54.SOSPETTOSO SILENZIO

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Martina Pov.
Il lunedì seguente, a scuola, Lodovica non sembrava voler smettere di parlare di venerdì sera.
Dove siete andati?
Perché eravate così agitati quando siete tornati?
Oh mio Dio, l'avete fatto nella sua macchina!
Sei il mio idolo!>>
Le sue incessanti sdolciDiegozze continuarono da quando c'incontrammo agli armadietti, fino a quando suonò la campanella. Ovviamente non avevo risposto a nessuna delle sue domande, sebbene ero certa che l'imbarazzante espressione che portavo in volto parlasse per me.
Una parte di me avrebbe voluto raccontare a Lodovica quanto successo nei sedili posteriori della macchina di Jorge, sentendo i pneumatici rimbalzare in alto e in basso - effettivamente rimbalzarono parecchio! - e quanto fantastico e figo fosse stato, ma allo stesso tempo volevo che rimanesse un momento privato tra me Jorge.
Mi sarei sentita in colpa a raccontarlo ad altri, specialmente perché ero stata io a voler fare l'amore con Jorge in modo che potesse dimenticare quanto facesse schifo la sua vita al momento. Volevo solo tenere per me quella notte, chiusa nella scatola dei "momenti più meravigliosi della mia vita".
Come immaginavo, Lodovica non cessò di pormi domande, almeno fino a quando qualcuno non mi chiamò. Mi voltai ad incrociare un paio di occhi azzurri e una chioma castana. Riconobbi all'istante Samuel. "Sei Martina, vero?" domandò esitante. "Sì," risposi velocemente, sorridendo.
Lodovica mi salutò velocemente con la mano e mimò con le labbra un ci vediamo dopo in classe. La seconda campanella sarebbe suonata a breve e se Samuel non si sarebbe sbrigato a dirmi il motivo per cui si trovava lì, avremmo fatto entrambi ritardo.
"Volevo solo chiederti se sapevi qualcosa di Candelaria," disse, tirando nervosamente i lacci del suo zaino. "L'ho chiamata e le ho inviato dei messaggi per tutta la settimana, ma non ha mai risposto." Mi morsi l'interno della guancia.
Samuel sembrava seriamente interessato, i suoi occhi erano colmi di preoccupazione e le labbra gli tremarono leggermente. Tuttavia, non riuscii a spiegargli nulla. Non era compito mio dirglielo. Tutto ciò che avrei potuto fare, sarebbe stato parlarne a Cande più tardi e vedere che reazione avrebbe avuto al riguardo.
"Candelaria sta bene. Probabilmente la vedrò questo pomeriggio. Le farò sapere che hai chiesto di lei," lo rassicurai, sebbene quella potesse contare come tale.
Samuel sembrò insicuro e si accigliò. Ma la seconda campanella suonò e sapeva che non avrebbe avuto più tempo. "Dille solo che vorrei davvero rivederla." Con un piccolo sorriso, mi ringraziò e si avviò verso la sua classe.
Mi sentii male per lui, ma non potevo dargli le notizie che desiderava, "Beh, il padre di Candelaria è morto in Afghanistan e ora lei si rifiuta di parlare a chiunque, non uscirà da casa sua a meno che non la trascinerai fuori e probabilmente si è scordata che esisti," e poi magari gli avrei detto: "Buona giornata!"
No.
Avrei dovuto parlare a Cande quel pomeriggio.
Quando mi recai in aula magna, riuscii ad entrare prima che arrivasse l'insegnante. Avremmo avuto lezione d'inglese con la signora Johnson. Non appena si sedette dietro la cattedra, iniziò a parlare del libro che stavamo leggendo, Ragione e sentimento.
Non stavo prestando attenzione mentre parlava con alcuni studenti di fronte alla cattedra - ma più che altro parlava da sola - sebbene fsse chiaro che Elinor rappresentasse la Ragione e Marianne il Sentimento, o forse entrambe un po' di tutte e due.
Dal momento in cui non ero interessata alla lezione, sobbalzai quando notai un foglio sotto il mio banco. Mi guardai attorno per scorgerne il mittente, pensando ad alcuni modi per uccidere Lodovica se mai avesse voluto impicciarsi nuovamente della mia vita. E se l'insegnante ci avesse sorpreso mentre ci scambiavamo nozioni riguardo a me e ad un ragazzo mentre facevamo sesso in una macchina? Sarei ufficialmente morta.
Tuttavia, Lodovica non mi stava nemmeno guardando. La cosa che mi sorprese di più, fu notare come come stesse prendendo appunti. Invece, notai un'occhiolino da parte di un ragazzo biondo con gli occhi azzurri. Per poco non arrossii. Diego mi aveva appena fatto l'occhiolino?!
Quando vide che aprii quel foglio, fece un cenno del capo. Mi voltai e, controllando che la signora Johnson fosse ignara della mia distrazione, aprii il foglio ripiegato.
<<Questo weekend ci vediamo per lavorare al nostro progetto di chimica? :)>>

B.R.O.N.X.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora