JORGE POV.
Io:"Aspetta, Martina!" La seguii non appena tornò verso Lodo e i miei amici.
Bravo Jorge. Hai rovinato tutto. Ora penserà che sei un cazzo di pervertito.
Martina:"Lodo, me ne sto andando. Quindi se vuoi un passaggio, andiamo." Disse in modo serio, facendo insospettire Lodovica.
Lodo:"Cosa c'è che non va?" Lei domandò.
Martina guardò prima me e poi lei. "Niente, è che devo essere a casa prima che i miei arrivino." Adesso non ero sicuro se fosse arrabbiata o semplicemente spaventata. Fatto sta, che si capiva che non volesse parlarmi.
Lodovica:"Ah okay." Disse sospirando. "Ci vediamo presto Xabi." Si girò verso di lui sorridendogli che di rimando le fece un occhiolino.
Le due ragazze si presero sotto braccio e si diressero verso la macchina, dopo che Martina, giustamente, aveva salutato tutti tranne me. Molto maturo. Mentalmente le feci la linguaccia, ma poi realizzai che nemmeno quello fosse maturo e niente.. Vabè.
Xabi:"Che hai fatto man?" Mi chiese dandomi una gomitata.
Io:"L'ho fatta spaventare.." Ammisi sospirando.
Xabi:"Si, ho notato." Ridacchiò. "E grazie a te che sei una testa di cavolo, pure Lodo è dovuta andare."
Io:"E quindi?" Gli risposi bruscamente, non in animo di avere a che fare con nessuno al momento. Forse gli effetti della canna stavano cominciando ad andarsene, lasciando posto a rabbia e frustrazione. "Ti piace o cosa?"
Xabi:"No. Non mi piace però è carino parlare con lei." Cercò di difendersi, anche se capii subito che stesse mentendo.
Io:"E da quando per te è carino parlare con le ragazze?" Xabi è più il tipo da una botta e via. Un po' come me.
Mi tirò un pugno sul braccio nonostante stesse ridendo.
"Jorge il pranzo è pronto!" Qualcunò gridò e immediatamente mi girai verso la finestra di casa mia che si affacciava sul palco. Vidi mia madre che mi faceva segno di tornare. Le feci l'okay con la mano. Speriamo che non mi abbia visto fumare.
Salutai i miei amici e mi diressi verso casa. Credo che più tardi chiamerò Tini per scusarmi, anche se non trovo nulla di sbagliato in ciò che ho fatto. Dai, lo so che voleva baciarmi almeno quanto volevo baciarla io. Non so perchè, ma la ragazza mi attrae. Forse è la sua innocenza o il suo sorriso, anzi sicuramente mi attrae il fatto che stiamo sempre li a stuzzicarci. Si, sicuro.
Mi ritrovai velocissimamente davanti al portone del palazzo. Ha bisogno di una verniciata, ma chissene frega. Salii in fretta le scale e aprii la porta di casa mia. Non appena entrai, mi levai le scarpe e cappotto e li lasciai li buttati da qualche parte vicino all'entrata.
Io:"Che buon profumino, maa." Dissi entrando in cucina e dando un bacio sulla guancia a mia madre.
Ridacchiò e cominciò a parlare tutta emozionata di come avesse cucinato il piatto e robe varie.
Io:"Come mai così felice?" Domandai incuriosito, ma allo stesso tempo sorridendo di vederla così contenta.
Pattie:"Oggi abbiamo ricevuto una grande donazione al 'Social Work Office'". Restai in silenzio e così riprese a parlare. "Era una ragazza molto giovane, probabilmente anche più piccola di te ed è arrivata al centro con grandi buste piene di vestiti da regalare." Si fermò di nuovo cominciando a portare i piatti a tavola. "E non erano semplici vestiti. Erano vestiti firmati."
Portai anche io una bottiglia d'acqua a tavola.
Io:"Wow, quindi sicuramente non è di qui." Risii.
Pattie:"Oh no. Sembrava un ragazza ricca e non vestiva come le tue amiche, era più.. elegante, direi." Finito di appoggiare i piatti sul tavolo, si girò per chiamare Daniel e Cande.
Se non fossi stato sicuro, avrei subito pensato a Martina, vista la descrizione che mi aveva dato.
Pattie:"Le avrei dovuto dare il tuo numero. E' il tipo di ragazza con cui dovresti uscire.. E non quella.." Le sue parole restarono aleggianti per un po', mentre cercava di trovare una parola adatta per definire Stephie senza offenderla. Ma non ci riuscì e così lasciò perdere. Beh, non le piace molto la mia 'amichetta'.
