva, lui mi respingeva.

Mariana:"Martina!" Mia madre mi chiamò da qualche parte della casa. Alzai di scatto la testa e mi resi conto che stavo sognando ad occhi aperti. Mandai una rapida risposta a Lodoe bloccai il telefono, gettandolo nella tasca dei miei pantaloncini del pigiama di Hello Kitty.
Lasciai la mia camera e camminai nella direzione da cui proveniva la voce. La trovai al tavolo del salotto, circondata da tonnellate di fogli e con indosso i suoi occhiali rossi. Io:"Mi hai chiamato?"
Mariana:"Sì. Volevo mostrarti la collezione da uomo." Raccolse insieme tutti i fogli facendoli diventare una mazzetta. "Li ho appena finiti." Disse sorridendo ampiamente e porgendomi i vari disegni e schizzi.
Li guardai per un paio di minuti, sedendomi accanto a lei, esaminando tutti i suoi progetti.
Io;"Li amo." Dissi sinceramente, ridandoglieli.
In tutta onestà, non mi intendevo di abiti da uomo e soprattutto quelli che non erano nel mio stile, ma erano belli e sono sicura che li avrebbe venduti come il pane. Il suo sorriso si allargò, ma la sua faccia si trasformò in una smorfia mentre mi scrutava.
Mariana:"Sembri stanca tesoro, stai bene?" Domandò preoccupata.
Strofinai la fronte con le dita. Oh mamma, se solo sapessi. "Sto bene, sono solo stufa di studiare." dissi ridendo leggermente.
Mi guardò divertita prima di tornare a guardare i suoi bambini. "Puoi chiedere a Diego se mi fa da modello?" Chiese speranzosa, facendomi morsicare l'interno della guancia.
Aprii la bocca. "Non credo che sarà una buona idea." Dissi finalmente, guardando altrove.
Mariana:"Perché no?" Corrugò le sopraciglia.
Io;"Mamma, noi... Diego ed io non stiamo più insieme." Dissi goffa e piena di imbarazzo.
Rimase a bocca aperta come se fosse la peggior notizia che potesse ricevere. "Ma perché?"
Io:"Così." Mi strinsi nelle spalle, sperando che ci cascasse.
Mariana:"Questa non è una buona ragione,Martina."
Io:"Non è niente mamma, non ne voglio parlare." Ricordare Diego mi fece ricordare Jorge e questo mi fece ricordare a sua volta quanto ero triste.
Lei annuì e mi strinse la mano. "Se vuoi glielo puoi chiedere. Non m'importa." la rassicurai.
Io:"Okay. Ho bisogno di cercare dei modelli carini." Sospirò diventando stressata tutto ad un tratto. "Potrei andare alla tua scuola e mettere dei cartelli. Li ci sono un sacco di ragazzi carini." Suggerì, aspettando la mia approvazione.

B.R.O.N.X.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora