3.GOSSIP GIRL

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Jorge Pov.
Daniel:"Odio la metropolitana."-si lamentò mettendosi a braccia conserte.
Non riuscì a trattenere una risatina.
Io:"Lo so Dani, ma saremo a casa molto velocemente."
Daniel:"Non dire le bugie! Mamma dice che non si devono dire!"
Io:"Ascoltami, davvero, tra 20 minuti siamo arrivati." -Sospirai, sistemando bene il suo zainetto tra le mie gambe.
Daniel."Se tu fossi stato più gentile con Tini, lei ci avrebbe sicuramente riportati a casa."- Mi lanciò uno sguardo arrabbiato, ma era lo stesso tenero. Cosa? Ho un lato sensibile anche io se riguarda i miei fratelli.
Io:"Non puoi capire."-Sospirai di nuovo, scompigliandomi i capelli.
Daniel:"Si che posso!"
Io:"No, non puoi. Sei piccolo e non puoi capire. Martina non può venire in un quartiere come il nostro, è troppo pericoloso per lei.. e per la sua macchina."
Daniel:"Ma ieri non è successo niente!"- Mormorò scuotendo le braccia in aria.
Io:"E meno male che non è successo niente." -Non che mi importi della ragazza, però non è che vado in giro ad augurare il male alle altre persone. E chissà cosa sarebbe potuto accadere a una ragazza come lei in una zona come la mia. Scommetto che lei vive in qualche nell'Upper-East Side o li da quelle parti.
Daniel:"Ma perché non ti piace? E' bellissima." Mi disse sorridendo. Wow, penso che lui mi somigli più di quanto pensassi.
Io:"E' apposto." Gli risposi senza mostrare interesse. Diciamo che mi piace qualsiasi ragazza.
Daniel si mise a ridere e così feci pure io, guadagnandoci occhiatacce dalla gente seduta di fianco a noi.
Io:"Coraggio Dani." Lo chiamai con il suo soprannome. "Siamo arrivati."
Saltò giù dal sedile e presa la mia mano. Casa nostra è qualche isolato più in la della fermata della metro, così camminammo semplicemente, godendoci il clima fresco di metà settembre mentre lui mi raccontava entusiasto tutto quello che era successo all'allenamento di calcio.
"Ehi, Blanco!" Sentì una voce chiamarmi da dietro nel parco vicino al nostro condominio. Solitamente in quel giardino passo il tempo con i miei amici.
Io:"Allora fratello? Aspettate che porto Dani a casa e scendo subito." I miei amici annuirono e mi incamminai verso casa.
Cercai le chiavi nella mia tasca e aprì il portone, sistemandomi bene lo zainetto di mio fratello sulla spalla. Salimmo le scale -come sempre visto che non abbiamo un ascensore- e lasciai Dani con mia sorella Cande. Puoi pensare che è noioso dover fare sei piani a piedi ogni volta che devi uscire, però alla fine ti ci abitui. E ti tieni in forma.
"Cande, sto uscendo! Daniel è qui, controlla che faccia i compiti!" Urlai dal corridoio, dove avevo lasciato lo zaino di Dani, sperando che mi sentisse.
Ma non ebbi fortuna. Annoiato andai verso camera sua e aprì la porta senza bussare. Era sdraiata sul suo letto con le cuffie. Il volume della musica era talmente alto che riuscivo a sentirlo pure io stando in piedi allo stipite della porta.
Cande:"Ma che cavolo?" Mi urlò contro arrabbiata. "Non imparerai mai a bussare la porta?"
Io:"Perché dovrei bussare? Tanto non mi sentiresti comunque." Le risposi calmo cercando di non arrabbiarmi.
Cande:"Lascia stare, Blanco." Si, lei ha questa strana abitudine di chiamarmi per cognome, che è anche il suo alla fin fine. "Cosa vuoi?"
Io:"Daniel è a casa. Assicurati che faccia i compiti e controllalo, okay?"
Cande:"Non è quello che faccio sempre?" Rise sarcasticamente.
Io:"Ehi non fare la saputella e modera il modo di parlare. Sono pur sempre tuo fratello maggiore."
Cande."Esatto. Mio fratello maggiore, non mio padre." Si alzò dal letto spingendomi fuori dalla camera, ma non prima che le dessi un ultimo
sguardo.
Cavolo, l'ho fatta piangere. Frustrato, mi passai una mano tra i capelli e uscì di casa velocemente. Avevo bisogno di qualcosa per calmarmi e sapevo esattamente dove prenderla.