Pattie:"Era anche mooolto carina." Aggiunse infine, una volta seduti tutti pronti per mangiare.
Io:"Dio ma, sembra che siate diventate amiche o cosa." Dissi scherzando.
Cande:"Com' era? Descrivila." Intervenne alzando lo sguardo dal suo cellulare che aveva uno schermo grande tipo.. un pollice. "Uffa, non posso vivere ancora un altro giorno con questo schifo! E' un reperto storico, mamma!"
Pattie:"Cande, attenta a come parli!" La sgridò mia madre. "E quante volte ti devo ripetere che non devi usare il telefono mentre mangiamo?"
Cande:"Scusa.. solo che non lo sopporto più." Mugugnò. "Jorge, davvero, dovresti procurarmi un telefono come il tuo."
Pattie:"Eh che cellulare hai tu scusa? L'ultima volta che l'ho visto, se non sbaglio, era uguale a quello di tua sorella." Mi guardò male proprio mentre mi stavo portando una cucchiaiata di zuppa in bocca.
Io:"Non ci stavi per dire come era fisicamente la tipa?" Domandai, cercando di non far sembrare ovvio che stessi cambiando argomento.
Mamma sospirò immaginando tutto, ma lasciò stare il discorso.
Pattie:"Era molto chiara di carnagione con dei capelli biondi,non molto lunghi e gli occhi marroni. Aveva anche un bellissimo sorriso." Disse tornando alla conversazione di prima.
Daniel alzò subito la testa la suo piatto. "Forse era Tini!" Squittì entusiasmato facendo un gran sorriso e mettendo in mostra la finestrella dei due denti appena caduti.
No, impossibile. Però pensandoci bene..Una ragazza con vestiti di marca in questo quartiere. Io che incontro Xabi e lei. La sua stupida scusa sul perchè si trovasse qui. Si ok, doveva essere sicuramente lei.
"Chi è Tini?" Cande e mia mamma domandarono allo stesso momento, rivolgendo il loro sguardo verso di me.
Io:"Un'amica." Feci spallucce.
Daniel:"Martina è la sorella di Tommy ed è bellissima e accompagna sempre me e Jorge a casa." Parlò con la bocca piena.
Cande"E' chi è Tommy?" lei e le sue domande.
Daniel:"E' il mio migliore amico da calcio." spiegò. "E io credo che a Jorge piaccia Tini perchè la fa sempre ridere e arrossire e una volta le ha dato un bacio sulla guancia!"
Mi nascosi il viso tra le mani. Ok questo è stato imbarazzante. E non capisco nemmeno perchè lo trovi imbarazzante visto che non mi piace Martina...almeno credo.
Cande:"Aww, a Blanco piace una ragazza!" urlò ridacchiando. "Guardati, stai arrossendo! Aw. Aw. Aww!"
Io:"Non mi piace è solo un'amica. Anzi forse neanche quello." Cercai di difendermi, ma fu vano visto che tutti e tre mi guardavano con faccie della serie 'si certo'. "E non sto arrossendo." Ribattei. Io sono Jorge Gabriel Blanco Guerena, e non arrossisco.
Mi alzai dal tavolo portando il piatto al lavandino mentre tutti mi punzecchiavano. "Non vi sopporto." Ridacchiai.
Uscii dalla cucina, lasciandoli soli perchè stavano cominciando a seccarmi con i loro commenti. Andai in camera e mi gettai sul letto, tirando fuori un sospiro che non mi ero accorto di trattenere. Mi portai le mani dietro alla testa e restai li così per un po' a fissare il soffitto.
Perchè Tini non mi ha detto la verità? Pensai che il modo migliore per scoprirlo fosse chiamarla, ma non ero sicuro se dopo l'incidente al parco aveva voglia di parlarmi. Ma presi comunque il cellulare, scrollai la lista dei contatti e appena trovai il suo cliccai su 'chiama' e mi portai l'iphone all'orecchio.
Ring.
Ring.
Ring.
Ring.
"Hey, in questo momento sono occupata ma ti richiamerò il più presto possibile. Bacii. Beep."
Non rispose.
Passati 5 minuti riprovai a chiamarla.
Ring.
Ring.
E la linea cadde. Mi ha attaccato il telefono?
Beh visto che non ho niente di meglio da fare la chiamerò finchè non risponde. Giusto per annoiarla un po'.
Ring.
Ring.
Martina:"Cosa vuoi?!" La sua voce sembra un misto di noia e paura. Ma almeno aveva risposto.
Io:"Parlare." Aspettai un momento. "Senti, Tini io -"
Martina:"Ti ho detto di non chiamarmi così!"
Io:"Non ti eri lamentata di questo da un bel po' ormai."
Sospirò.
Io:"Ti volevo chiedere scusa per come mi sono comportato prima." Mi massaggai il collo un po' imbarazzato. Non sono abituato a chiedere scusa e quindi è sempre strano per me.
Martina:"Mi hai fatta spaventare.."
Io:"Lo so e mi dispiace. Ma in quel momento non stavo pensando bene." Le spiegai, cercando di farla il più breve possibile per chiudere subito il momento delle scuse.
Martina:"Okay, ti scuso. Però mi hai fatta prendere male." Disse e potevo scommettere che stesse sorridendo un pochino.
Io:"Però ammetti che ti stava piacendo. Non cercare di negarlo, Principessa." Risposi arrogantemente. Probabilmente stava arrossendo in questo momento.
Martina:"Jorge.."
Io:"Che cosa avresti fatto se ti avessi baciata?" La stuzzicai.
Martina:"Ti avrei tirato un ceffone." Ridacchiò.
Io:"Smettila di mentire a te stessa. Sia tu che io sappiamo bene che avresti ricambiato il bacio. E per niente controvoglia." Chi voleva prendere in giro?
Martina:"Perchè te la tiri così tanto, Jorge? Pensi che solo perchè sei figo tutte le ragazze ti sbavano dietro."
Io:"Ah, e quindi sono figo, eh?" Cercai di trattenere una risatina. Sapevo che lei credesse che fossi figo, ma sentirla ammetterlo era una cosa totalmente diversa e divertente.
Martina:"Ugh, Jorge smettila!"
Io:"Okay" Ridacchiai per poi tornare serio. "Comunque so la verità."
Martina:"Quale verità?" Chiese leggermente confusa.
Io:"Sul perchè eri qui questa mattina."
Tossì e ci fu un momento di silenzio. "Uhm, si? Cioè? Mm."
Io:"So che sei andata al 'Social Work Office'."
Martina :"Ucciderò Xabi." Mormorò.
Io:;"Sta volta non è colpa sua." Rotolai sul letto in modo che adesso ero sdraiato a pancia sotto con la testa sopra il cuscino.
Martina:"E come lo sai quindi?"
Io:"Ti ricordi la donna che era li?" La mia voce uscì strana vista la mia posizione.
Martina:"Perchè parli così? E comunque si, come mai?"
Io:"Lascia stare." Risposi alla sua prima domanda. "Beh lei è mia madre."
Martina:"Cosa?" Urlò praticamente, tanto che dovetti allontanare il telefono dal mio orecchio. "Oddio, ma sembrava così giovane!" Aggiunse con tono più calmo stavolta.
Io:"Mi ha avuto quando aveva solamente 18 anni."
Martina:"Ah." Sospirò. "Ora si spiega tutto. Ecco perchè quel sorriso mi era così familiare." Disse a bassa voce, quasi stesse parlando più con se stessa che con me.
Io:"Le sei piaciuta. Devi averle dato un buona impressione." Ridacchiai.
Martina:"Oh, grazie." Sicuramente stava arrossendo. Tenera. No, cosa dico. Niente Tenera. "Vabè vado."
Io:"Ah già, vero che sei in punizione." La presi in giro.
Martina:"Ha Ha."
Io:"Domani ci vediamo?" Una parte di me stava inspiegabilmente sperando che potesse comunque andare a prendere il fratellino agli allenamenti così da poterla vedere.
Martina:"Non vedi l'ora, eh Blanco?" Disse in un tono provocatorio, che solitamente non usa.
Crede di aver vinto questa battaglia? Vedremo. "Sognami bene stanotte, Principessa." Feci in modo che la mia voce venisse fuori abbastanza grave e attaccai prima che potesse controbattere. Ah, questa ragazza..
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B.R.O.N.X.
FanfictionTralasciando il fatto che tutti e due vivono a New York, Jorge e Martina non hanno niente in comune. Mentre Jorge fa l'impossibile per sopravvivere, Martina ha qualsiasi cosa ogni ragazza possa volere .O per lo meno lei pensa di avere tutto. Cosa s...