Corsi giù per le scale il più velocemente possibile e andai dai miei amici.
Xabi:"Frà, tutto ok?" -Mi chiese mentre facevamo il nostro saluto speciale.
"Certo."
Martina Pov.
Ero in piedi davanti al mio specchio scegliendo l'outfit perfetto per l'uscita con Diego. Dovevo trovare qualcosa di carino ma casual perché doveva sembrare tutto naturale e non come se stessi cercando di impressionarlo, anche se quello era esattamente il mio intento.
Io:"Rugge!Vieni qui!" Urlai dalla mia camera.
In meno di un minuto mio fratello era di fronte alla porta di camera mia.
Ruggero:"Cosa ti serve sorella?"
Io:"Pensi che così sia troppo?" -Gli domandai indicando il vestitino con fantasia floreale che avevo pensato di mettere abbinato a un paio di sandali.
Ruggero:"Dipende dal perché lo stai indossando."
Io:"Diego mi ha chiesto di uscire oggi pomeriggio dopo scuola. Ma non voglio sembrare troppo disperata di impressionarlo." -Gli spiegai,
mentre risistemavo il vestito nell'armadio. Beh il mio era più che un armadio, diciamo che era un'altra stanzetta collegata alla mia camera,
dove c'erano tutti i miei vestiti ordinati per colori e stagioni.
Diego:"Metti i jeans rosa, con il top bianco e le vans."
Io:"E i sandali." Aggiunsi sorridendogli. "Oh Rugge! Cosa farei senza di te?".
-Ridacchio e fece per andarsene ma lo fermai dandogli un abbraccio.
Io:"Grazie." -Gli dissi sinceramente.
Ruggero:"Di niente" Mi sorrise prima di uscire dalla stanza.
Ha un fantastico senso dello stile e per questo gli chiedo sempre consiglio su cosa indossare quando sono indecisa. Comunque misi su l'oufit scelto e mi guardai allo specchio. Perfetto.
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Era l'intervallo e stavo parlando con Lodo, mentre eravamo sedute sulla scalinata fuori dalla mia scuola mentre mangiucchiavo un gelato.
Lodo:"Allora tu non mi dici niente? Io so solo la versione di Mercedes." Parlò sistemandosi gli occhiali dopo qualche minuto di silenzio.
Io:"Cosa ti ha raccontato lei?" Le chiesi curiosa e non sicura riguardo quello che Mechi avesse detto. Tende sempre a manipolare le cose.
Lodo:"Beh, mi ha detto che sei andata nel Bronx per portare l'amichetto del tuo fratellino a casa e che li c'erano un gruppo di ragazzi che ti hanno fatto spaventare a morte."
Io:"Ah, nient'altro. Ti ha detto tutta la verità." Guardai la mia coppa di gelato quasi vuota.
Lodo:"Uff, allora è deludente come cosa."
Io:"Scusami se non sono stata rapita o stuprata allora!" Le risposi ridendo.
Lodo:"Scema non intendevo in quel senso. Speravo che avessi trovato qualche sexy ragazzo." Ridacchiò.
Io:"Sei pazza, Lodo." Scossi la testa. La mia amica è pazza. "Comunque.."
Ripresi la sua attenzione.
Io: "Non ho detto proprio tutto a Mercedes. Te lo racconto, ma basta che non dici niente a nessuno. Mantieni il segreto?"
Lodo:"Certamente! Lo sai che ti puoi fidare di me, Tini!" Mi incoraggiò tutta eccitata a continuare il discorso.
Io:"Allora.. c'era un ragazzo figo,moolto figo." -Mi morsi il labbro un po' imbarazzata.
Lodo:"Lo sapevo io! Chissenefrega se era del Bronx, l'importante è che era sexy!" -Squittì con un ghigno sulle labbra. Sembrava la tipica ragazza
innocente da fuori ma dentro lo sapevo che bastava una piccola scintilla per farla 'andare in fiamme'.
Io:"Però era inquitante." Ammisi ricordando il primo incontro con Jorge.
Lodo"Vabè, tutti lo sono in quel quartiere da quanto ho sentito."
Io:"Si lo so, ma lui è il fratello dell'amichetto di Tommy." -Dissi alzandomi.
Lodo:"Dimmi che scherzi!" - si portò una mano sulla bocca. "Allora è fatta! Avrai più occasioni per incontrarlo!" Praticamente urlò mentre
risalivamo le scale per tornare a scuola. Siccome eravamo Senior, potevamo uscire da scuola nei vari intervalli.
Io:"Si infatti ieri l'ho rivisto quando sono andata a riprendere Tommy dagli allenamenti."
Lodo:"Oh mio dio! Voglio vederlo pure io. La prossima volta vengo con te a prendere tuo fratello!" Mi scosse il braccio tutta emozionata. Ah, Lodo..
Lodo:"Sai come si chiama?"
Io:"Jorge." Mi mordicchiai di nuovo il labbro. Se continuo così finirò col rompermelo.
Lodo:"Mh, suona bene. Allora.. Non vedo l'ora di conoscere questo Jorge."
Cercai di mandare via il Ragazzo Figo dalla mia testa. Dovevo concentrarmi su Diego, tra meno di un'ora avevamo il nostro primo appuntamento.
Pomeriggio.
Io:"Grazie."- Mugugnai timidamente, scendendo dalla macchina di Diego mentre mi teneva aperta la porta. Gentlement.
Mi sorrise e mi prese la mano, dirigendoci verso il Macdonalds.
Diego:"Avevo pensato di andare a prendere un caffè e poi magari di fare una passeggiata visto che c'è bel tempo." S-uggerì, scuotendo i suoi bei capelli neri.
Io:"Sarebbe fantastico."
Ordinammo i nostri caffè e pagò lui, facendomi sentire una principessa. Poi mi prese la mano destra e sentii una strana sensazione nello stomaco. I sandali cominciavano a darmi fastidio dopo averli indossati tutto il giorno, ma cercai di non pensarci su e di godermi il momento.
Diego:"Quindi è vero che sei stata nel Bronx?" Chiese, ipnotizzandomi con i suoi occhi.
Io:"Lo sai pure tu? Non se ne era parlato così tanto nemmeno quando Obama è presidente. Wow, davvero mi sento come se fossi su Gossip Girl." -Gli risposi seria e leggermente annoiata.
Ridacchio tra se e se. Aw, tenero. "Scusami."
Io:"Figurati è che la cosa comincia a darmi un po' sui nervi. Ucciderò Mercedes, sul serio."
Diego:"Infatti è stata proprio lei a raccontarmelo."
Io:"Ehm, e da quando siete amici voi? Non lo sapevo."
Diego:"Non lo siamo, ma lei mi parla sempre." Fece spallucce. "Sembra non accorgersi che a me non interessi esserle amico." Mi fissò negli
occhi, facendomi sciogliere lentamente.
Mi uscii fuori una stupida risatina.
Io:"E' vero comunque."
Annuii.
Diego:"Beh l'importante è che sei viva." Ridacchiò. Vi ho già detto che ha una risata angelica? "Sei caduta? Inteno quando sei scesa dal celo." Mi disse toccandomi i capelli.
Io:"Ew, pessima."
Diego:"Scommetto che non sono il primo a farti questa battutina."
Vero. Tutti i ragazzi che avevano avuto un minimo interesse per me e con cui ero uscita mi avevano fatto la stessa triste battuta. Non che avessi avuto chissà quanti appuntamenti, comuque. Anzi, ho avuto solo un vero fidanzato fino ad adesso, ma questa è un'altra storia.
Io:"Grazie comunque." Sorrisi guardando i suoi bei occhi marroni. Dovevano essere gli occhi più belli al mondo. Poi l'immagine degli occhi verde smeraldo di Jorge mi apparve e cercai velocemente di scansarla dalla mia mente.
Passammo il resto del pomeriggio al parco, parlando di cavolate e altre cose. Però l'avevo passata bene e prima di riaccompagnarmi a casa mi aveva baciata. Quindi niente sarebbe potuto andare meglio. Al solo pensiero ridacchiavo e sospiravo come una demente.
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Io:"Mamma e papà ti hanno mandato per controllare che non tornassi nel Bronx?" Domandai a Fran, aprendo la cintura di sicurezza.
Francisco:"Non posso voler solamente passare del tempo prezioso in compagnia della mia bella sorellina prima di ripartire per l'università?" -Cercò di suonare convincente ma la risatina sulle sue labbra lo tradì.
Io:"Lo sappiamo tutti e due che non ti piace la mia compagnia."
Non pensate male, amo mio fratello maggiore ma diciamo che il nostro rapporto non sia uno dei migliori, perché quando siamo insieme litighiamo tutto il tempo.
Si passò le mani sul viso sospirando.
Francisco:"Sono solo preoccupati, ok? E anche io sono preoccupato." Oh, questa era nuova. "E poi volevo venire a prendere Tommy, mi piace venire a prenderlo."
Io:"Ma se sei venuto a prenderlo solo ieri."
Francisco:"Magari perché qualcuno aveva un appuntamento? Vuoi che mamma e papà lo scoprano?"
Io:"Già lo sanno. E Diego gli piace. Suo padre è amico di nostro papà." Aprii la porta e uscii dalla macchina ormai stanca di ascoltare le sue chiacchiere.
Andai a sedermi sulla solita panchina, ma Jorge non c'era. Forse non c'era perché era ancora presto, magari sarebbe arrivato dopo.. non che io volessi vederlo, ad ogni modo.
Dopo qualche attimo la panchina scriocchiolò. Qualcuno si era seduto.
Jorge: "Perché non sei venuta ieri?"
Io:"Perché? Ti sono mancata?" -Feci un ghigno a Jorge.
Era seduto vicinissimo a me, e la cosa mi metteva un po' in soggezione. Oggi non aveva il cappellino quindi i suoi capelli biondo sporco erano sparati in aria in maniera disordinata, adoro quel ciuffo .
I suoi occhi color smeraldo erano fissi su di me, facendomi sentire un tantino a disagio.
Jorge:"No. In realtà stavo pregando che non venissi più, ma immagino che sono stato fortunato solo ieri." -Guardai da un'altra parte mentre il suo sguardo era fisso su di me.
Io:"Ha Ha."
Jorge:"Dove eri comunque?" Domandò a caso.
Io:"Cosa te ne importa?" Lo guardai di soppiatto appoggiando la mia testa sulle mani e i miei gomiti sulle ginocchia.
Jorge:"Uh.. qualcuno è irrascibile.." Ridacchiò.
Io:"Smettila." Erano cinque minuti che ero con lui e mi aveva già stufata.
Jorge:"Dai Tini, non arrabbiarti." Mi disse dandomi una gomitata sul fianco.
Io:"Non chiamarmi Tini."
Jorge:"Perché no?" -Domandò con un sorrisetto furbo sulle labbra. Scommetto che d'ora in poi comincerà a chiamarmi così sempre, solo per darmi fastidio.
Fortunatamente non ebbi il tempo di rispondergli perché i nostri fratellini arrivarono correndo verso di noi, interrompendo il nostro "momento".
Tommy:"Sono contento che sei venuta Tini! Fran è noioso!" Urlò abbracciandomi un fianco.
Io:"Eh, mi dispiace piccoletto ma sono venuta in macchina con lui. Evidentemente qualcuno non si fida di farmi venire da sola." -L'ultima parte la sussurrai più che altro a me stessa, ma Jorge deve averla sentita perché si mise a ridere.
Il sorriso di Tommy svanì, ma ritornò subito dopo, come se si fosse ricordato qualcosa.
Tommy:"Oh Tini, io e Daniel abbiamo la nostra prima partita sabato, verrai?"
Io:"Certo! Non me la perderò per nulla al mondo." Gli sorrisi scompigliandogli i capelli, sapevo che amava lo facevo.

Daniel:"E tu Jorge verrai?" -Domandò Daniel con occhi speranzosi.
Jorge:"Ovvio." Rispose. "Quindi ci vediamo alla partita Tini." Mi fece l'occhiolino.
Io:"Sfortunatamente.."
Jorge ridacchiò e prese Daniel dalla mano avviandosi alla stazione della metro. Prima di sparire del tutto si girò a guardarmi facendomi un sorrisetto sexy. Ehm, no, non lo hai appena pensato Martina, non sexy, nono. Pure Daniel mi sorrise. Ecco lui si che era adorabile, peccato che alcuni membri della sua famiglia non lo fossero.
Tornai in macchina con Tommy.
Francisco:"Chi era quel ragazzo?" Chiese, unendo le sopracciglia.
Io:"Nessuno che ti interessi."
Francisco:"Tommy chi era quello?"
Io:"Il fratello di Daniel. Si chiama Jorge." Rispose lui innocentemente.
Francisco:"Cognome?"
Io:"Smettila Fran sembri psicopatico, cosa te ne frega! Perché ti interessi così tanto in Jorge?" Mi stava già cominciando a ridare sui nervi.
Tommy:"Credo sia Blanco." Aggiunse.
Francisco"Jorge Blanco." Ripetè tra se e se. "Ecco perché mi sembrava così familiare." Continuò a parlare da solo diventando rosso e arrabbiato.
Io:"Aspetta, perchè lo conosci."

B.R.O.N.X.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora